domenica 19 maggio 2013

Devozione 1# : Antenati

Da oggi voglio introdurvi in una specie di rubrica che riguarda gli atti devozionali che un qualsiasi praticante neo-pagano, indipendentemente dalla tradizione, potrebbe integrare nella propria pratica. Probabilmente le mie idee e i miei consigli, frutto di letture ed esperienze dirette, saranno influenzate da quella che è la mia tradizione e la mia partitica, ma cercherò di non far mancare gli esempi o darvi modo di ragionare in modo ampio su ciò che scriverò,così che possiate applicare e modificare a vostro piacimento ogni proposta.


Inizierò subito parlandovi delle devozioni verso gli Antenati.
Molti pagani si sono avvicinati negli ultimi anni a questo tipo di pratiche, persino per me questa è una cosa relativamente nuova (4 anni circa). I testi sulla wicca o tradizioni prettamente neopagane, non parlano mai di questo argomento se non relativamente al sabba di Samhain.
Sappiamo comunque che oltre a due periodi dell'anno in cui il mondo dei morti è connesso con quello dei vivi (Samahin e Bletane), onorare i morti, gli antenati è una pratica comune a molte Culture e tradizioni stregoniche. Come dicevo a prescindere dalla propria tradizione questo è un collegamento ancestrale che tutti possediamo e che pertanto tutti dovremmo coltivare.
In molte culture e tradizionali del passato questo era una consuetudine, perché si sentiva di avere un certo obbligo nei confronti dei morti. Quando si adempiva a questi obblighi con rispetto e in modo costante e corretto, essi aiutavano a soddisfare il bisogno di fortuna, ricchezza, benedizione, abbondanza di una famiglia.
Nel momento in cui, invece, si trascuravano gli obblighi verso questi alleati invisibili, l'intera famiglia avrebbe potuto pagarne le conseguenze. L'avvento del cristianesimo ha sicuramente segnato una profonda frattura con questi legami, a volte denigrando le pratiche antiche, portando così le genti ad abbandonare questi legami ancestrali.
Come dicevo, i benefici che gli antenati portano insieme alle loro conoscenze, fanno già, volente o no, parte del baglio che ci portano alle spalle. Siamo il frutto delle loro scelte, della loro cultura, dei loro spostamenti, delle loro lotte e dei loro sacrifici. Per comprendere meglio noi stessi viene quasi automatico presumere che vi sia una vera e propria necessità nel conoscere chi ci ha preceduti.
Sebbene le influenze cristiane abbiano minato questo legame, questo è sopravvissuto in qualche misura per oltre 200 anni. Ancora oggi visitiamo le tombe, conserviamo le foto dei nostri cari, diamo il nome di qualche caro defunto a nuove vite e conserviamo le loro storie.
Integrare questa devozione nella propria pratica risulta essere solo un ulteriore scalino superato, nel tentativo di recuperare le tradizioni perdute; una vita passata con un attenta consapevolezza a queste cose è una vita ben vissuta.
Una strega, onora i propri antenati dando loro da mangiare, dedicando particolari momenti e feste, parlando con loro, confidandosi. Chiede loro aiuto e guida, li riceve come insegnati e come esempi da seguire, ed invoca la loro saggezza e la loro forza in momenti di solitudine e di paura, ascolta i loro consigli ecc...come se questi fossero membri della propria famiglia ancora vivi.
Per onorare gli antenati, o i morti non è necessario vi sia un vero e proprio legame di sangue, tutti sappiamo che nella vita creiamo legami che in fine son più forti di quelli che possono esserci tra parenti. Persone orfane potrebbero onorare persone che sono state significative per loro, o la famiglia adottiva oltre a quella d'origine anche se non la si conosce, altri ancora potrebbero integrare tra le figure degli antenati, personaggi storico-mitologici che li hanno particolarmente colpiti.
Non di meno è quella linea ancestrale fatta di persone conosciute in vite precedenti, di cui riusciamo a recuperare il ricordo.
Portate quindi la vostra attenzione alla ricerca della vostra genealogia, ricercate i nomi dei vostri antenati, create degli alberi genealogici, imparate le loro lingue, le loro storie e così via. Non è necessario conoscere i vostri antenati per nome, ovviamente anche le persone che riusciranno a rintracciare molte informazioni si scontreranno con un "vuoto" che difficilmente potranno colmare man mano che si cerca di tornare indietro.
Fate ciò che potete, senza vergogna, in questo modo aprirete uno scrigno di inestimabile valore, dal quale potrete attingere forza, conoscenza, coraggio e supporto per la vostra vita.
Onorare gli antenati è un modo per onorare voi stessi e anche gli Dei.

Per chi non è pratico di questo genere di esperienze il primo passo da fare consecutivamente a una ricerca potrebbe essere quello di creare uno spazio/santuario per gli antenati nella propria casa. Tale sazio sarà un mezzo simbolico  per ricollegarvi al vostro lignaggio.
Create un altare quindi, questo è ciò che comunemente tutti fanno tra le prime cose quando si decide di includere gli antenati nella propria pratica.
Scegliete un posto che vi piace in casa vostra, l'altare non deve essere troppo pomposo o sofisticato, in ogni caso sceglierete da voi cosa includere, per empio fotografie, simboli, oggetti appartenuti ai morti, candele, piatti per le offerte.
In ogni caso questo spazio dovrà essere adibito solo a questo scopo e quindi deve essere differente dal vostro altare o da altari devozionali per divinità.
Se non avete la possibilità di ricavare uno spazio per gli antenati, potete utilizzare una scatola, che finzioni come un reliquiario, nella quale contenere tutte le cose che volete usare quando deciderete di dedicare il vostro tempo a loro. La forma è meno importante dell' atto devozionale in se, come al solito. In ogni caso, io per esempio ho dedicato a loro una mensola di un mobiletto in un angolo un po nascosto della mia camera, così che questo altare sia poco visibile a una prima occhiata e mantenga perciò una cera intimità.
Attraverso la creazione dell'altare emettiamo un atto di ospitalità e invitiamo gli antenati non solo ad entrare nella nostra casa, ma anche nella nostra vita.
Una volta scelto spazio adatto, sarebbe opportuno pregare una dea dell'oltretomba o una divinità connessa con il mondo dei morti, in modo che possa contribuire e facilitare la comunicazione con i vostri cari defunti. Io personalmente ho sull'altare ancestrale una candela per Hel e offro a lei fiori secchi e preghiere di tanto in tanto.
Pregate questa divinità, con rispetto e con parole sincere, fatele offerte e una volta che sentite la sua presenza, iniziate a sistemare a vostro piacimento l'altare e comunicate ad alta voce la ragione per cui lo state creando.
E' il momento poi di chiamare i vostri antenati, per nome se li conoscete, nel caso in cui non conosciate alcun nome, chiamate settemplice gli antenati della linea materna e di quella paterna. Spiegate anche a loro le vostre intenzioni. Ovviamente i vostri antenati potrebbero essere di religioni differenti rispetto alla vostra, anzi sicuramente sarà così, ma non preoccupatevi di questo, la cosa importante è onorarli. Chiedete loro di divenire una parte della vostra vita e promettete loro di onorarli con regolarità.
Potrebbe accadere di avere anche parenti "indesiderati" con cui non avete un legame particolare o peggio, non avevate un buon rapporto quando erano in vita, se questo non è un momento di riconciliazione per voi (o per loro) non è necessario che gli invitate.
Potrebbe accadere anche, semplicemente, che non tutti i vostri antenati abbiano voglia di accettare questo collegamento.
Dopo aver parlato con loro è il momento di fare offerte di cibo e bevande: pane, riso, miele, dolci, cene complete, vino, birra, caffè, the, liquori, se avete abbastanza confidenza potreste conoscere (o scoprire) quali sono le offerte maggiormente gradite. Anche incenso, fiori e tabacco solitamente fanno piacere agli antenati, potrete persino offrire della semplice acqua come mezzo adatto a collegarvi ad essi. In molte culture si crede che i morti siano sempre molto assetati, una sete che non potrà mai essere estinta.
Un ulteriore offerta che può facilmente agevolare la comunicazione e il collegamento è l'offerta del vostro sangue, questo in qualche modo spiana la strada e apre le porte, il vincolo del sangue è qualcosa di molto potente, non stupitevi quindi del risultato. Ovviamente il mio non è certo un invito a tagliarvi, ma personalmente devo necessariamente ricorrere a questo genere di offerta per ottenere alcuni tipi di risposte.
Una volta finito di parlare con loro, potete ringraziarli e ringraziare la divinità chiamata inizialmente, Infine ponete fine al rituale.
Questo processo rituale è qualcosa che dovreste impegnarvi a fare regolarmente, settimanalmente dove è possibile,o almeno mensilmente se volete davvero ottenere dei risultati e sentire i benefici di questa connessione.
Ogni volta che vi occupate delle orazioni all'altare dei vostri antenati, fate molta attenzione ai sogni la notte successiva, spesso i morti scelgono proprio i sogni come mezzo per comunicare i loro messaggi. Da parecchi mesi sto svolgendo un lavoro con loro che si esprime proprio attraverso i sogni (come atto conseguivo alla mia offerte), e vi assicuro che è sorprendente la loro puntualità.

Un altro consiglio è quello di documentarvi in modio ampio sulle credenze cosmologiche della tradizione che avete scelto, informatevi su come si figura  il regno dei morti, dell'oltretomba nella vostra tradizione, quali sono le figure e divinità che lo contraddistinguo, i luoghi i simboli. Conoscete e interiorizzate il ciclo della vita-morte-e rinascita. E' molto importante aver ben chiari questi concetti prima di iniziare un qualche tipo di lavoro con questo regno.


 Post liberamente ispirato da : Galina Krasskova- Exploring the northern tradition. 'The Soul Matrix' - "Honoring the Ancestors & Ritual for Honoring the Ancestors".Non copiare senza permesso e senza crediti a questo blog.

venerdì 17 maggio 2013

L'altra vita 3#

Cammino sulla spiaggia avvolta in un maglione largo, soffice fatto a mano, tira il vento e ce aria, molta aria che trasporta l'odore del mare.
Solo il rumore delle onde, e i piedi che affondano nella sabbia fredda, c'è da perdersi in tutto questo...ci sono solo io.
Il sole tramonta all'orizzonte, mi levo i capelli dal viso per osservare un altro infrangersi, e poi più in là.. l'orizzonte infinito

giovedì 16 maggio 2013

17° edizione della Festa di Beltane.11-12 Maggio 2013- Parco Arcobaleno- Masserano(Biella)

Giornata Produttiva


Mot þa worda min muðes ond þa geondðenca min geðonces gelician þé, Leof min.

Teschio di Lupo in pasta al sale ( e nonostante piccoli difettucci fastidiosi ne sono molto fiera


Disegno di un Yggdrasil personale... lavori in corso..


mercoledì 15 maggio 2013

Witchy Books Challenge



Witchy Books Challenge



Il segreto della sciamana 
Corine Sombrun 
Brossura, L. Collodi (Traduttore)
Prezzo di copertina: EUR 5,90

Dall'oggi al domani, tutte le certezze di razionale donna occidentale che avevano sostenuto Corine fino a quel momento, crollano. Succede, quando la persona più importante della tua vita se ne va per sempre, lasciandoti sola nell'universo. Succede quando capisci che non poter aiutare chi si ama è la più terribile delle maledizioni. Ed è inizialmente solo per sfuggire a questo dolore che Corine decide di mollare tutto e andare in Amazzonia accettando l'invito di Francisco, uno sciamano peruviano conosciuto a Londra. Se c'è un modo, anche il più assurdo, per fuggire da me stessa e ritrovare la persona amata, al diavolo lo scetticismo, si dice Corine. Questo è il diario di quella avventura nel cuore della giungla peruviana. Un viaggio iniziatico alla ricerca di un contatto fuori dal tempo, di una strada per ritrovare un amore più forte della morte, e rinascere. Attraverso gli insegnamenti di Francisco, che la introduce a metodi di guarigione risalenti alle culture indiane e precolombiane, e i riti di purificazione a base di piante e funghi allucinogeni, Corine imparerà a entrare in ascolto e a conoscere quello che solitamente si ritiene inconoscibile, l'armonia perfetta tra se stessi e l'universo.

Molto bello anche questo, semplice, veloce, come ho già detto amo i diari. Mi ha incuriosito meno rispetto al Diario di una sciamana di Citta, forse perché precedente e in parte gia svelato da questo
Che altro dire, sicuramente il reportage dell' autrice fa venire voglia di partire per l'Amazzonia e sperimentare in prima persona gli intrugli allucinogeni per conoscere gli spiriti e gli Icaro ( canti) delle piante. Senza dubbio il suo racconto fa anche ragionare sulla difficoltà di un percorso iniziatico di questo tipo, sicuramente provante, difficile e non adatto a tutti.
Mi lascia la curiosità di leggere il libro successivo intermedio tra questo e il primo che ho letto (vedi sopra) la parte del Viaggio in Mongolia dove finalmente diventerà una sciamana. Spero presto di trovarlo e leggerlo così come il primissimo. E spero che presto escano le traduzioni anche di quelli dopo, per continuare ad accompagnare questa autrice nel suo viaggio di conoscenza , riscoperta e vita.


Il tuo Gesto

Terzo argomento per la Modern Witch League: The Pagan Path Project– T2P 


* Il tuo Gesto * -* Il tuo Gesto - post su un rituale, che sia stato importante o significativo, il più recente, il più bello, il più emozionate, che sia stato un sabba, una luna, un incantesimo ecc. Raccontalo.
Rifiuto, Tristezza.. mesi prima un rituale tanto atteso era andato male, non avevo sentito niente nel momento in cui avevo (in teoria) aperto le porte. Nessuno è venuto, Lui non è arrivato.
Ho compreso con il tempo il motivo, non avevo nessun potere decisionale in merito al tempo giusto in cui sperimentare questo passaggio. Non si trattava di sentirsi consapevolmente pronti, quanto piuttosto, attendere di essere ritenuti tali.
E' successa una cosa strana nella mia vita, ma d'altronde ne succedono continuamente da quando sono Sua - abbatte ogni razionalità- e puoi trovati benissimo a vederlo scendere e essere costretta a riconoscerlo anche se a stento ci credi.
Una sera, la Sua voce, perché la mia interiore non parlerebbe in questo modo, non userebbe poesia, ne tanto meno metafore, ha iniziato a farsi più forte e decisa ed è stato un attimo, un impeto, un istinto, una necessità.
Ho preso poche cose, una candela, una ciotola nella quale rimestare l'idromele, il mio cucchiaio. Ho indossato la gonna, la cavigliera che non usava da secoli, ho toto le calze ho slegato i capelli, ho acceso la musica e ho iniziato a ballare.
Ero qui, certo.. non me ne vado mai davvero, ma lo vedevo Seduto sul trono, proteso in avanti, la sua guancia appoggiata al possente pugno chiuso, il gomito che puntava sul bracciolo. Mi guardava con l'occhio scintillante, ed era come se fossi in una sala reale, una danzatrice seducente a cospetto del suo rè.
Lo spettacolo piaceva, era qualcosa di malizioso ma non volgare, era un invitarlo a guardarmi a raggiungermi, era inebbriante, mistico... una vera epifania di cui mi son resa conto solo dopo.
L'occhio della mente vedeva oltre il reale ed ero cosi felice nell'assenza della mia rigidità.
Si è alzato, ha preso la mia mano e mi ha permesso di danzargli intorno, giravo e giravo fino quasi a non sentire i piedi saldi sul terreno, mi ha cinto i fianchi restando dietro di me, altro, enorme, una roccia, nonostante il suo aspetto non così giovane, virile, incredibilmente bello.
Poi si è riseduto, soddisfatto, raggiante e fiero... se ne andato.. e io ho son ricaduta nel reale riprendendo fiato.
Ciò che avevo vissuto era ciò che credevo mi fosse stato negato, non c'era bisogno di una pomposità rituale, non c'era bisogno di 'tradizione rigida', non è stato nemmeno inverate o uscire da uno schema di coerenza, è stato naturale, istintivo, primordiale, liberatorio, semplice.
Era qualcosa di sorprendete e nuovo, difficile da razionalizzare per me, ma inconfutabilmente reale e come  da ogni processo iniziatico.. non si torna mai più uguali a prima... era la certezza di Appartenergli.

L' altra vita 2#


Intanto in un universo parallelo...

Sono seduta vicino la finestra della casa al mare della scorsa estete, guardo il paese, le montagne e laggiù il grande blu.
La pioggia batte sui vetri e piccole gocce scorrono verso il basso sulla sua superficie. Nonostante il maltempo mi sento in pace.
Il mio cane è acciambellato sul divano, la televisione spenta, io ho una tazza di Thè in mano e tengo il segno con il dito nel libro che sto leggendo. Un sorso caldo e guardo fuori... a breve cucinerò qualcosa per la cena.
Forse più tardi potrei sentire la solitudine, quando viene sera... non ho mai dormito da sola in questo posto, ma ora non mi preoccupa, sento che sto bene e non vorrei essere da nessun altra parte con nessun'altro oltre al mio amico e me stessa.
Domani ci sarà il sole, in mezzo alle montagne il tempo è sempre molto volubile, scenderò giù in paese andrò al mercato, sosterò sul ponte e salirò fino al castello per gustarmi i profumi di questa terra.

Carte Zener



Le carte Zener sono un particolare tipo di mazzo di carte, inventato negli anni trenta dallo psicologo Karl Zener appositamente per il noto parapsicologo statunitense Joseph Rhine, che le ha usate per i suoi esperimenti sulla chiaroveggenza.
Il set è composto da 25 carte di forma rettangolare (come le comuni carte da gioco) divise in cinque gruppi differenziate da un segno posto nel centro: il Cerchio, la Croce, il Quadrato, la Stella e l'Onda. Ogni gruppo di segni è presente cinque volte nel mazzo.
L'esperimento condotto da Rhine consisteva nel chiedere ad un soggetto di indovinare la carta che si stava estraendo dal mazzo. In certi casi lo sperimentatore doveva estrarre le carte ponendole di fronte al soggetto da ricerca, mostrando però il dorso e chiedendo di dichiarare il segno; oppure ponendo il soggetto in una condizione di non poter vedere.
Il test non accerta la presenza di particolari poteri, ma ne valuta la possibilità fondandosi sull'ipotesi statistica: per la legge dei grandi numeri le probabilità di indovinare una carta del mazzo tendono, con infinite prove, al 20% (1 su 5); solo uno scostamento significativo da questa percentuale - posto che l'esperimento venga condotto con metodo scientifico su un numero di casi statisticamente rilevante - si potrebbe supporre non attribuibile alla mera casualità.

In ogni caso possono essere un simpatico aiuto per fare esperimenti di chiaroveggenza, di radioestesia con il pendolo o per affinare  le capacità comunicative sottili di un gruppo/congrega.
Sono un giochino divertente da fare nelle notti di luna piena, o al termine di un sabba con gli amici... e chissà che realmente non stimolino il vostro potere

Fonte Wikipedia

venerdì 10 maggio 2013

Premio "The Versatile Blogger"



Ringrazio Shaila's Personal Space per aver pensato a me.
In base alle regole, devo fornirvi 7 notizie su di me e conferire il premio ad altri 7 blog con meno di 200 followers (regola che non so se rispetterò :P)

Eccovi le 7 notizie su di me:

1. Ho il vizio di leggere l'ultima frase di un libro quando lo compro.
2. Non presto le mie cose sopratutto i libri, la cosa mi manda in angoscia.
3. Non amo scendere a patti con nessuno, se mi capita di farlo è solo perchè ho comunque dei vantaggi.
4. Do facilmente di stomaco.
5. Non ho un unica canzone preferita, ma amo avere colonne sonore per ogni persona.
6. Sono permalosa, ma meno di altri figli unici che conosco.
7. La notte la preferisco al giorno

Ed ecco i blog che ho deciso di premiare:


martedì 7 maggio 2013

Ricamando - Un arte Magica.


Cucire, tessere filare, ricamare è qualcosa che mi piace  fare, fin da quando ero piccola. Cucire è una cosa normale per me e mi stupisce sempre quando la gente mi chiede come faccio o dove ho imparato. Mia nonna era anche sarta, credo di aver preso un ago in mano prima delle scuole elementari, per questo mi sembra una cosa innata che chiunque possa fare. Notate bene, io non sono una sarta, non credo sarei in grado di cucire da me dei vestiti, tanto meno senza un modello e senza studi.
Oggi giorno questo genere di mestiere si è un po perso, ma personalmente trovo che il cucito e il ricamo sia uno splendido atto devozionale, per dedicare qualcosa fatto con le nostre mani alle divinità, e quindi possa far parte della nostra paratia.

Cercando informazioni su quest'arte che abbraccia una buona fetta di tradizione stregonica antica sono incappata su molti titoli di libri in inglese che non ho trovato reperibili sul web. Ho trovato qualche riflessione carina sul solito blog tanto amato.
Il libro The Knitting Sutra: Craft as a Spiritual Practice by Susan Gordon Lydon, (Sutra del lavoro a maglia:  Cucire come una pratica spirituale) ha a alcuni pensieri che possono racchiudere la sensazione di qualsiasi artigiano "spirituale" sia che questo cucia, ricami, tessa o plasmi, intagli, forgi ecc... 
Cucire è una forma di meditazione e pertanto da essa si  riceve ispirazione e idee per nuovi lavori, io spesso mi ritrovo a dirigermi su un tipo di lavoro diverso rispetto a quello iniziale. Lascio che sia l'istinto o forse qualche forza superiore, a guidarmi già nella progettazione di un qualsiasi lavoro (cucito o non) e se il lavoro cambia in corso d'opera è perché cosi doveva essere.

Dal libro sopracitato:
"[...] E 'possibile che la spiritualità femminile attraverso i secoli sia stata nascosta nelle minuzie della vita domestica, piuttosto che espressa nella grandiosità e nella pomposità di chiese e sermoni?"
"Se siamo davvero fatti ad immagine del nostro Creatore, è ovvio che noi siamo più simili al nostro Creatore, quando stiamo creando qualcosa per noi stessi. Quindi l'atto stesso è sacro, dalla più umile toppa di tessuto per una trapunta patchwork alla pietra innalzata delle grandi cattedrali gotiche ".
"[...] laborare est orare , il lavoro è preghiera ".
"La tessitura è tra le più antiche e quasi mitologiche forme di artigianato. Chi può dimenticare l'immagine delle Parche che tessono il loro elaborato arazzo, e decidono il destino o la durata della vita di questa o quella persona. Una vita può essere messa a fine con il semplice atto di catturare un filo?"
[...] Una donna che tesse può creare l'universo. Nancy Rosoff presso il Museo Nazionale degli Indiani Americani scrive: 'Attraverso il processo di tessitura, una donna raggiunge una più profonda comprensione del suo mondo fisico, sociale e spirituale. Il tessere, quindi, è una simbolica ri-creazione di questa conoscenza.'"
 "Ogni artigiano, quando inizia a fare qualcosa, si collega a un patrimonio così antico e  esteso che la sua mente diviene una bobina. L'artigianato si collega al mondo fisico e al mondo spirituale. Come le 'lovely hula hands' della sacra danzatrice hawaiana, le mani di magliaie e artigiani riempiono i racconti della creazione, della vita, della morte, della genealogia e della storia, si collegano al cielo, all'età, e alla terra stessa in una sola volta. [...] L'umile magliaia si trova al centro tra cielo e terra. Mentre gira il filo per fare il sacro telo, fili invisibili collegano lei a Dio e Madre Terra. "

Tessere e ricamare, cosi come filare sono attività antiche che concedevano visioni a coloro che possedevano la vista, proprio per questo gioco di trance meditativa che questo tipo di lavoro concede.
Ma non solo, tessere e cucire era un modo per legare incantesimi e preghiere cosi come avine per la  magia dei nodi. I nodi come le impunture, sono un modo semplice per contenere e allentare l'energia ed è evidente che entrambi, usati in magia, indichino l'intenzione di legare qualcosa o qualcuno.
La magia dei nodi con ogni probabilità trae origine proprio dall'arte di tessere e cucire e perfino dalla pesca. Dove il filo "si annoda" in una direzione o in un altra, in ogni fibra tessuta e in ogni punto cucito si imprime la magia, per esempio un maglione può proteggere, cosi come un pescatore potrebbe annodare il proprio filo da pesca per aggiudicarsi  il pesce migliore, come fosse una scala della strega.
È possibile utilizzare questo tipo di arte per attrarre o bandire in particolare persone, spiriti, malattie o più generalmente energie negative. Incanalare energia in una posizione specifica, (persino gli stendardi potrebbero sfruttare lo stesso tipo di principio di magia), un lavoro può essere creato per incanalare l'energia e può essere disfatto (cosi come un nodo) per rilasciarla.
Anticamente anche i nastri da matrimonio potevano essere ricamati con simboli, iniziali e promesse, in questo caso il ricamo ha a che fare con il 'consolidare' il rapporto, l'unione. (nel caso i suddetti nastri legavano le mani in un ' nodo ' ulteriore durante la cerimonia).
Si può ricamare un intenzione, semplicemente anche un atto devozionale come il ricamare /tessere/ una tovaglia d'altare, un arazzo ecc..
Si può essere 'posseduti' durante il lavoro, quindi può essere come ho già detto, un mezzo per accedere a uno stato di trance e ricevere visioni o contatti con le divinità e altri spiriti.

Devo ammettere che questo genere di lavoro ha un alto grado di 'influenza' persino su una persona come me, poco incline al 'partire e perdersi', personalmente addirittura più influente del suono di un tamburo. E' facile sentirsi scivolare almeno un po', quando la mano fa passare avanti e indietro l'ago e il filo in modo automatico.
Infine, forse parlerò così perché amo questo genere di cose, e probabilmente molte mie coetanea non condivideranno affatto questo amore, ma vorrei portarvi in evidenza il valore inestimabile che può avere un lavoro che si tramanda da generazioni, come una semplice coperta, una tovaglia, ecc..
Non ho la fortuna di possedere certi cimeli di famiglia, sebbene le mie nonne e chi prima di loro e persino mia mamma a suo modo, sono state "lavoratrici del filo", questo denota anche l'importanza di questo mestiere come devozione e collegamento per e con gli antenati.
Spero nel tempo di recuperare diversi modi per eseguire quest'arte (tessere, filare, ricamare, cucire, lavorare a maglia, all'uncinetto, punto croce, ricamo ecc..) tutti appartenuti a qualcuno della mia famiglia e lasciare qualcosa, un idea che coltivo da anni (e non vi dirò) in eredità.
Per ora mi tolgo le mie piccole soddisfazioni come le mie tovaglie d'altare, di cui vi lascio l'immagine sopra, la mia nata, i miei diari e agendine varie, come questa che vi lascio in foto che è un piccolo moleskine per una strega on the road.



venerdì 3 maggio 2013

Il tuo Suono

Secondo argomento per la Modern Witch League: The Pagan Path Project– T2P 


* Il tuo Suono * - lasciate un canto canzone legata al percorso, o una che richiama una sensazione / emozione relativa alla vostra spiritualità. Può essere in forma di parola, ma anche il video sarebbe sicuramente interessante. A livello spirituale, qual è la vostra musica del momento? Si tratta di un brano bloccato nella vostra testa che continuate a canticchiare, o la colonna sonora di un rituale? Spiegalo.







Cummer go ye before, Cummer go ye 
If ye willna go before, Cummer let me 
Ring-a-ring-a-widdershins 
Linkin lithley widdershins, 
Cummer Carlin Crone and Queyn 
Roun gae we 

Cummer go ye before, Cummer go ye 
If ye willna go before, Cummer let me 
Ring-a-ring-a-widdershins 
Loupin' lightly widdershins 
Kilted coats and fleein' hair 
Three times three 

Cummer go ye before, cummer go ye 
If ye willna go before, cummer let me 
Ring-a-ring-a-widdershins 
Whirlin' skirlin' widdershins 
De'il tak the hindmost 
Wha'er she be


Questa canzone arriva dalla Scozia ed è stata datata per l'anno 1591. Le parole sono tratte dal processo per stregoneria del conte di Bothwell Francis Stewart, accusato di usare la magia per  uccidere re Giacomo VI. Egli fù stato giudicato colpevole, ma sfuggì dal castello dove era detenuto e causò ogni sorta di putiferio - si sa che sollevò piccoli eserciti per uccidere il re - o roba del genere ... 
La litania in lingua scozzese  ed appare incomprensibile per chei non consoce la lingua, "Ring-A-ring uno Widdershins" non sembra infatti avere senso. Tuattavia essa rivela molto di piu una volta che si studia e viene tradotta.

In primo luogo è una danza popolare (una danza da strega) accompagnata da una melodia e / o una canzone. In The Witches 'Reel le istruzioni per la danza sono riportate nella canzone stessa . Il brano è cantato per tre volte mentre si gira in senso antiorario nove volte in totale, una volta per ogni verso, sempre più veloce ogni volta. Le streghe non si tengono per mano quando ballano, ma piuttosto stendono le braccia per prendere sotto braccio a strega  accanto, cambiando man mano compagna. 

In oltre il termine Widdershins è una vera e propria "formula" per aprire una porta nel mondo sotterraneo, o con altri mondi, per chiamare divinità come Nicnevin regina del Elphame e il giudice unseelie su una scogliera poiché alcuni popoli ritenevano che il mare fosse la porta degli inferi.
Personalmente ho usato questa canzone in un rituale/ danza nato dall'istinto. Ballare  queste note ha cambiato la mia percezione e ha dato vita a una vera e propria iniziazione che porterò nel cuore così come quell'incontro tanto bramato, per sempre.

Witchy Books Challenge



Witchy Books Challenge


Diario di una Sciamana di Città
Corine Sombrun
Editore: Piemme
Data pubblicazione: Febbraio 2008
Formato: Libro - Pag 222 - 13x21

Tre anni prima, un lutto lacerante aveva condotto Corine lontano, via da Parigi, via dall'Europa, in cerca di conforto, o piuttosto di una via di scampo. Uno sciamano peruviano le aveva detto che anche lei aveva poteri sciamanici. E lei, pur scettica, ci aveva creduto. Avrebbe creduto a tutto pur di trovare la strada per ricongiungersi al suo amore perduto.
Invece, prima in Amazzonia e poi in Mongolia, ha deciso di accettare il dono degli spiriti. È diventata sciamana. Ha superato le notti cupe della disperazione e ha deciso di rispondere al richiamo della vita. Con, in più, la forza dei suoi nuovi poteri.
Il ritorno a Parigi non è facile. Lì, dove tutto la riconduce al passato, il contrasto tra i due mondi la assale. Nelle strade caotiche della capitale, nei locali che riprende a frequentare, con gli amici di un tempo, tutto sembra sfasato, contaminato, e i cuori troppo appesantiti dalla ragione.
Oppure troppo schiavi della superstizione. Lentamente, però, Corine imparerà a intrecciare cerimonie sciamaniche e modernità, finché un giorno riuscirà come un tempo ad ascoltare il battito della pioggia e a ricavarne una sinfonia di luce. Quello è il giorno che aspettava.


Bellissimo! Io adoro i libri scritti come fossero dei diari, sopratutto quando riportano storie vere. Essendo l'ultimo di una seri di  diari ha lasciato in me la curiosità di leggere anche tutti gli altri: Il canto della sciamana, Il segreto della sciamana,  Il cammino della sciamana. Purtroppo l'ultimo , l'inizio del viaggio dell' autrice è introvabile.
E' una lettura piacevole, che nasconde qualche insegnamento almeno a livello di comprensione verso lo sciamnesimo in particolare di quello mongolo. Definisce molto bene tra le pagine le difficoltà che si trova nel percorrere questo tipo di sentiero se si appartiene a una cultura totalmente differente come quella occidentale.
Credo sia illuminate sotto il punto di vista di 'realtà dei fatti' contro i sedicenti sciamani dell'ultima ora. Non vi è spazio per approcci semplici, sciamano è chi riceve la chiamata, chi per qualche motivo nasce o diventa tale, l'accesso al mondo degli spiriti non è una cosa che si raggiunge con qualche meditazione, ma è un percorso lungo e difficile che richiede un apprendistato molto lungo e una motivazione molto alta.


Frigg - The Beloved


.Frigg.


Frigg- Frigga (nota anche come Frigg, The Beloved) è la dea norrena dell'amore, del matrimonio, del focolare e del destino.
Tra i suoi appellativi troviamo quello di "La più saggia tra le dee" e di "Signora degli dei" poiché Ella è moglie del potente dio norvegese Odino, l'All-Father, con il quale condivide il seggio di Hlindskialf dal quale vede tutto l'universo e quindi i nove mondi.
A sua disposizione ha la dimora Fensalir, o "Marsh Hall", una delle regioni di Asgard, e ha un seguito impressionante di dodici "ancelle", molte delle quali, originariamente potrebbero essere state dee regionali indipendenti, assorbite poi dalla dea stessa in seguito, tra le sue piu conosciute troviamo Hlín, Gná, e Fulla..
Si accompagna spesso con Eir, una dea con abilità mediche.
L'origine e i collegamenti con il termine Figga sono riconoscibili in molte culture nordiche, come la parola svedese fria ("candida al matrimonio") o nell'islandese frijà ("amare") particolare è il suo collegamento con la parola prīyā che in sanscrito indica "moglie".  La radice appare anche in antico sassone fri che significa "donna amata"/"cara".
E' una dea del cielo, conosciuta come "Signora del cielo" poiché avvolta nel suo manto di penne di falco può sfrecciare in esso. E' responsabile della tessitura delle nuvole (e quindi responsabile del sole e della pioggia e infine della fertilità dei raccolti).
Nondimeno è responsabile della tessitura delle sorti. La dea Frigga, che siede al suo mandrino ingioiellato dalla costellazione nota in norreno come Spinning Wheel Frigg ( Friggerock , la cintura di Orione) e tessere il destino degli uomini e gli dei (questo la vede associata alle Norne, lei "gira" i loro fili cambiando i destini) allo stesso modo, era la dea associata all'inizio di ogni nuovo anno e pertanto ancora una volta regolatrice del lavoro di tessitura e filatura delle donne. Come Holda, Frigg insegna, ispira e premia le lavoratrici infaticabili, a volte finisce bobine di una lavoratrice operosa per conto di essa durante la notte, ma punisce le pigre, disfacendo il loro lavoro. Ma in alcune parti della Germania, in generale intorno alla vigilia di Natale o la dodicesima notte, o per tutti e dodici giorni di Natale, regola i divieti in materia di filatura.
Nei tempi antichi, la fine del solstizio d'inverno, quando le ore di luce solare cominciano ad allungarsi,  segnava l'inizio del nuovo anno, un nuovo tempo, in cui si pensava a  nuove possibilità e si riprendevano a lavorare.
La Vigilia del Solstizio d' Inverno, la notte più lunga dell'anno, si chiama "La notte della Madre" nel Nord Europa, perché  nel buio di quella notte che la Frigg ha dato alla luce Baldur, cosi bello e 'raggiante' il più amato tra gli Dei.
La benedizione di questa dea è ancora invocata dalle partorienti per lenire sofferenze e limitare i dolori o i rischi. Il rituale consiste in una candela bianca accesa la notte del solstizio d'inverno, usata come fascino per garantire un parto sereno.
Questo assicurò l'ampiamente riconosciuto attributo di nutrice e madre alla dea nordica.

Nota come una 'veggente' per via delle doti di chiaroveggente, Frigg è una dea che conosce il futuro, anche se non potrebbe mai cambiarlo, si dice per altro che "conosca ogni cosa ma tuttavia ella non profeteggi", e che veda cose che sfuggono persino ad Odino, se pur non le rivela mai.
C'è un velo di mistero su Frigga, che si dice conosca il destino di tutti, anche se Lei non lo racconta a chi è interessato, così come una tristezza inquietante.
Snorri asserisce che Lei 'possiede doni di profezia profondi, come le radici di Yggdrasil il cui corso e i tracciati non si conoscono'. È probabile che Lei non parlarli delle cose che vede e che sà, perché nessun altro, forse con la sola eccezione di Odino stesso, sarebbe in grado di comprenderle.
Lei è una madre che può estendere la sua protezione ai suoi devoti, su Suo marito, durante i suoi viaggi, ma che non è bastata per salvare il proprio figlio.
Una notte Baldur sognò la propria uccisione e quando Frigg, sua madre, seppe del sogno si spaventò moltissimo e per evitare che diventasse realtà andò dall'Aria, dal Fuoco, dall'Acqua e dalla Terra e da tutti gli animali e le piante, chiedendo la promessa che nulla di male sarebbe capitato a suo figlio.
Dimenticò solo una pianta, apparentemente insignificante, il vischio, e fu proprio questo a uccidere Balder attraverso l'inganno di Loki. Egli confezionò un dardo con la pianta velenosa e lo consegnò a Hodor il dio cieco fratello di Baldur e si offri di guidare il suo tiro, che colpì il cuore di Baldur.
Le lacrime abbondanti di Frigg diedero cosi vita alla bacca bianca del vischio, come segno di lutto e vergogna per sventura causata.
In alcune versioni la storia di Baldur finisce con la sua resurrezione. Frigg quindi, inverte la sua maledizione trasformando la "pianta malefica" in un simbolo di pace e amore, promettendo un bacio a tutti coloro che passano sotto di essa.

Oltre ad essere una protettrice delle partorienti, Frigga assicura ad esse la fertilità, era anche invocata per portare l'amore alle donne e quindi il matrimonio. In particolare aiuta le donne sterili (ciò la collega anche al ciclo mestruale) e le donne ancora aliene degli atti d'amore. E' stata anche invocata da coloro che giacevano morenti, per favorire il trapasso e per passare facilmente nella dimensione del "dopo la vita".


Il suo animale sacro era l'oca ed è stata venerata come "Mother Goose"- "Madre Oca". In Germania questa dea si sovrappone spesso come la dea Holda e Bertha, quando essa scuote le coperte comincia a nevicare.
Tra le sue piante troviamo la Galium verum, Betulla, Alchemilla, Borsa del pastore, Timo, Reseda luteola e Lino.

Come dea degli inizi, ci tiene in contatto con la nostra natura intuitiva e ci aiuta nelle transizioni e neli nuovi inizi appunto.
Come dea dell' amore e della divinazione, Frigg aiuta a mantenere la nostra vita in linea con il nostro sé spirituale.

E 'anche descritta come "fanciulla/serva di Fjorgynn", e mentre vi è un certo dibattito sul significato di questo nome, la più comune interpretazione è che Fjorgynn essendo un nome secondario di Jord, la dea della terra, designa Frigg come sua figlia (e sorella e matrigna di Thor).
In questo modo la relazione con Odino sembra essere una sorta di successione: Jord si unì come Madre Terra,al Padre di Tutto che rivestì il ruolo di Padre Cielo, dalla loro relazione nacque il dio del Tuono. Quando Jord lasciò Odino (poiché troppo selvaggia per restare con un solo uomo/dio per sempre) concesse a lui sua figlia, come suo degno successore.
Nonostante tutti questi molteplici ed eccelsi aspetti, Frigg non è una dea poi cosi conosciuta o venerata nelle tradizioni nordico-germaniche, probabilmente questo "basso profilo" fa parte del suo fascino.
Ella può essere elusiva, ma per i suoi protetti è una presenza formidabile, sicuramente non è una dea che si "concede" a chiunque la corteggi, e sa tenere lontano chi non sa percepire il suo potere tranquillo.
Lei resta sempre volentieri un passo indietro rispetto a Odino, eseguendo comunque tutte la funzioni che spettano ad una regina, come per esempio (ricollegandoci alla tessitura) riallacciare e mediare i rapporti di conflitto ( nel Medioevo spesso i matrimoni avevano proprio questa funzione) intercedere (consentendo al re di mostrare misericordia senza sembrare debole) aiutare in tutti i modi che le sono possibili.

Frigg è spesso definita come una dea domestica e c'è qualcosa di vero in questo, Lei ama la sua casa, così come i mestieri (come la filatura e tessitura) che tradizionalmente appartengono alla sfera femminile.
Eppure Ella è anche un amministratrice esperta: personalmente sovrintendere alla gestione della famiglia e si occupa del comfort dei suoi ospiti e residenti, un compito, tanto più importante se si considera che Odino è lontano per lunghi periodi di tempo a causa dei suoi viaggi.
Le chiavi che Lei indossa alla cintura (il distintivo tradizionale di una casalinga del nord, con la quale è stato solennemente presentata al suo matrimonio) simboleggiano non solo il suo status di donna sposata, ma anche il suo dominio sulla casa, sul marito e sulla proprietà.

Il Venerdì è un giorno anticamente consacrato alla dea Frigg, così come le sono consacrate le celebrazioni dei matrimoni  e l'unione feconda della coppia di sposi. L'unica "macchia" appare essere l'accusa di Loki che la vede come una ninfomane traditrice, un adultera, per aver consumato un rapporto incestuoso con i due fratelli di Odino (durante la sua assenza) Vili e Vè.
Un altro aspetto che la vede protagonista è quello delle somiglianze con la dea Freyja. Frigg è la prima fra le dee Æsir, così come Freyja è la prima fra le dee Vanir. Ci sono molte scuole di pensiero che affermano, con varie argomentazioni, che Frigg e Freyja possano essere effettivamente la stessa divinità. Alcuni studi sono basati su analisi linguistiche, altre sul fatto che Freyja non era conosciuta nella Germania del sud, ma solo a nord; in alcuni paesi dell'estremo settentrione, le due dee erano considerate la stessa divinità, mentre in altri erano invece considerate due entità differenti.
Ci sono molte somiglianze fra le due: entrambe, per esempio, posseggono mantelli in grado di farle volare fatti di piume di falco ed usati solamente per i viaggi, Frigg è sposa di Odino, mentre Freyja è sposa di Óðr, entrambe posseggono collane magiche, ed entrambe hanno una personificazione della Terra come genitore, entrambe venivano invocate per proteggere le partorienti, e così via…
Storicamente, la dea Frigg è un doppione della dea Freyja, essendo entrambe le figura sviluppatesi da un archetipo comune (la *Frigja protogermanica), di cui due esiti diversi sarebbero giunti in Scandinavia in tempi diversi, dando vita a due figure distinte, anche se in buona parte sovrapponibili.
Se questo fosse vero  Frigg condividerebbe anche altri aspetti come quello di dea della seduzione, e della guerra, che sicuramente sono inconfutabili in una dea regina, Signora di tutte le donne.







Fonti varie -( tra cui: Wikipedia, Runemal, Miti Nordici, northernshamanism, goddessgift)  Ho raccolto diverse informazioni con varie ricerche e ho cercato di trascrivere quanto più correttamente mi fosse possibile (visto che alcune fonti erano straniere), una scheda esauriente su questa divinità.Non è una traduzione da un un unico testo e nello scrivere ho aggiunto espressioni personali, e parti che son frutto di vecchi post di cui vi ho lasciato link cliccabili (insiem a altri collegamenti) per approfondire.In oltre si prega di non copiare, ma nel caso in cui lo facciate riportate almeno il link - Grazie :P

giovedì 2 maggio 2013

Miele fatto in casa 1.0

Oggi finalmente ho fatto questo esperimento, sebbene il vasetto sia mezzo vuoto. Tempo fa avevo riportato la ricetta del Miele handmade.. si, senza api! e mi ero ripromessa di farlo appena mi fosse possibile.
Non ho potuto raccogliere la quantità indicata, oramai tutti i tarassaco della zona sono esplosi in meravigliosi soffioni, e il maltempo non mi ha aiutata con le tempistiche. Speravo in oltre di avere l'opportunità di raccoglierli in un campo di montagna, tra aria pura e terreno 'sano' ma anche questa possibilità per il momento non si è ancora verificata.
Così ho pensato di fare innanzitutto una prova, raccogliendo alcuni fiori vicino casa. Ovviamente questo miele non lo userò per preparazioni alimentari da consumare personalmente, dal momento che i prati qui intorno sono "sporchi" e impregnati di inquinamento... ma piuttosto mi sembrava una bell'idea da usare come offerta visto che spesso impiego questo fanatico prodotto nei rituali come offerta alle divinità, alla Terra e al genius loci. Si è vero il fatto che non sia di una qualità ottima per le persone probabilmente sminuisce un po il prodotto in se...ma non credo che sminuisca il lavoro l'impegno o l'amore che ci ho messo per preparalo. Oltretutto gli spiriti del luogo purtroppo son abituati a quest'aria e questo terreno, forse ci baderanno meno di quanto me ne stia preoccupando io.
Mi sono divertita molto nel preparalo, dovrò perfezionarmi ancora per renderlo piu denso, ma non vedo l'ora di rimpolpare il barattolino e preparane altri per avere una scorta, magari con del tarassaco doc questa volta, cosi che possa goderne anche io.

Bhè se lo preparate anche voi fatemi sapere :)