domenica 29 maggio 2016

My #succulentgarden

Ciao a tutti volevo rendere partecipe anche voi di una mia nuova passione/ obbiettivo.
Mi manca tanto avere le piante in balcone, sopratutto quelle aromatiche, per poi raccoglierle per i mie loschi intrugli da strega, ma non riesco a tenerle, il mio balcone e maledetto o non ho piu pollice verde che avevo da ragazzina , fintanto che vivevo in un altra casa. Sta di fatto che ho provato per anni a farmi un piccolo giardino magico in balcone e le piante si ammalano e si riempiono di parassiti sempre. Ho provato ogni sorta di rimedio naturale, perche non ho mai valuto usare i prodotti chimici che facevano perdere il senso alla cosa, ma non ho fatto sopravvivere niente.  Anche la rosa che avo da tanti anni dopo l'ultimo fiore è morta. tra afidi e marcendo. Mi sono sempre domandata perche, in che buco nero è situato il mio balcone, se ce poca luce, poca aria.. o se sono io. Mesi fa ho tentato di piantare una mandragora, dopo che una di voi mi ha regalato i semi, ma non mi è sbocciato nemmeno una fogliolina, al contrario di prove fatte anni fa con conseguente poi morte della pianticella. Ad ogni modo  ho rinunciato a provare qualsiasi cosa.
Due anni fa avevo trovato a terra un rametto di echeveria, ricordavo la facilità di questa pianta a mettere radici, difatti  dopo averla portata a casa in poco tempo ho ottenuto un grosso vaso colmo. Ne regalai anche vasetti x Ostara a qualche amica.
Da qualche settimana guardavo nei giardini davanti ai quali passo per far gironzolare Logan se trovavo qualche specie nuova da sgraffignare, per ampliare la tipologia delle mie belle roselline verdi che quest' anno hanno fatto tanti fiorellini gialli, ma niente.
Qualche notte fa instagram mi ha suggerito la pagina di una ragazza che le colleziona pastel_gardens/ che le colleziona, piante succulente in generale, e echiverie sono rimasta affascinata dalla sua produzione/collezione.
Stamani mi sono svegliata con la voglia di iniziare anche io. Sono positiva vista la loro nota resistenza essendo piante "infestanti" che richiedono pochissime cure. Cosi mi sono recata in negozio e ne ho comprate un po, e domani mi darò al giardinaggio per sistemarle tutte e inizierò a fare un po di ricerche, poche sono proprio una neofita.
Mi sono iscritta a gruppi e sto cercando di convincere amici e parenti a mandarmi un petalo delle loro che non ho, per aumentare la collezione, ho comprato 2 libricini ora per saper almeno riconoscer qualche nome.
Ho raccolto dei mini pallet da attaccare magari poi al muro per fare un giardino verticale. insomma ci credo, e mi sono fiondata in questo"verde". Ne ho bisogno, e forse tutto ciò è un richiamo alla mia mezza anima da curandera Messicana... che in un altra vita magari...
Tra di voi c'è qualcuno di voi che ha questa passione segreta? o mi puo aiutare?
Vi terrò aggiornati

    

venerdì 27 maggio 2016

Völva e seiðr - Hilde, La profetessa norrena


Volva è un termine usato nel saghe e nell' Edda che descrive una donna che ha lavora con il seiðr, la stregoneria norrena.
Molte delle Fonti si riferiscono alla Volva come al una lavoratrice di atti magici, ma altri parlano della Volva come una profetessa. Gen Fries descrive la Volva come 'Sacerdotessa',  ed è chiaro, quando si guardano le descrizioni delle Volva che con ogni probabilità è propio di questo che si tratta. In Norvegese vi è un altro termine usato per indicare la sacerdotessa - gydia - questo nome è è stato applicato a Freyja. Ci sono anche, però, alrei termini  che indicano il mestiere dei profeti (spakona, seidkona). Il termine Volva sembra quasi esclusivamente utilizzato per indicare le donne.
Lo storico Hermann Palsson dà il significato di base: la radice della parola  'cilindrica o rotonda' e corrisponde al latino Volvo, ovvero 'a rotolare, girare su', che poco si adatta al nostro discorso.
Per i nostri scopi,  il termine Volva indica cole che si occupa del lavoro del seiðr solitario e seiðr focalizzato alla personale conoscenza. Alla ricerca di informazioni per se stessi utilizzando la propria abilità profetica e il cammino personale piuttosto che quello di gruppo.

Profezia del veggente
Larrington è il primo testo in cui l'Edda Poetica fa menzione di questa figura.
La sua storia segue una Volva che è stata chiamata da Odino per profetizzare per lui.
La sua profezia inizia con il passato, ed espone la creazione norrena attraverso il mito, specificando come l'universo è cominciato. La sua storia dà anche un descrizione di una Volva, Heid, che si presume rappresenti la Volva, in un contesto universale.
E' lei che sta parlando. Lei continua a descrivere il futuro di Odino e predice ilRagnarok (la fine del regno degli dei).
Nel Voluspa troviamo ulteriori informazioni sulla cosmologia norrena, ma ci dà anche un'idea dell' anonimato che ricopre la figura della Volva-
Heid, nome tradotto come 'una brillante' è la profetessa sta raccontando la sua storia. Lei inizia la sua storia recitando "fin quanto è possibile parlerò "  la storia della creazione. Questo ci permette di comprendere che ha accesso a informazioni che compongono l'esistenza stessa dell'universo ed è oltre le capacità della sua vita mortale averne memoria. Un'altra teoria, naturalmente, è che la profetessa è più vecchia di ogni cosa e quindi è vista da Odino e dagli uomini come immortale,sempre presente.
Il nome Heid è un nome comune utilizzato da sibille e dalle streghe di tutta la letteratura disponibile. Molte Saghe parlano di una Volva chiamata Heid. Esempi di questo si possono trovare in Landnámabók, Saga di Fridhjolf, Fraekna e Hrolf Kraki Saga per citarne solo alcuni. Ci sono troppi casi in cui le Volvas hanno il nome Heid per essere una mera coincidenza, quindi da dove viene il
nome?
La prima menzione che abbiamo di Heid è durante il Voluspa, ma è chiaro che Heid è vista come una profetessa. Heid è spesso legata alla figura di di Gullveig, bruciata tre volte nelle fiamme da parte degli Aesir (Gullveig era una dea Vanir che stava visitando gli dei Asi ma la sua lussuria nutrita da essa per l'oro fù considerata un problema per loro. L'azione di bruciare Gullveig ha iniziato la guerra
tra gli Aesir e Vanir). Gullveig è stata talvolta collegata con la dea Freyja come un altro dei suoi aspetti.  E' quindi Heid 'la luminosa' un nome usato per Gullveig? Se è così, ciò presuppone che
Heid non era una profetessa mortale, ma una dea Vanir.
Gullveig, una volta trasformata attraverso le fiamme, rinasce come Heid ricoprendo poi il suo ruolo di Volva? Se le fiamme fossero trasformative ed effettuano cambiamenti in Heid, possiamo vederle come un'esperienza iniziatica per lei che le ha dato la capacità profetizzare e conoscere il seiðr ?
Il collegamento tra 'la luminosa' originale e i suoi omonimi è interessante. Era Heid il nome dato alle Volvas mentre apprendevano il seiðr, o era il nome assunto una volta che l'apprendistato era terminato e terminata era la loro formazione e la trasformazione in Volvas? O si diventava Heid per via della'arte della profezia comune a tutte le Volvas?

Ci sono esempi forniti dalle saghe che mostrano la credenza che vi sia in questo possessione da parte di una divinità, Heid visitò Odino in quanto Volva, e quindi era posseduta dall'energia e dalla natura delle Heid quando hanno profetizzato?
In oltre si pensa che l'autore del Voluspa potrebbe essere stata una Volva, Palsson suggerisce anche che il "tono estatico del Voluspa potrebbe confermare il sospetto che sia stata composta in uno stato anomalo della mente ".
Certo, la poesia  ha una sensazione estatica in essa, e questo ci porta a considerare gli stati di trance. Il mio primo pensiero sul fatto che l'autore del Voluspa ha scritto essa in uno stato anomalo della mente porta semplicemente alla conclusione che un sacco di poeti e scrittori scrivono il loro lavoro come proveniente da qualche parte diversa dal loro mente cosciente. Alcuni dei testi di letteratura più noti hanno un'atmosfera ultraterrena ad essa (per esempio, C.S Lewis) .
L'atto della scrittura, e in particolare di scrivere poesie possono essere visti come mezzo che mette automaticamente l'autore in uno stato alterato di coscienza, come fa qualsiasi altra arte che coinvolge concentrazione profonda e successiva creazione. Ma la natura estatica della formulazione  è intenzionale o accidentale?
IL Voluspa termina con "ora devo affondare" che presume Palsson, potrebbero fare riferimento alla Volva che deve tornare dal suo stato di trance. Certo, il passaggio tra livelli di coscienza può essere paragonato a uno che affonda o sale (e qualche volta in volo). Un'altra teoria che potremmo prendere in considerazione è che la Volva sta sprofondando di nuovo nella tomba, che collega la volva alla
pratica norvegese dell'Utiseta (Utiseta era letetrelmente 'seduto fuori', ovvero passare la notte fuori, spesso nei pressi di tumuli, al fine di ottenere la saggezza dagli antenati.
Palsson ritiene che la strofa "da sola si è seduta al di fuori, quando il vecchio venne " potrebbe fare riferimento alla Volva che si appresta a 'sedersi' o all'Utiseta. Il 'vecchio', naturalmente, si riferisce al dio Odino.
"Perché mi interroghi? Che cosa prova? " lei chiede, "so tutto Odino, dove hai nascosto il tuo occhio". 
Palsson ritiene che dicendo ad Odino che lei sa dove ha nascosto il suo occhio, lei sta mostrando le sue abilità, come nessun altro, ma Odino sapeva questo a priori, tant'è che si riferisce a lei per chiedere cose che lei solo può sapere. Heid dimostra con il resto della profezia la sua abilità.
In questo modo la domanda della Volva appare piu concerne al pensiero che: se odino ha sacrificato il suo occhio al pozzo di Mimir, per divenire saggio e avere la conoscenza, perche mai ha bisogno di interrogare la Volva? A noi non vi è data certezza della dinamica di questo incontro.


Per sta sera mi fermo qui, ma seguiranno altri capitoli sulla figura della Volva.

Fonti:
Seidr: The Gate Is Open- 18 febbraio 2011 by Katie Gerrard

giovedì 26 maggio 2016

La cimaruta

Sono una strega a impronta nordica, ma amo tanto cio che è Tradizione antica, da qualsiasi parte essa arrivi, ecco perche, e non solo, oggi voglio parlarvi della CIMARUTA. un simbolo affascinate, il predecessore di ogni pentacolo e falce di luna, che è un monile così andato in disuso, che vale la pena riportarlo alla luce.

Il cimatura è un incantesimo di per se, un" fascino" molto antica radicata nella tradizione della vecchia religione d'Italia. Come molti degli antichi simboli e credenze, anche la cimaruta alla fine ha assunto elementi simbolici del cattolicesimo. Un esempio fu l'aggiunta cristiana del"sacro cuore di Gesù" ai simboli tradizionali già presenti.  In oltre, l'antico fascino romano già includeva il simbolo del cuore, che potrebbe indicare che il cuore sacro sulla cimaruta è una cristianizzazione successiva e non una creazione del tutto nuova.

Il cimaruta tradizionale è modellata secondo l'immagine di un rametto di ruta, che è un'erba che è importante nella magia e tradizione italiana. Il ramo di ruta è diviso in tre steli che simboleggiano la dea Diana triformis. La ruta è una delle erbe sacre di questa dea. Vari talismani appaiono sul disegno della ruta e ognuno porta il suo proprio significato. I simboli principali sono la luna, il serpente, e la chiave. Questi rappresentano la dea nella sua triplice forma come Ecate (la chiave), Diana (la luna) e Proserpina (il serpente). Questo antico raggruppamento della dea appare negli antichi scritti di personaggi come Lucan. Ovidio e Orazio inoltre, pongono la dea Diana nei loro scritti legata alla stregoneria.


In un lunghissimo articolo di RT Gunther, che apparve nel Quarterly Review Folklore (1905) troviamo una vasta gamma di disegni di cimaruta. Anche se l'articolo sembra essere una confutazione contro la ricerca di Federico Elworthy sulla cimaruta, c'è in esso, un sacco di materiale utile.
Prima di tutto di nota è il riconoscimento di Gunther sulle radici pagane della cimaruta, che sono evidenti nella sua associazione tra i vari simboli della cimaruta con la dea Artemide/Diana. Egli suggerisce anche che il disegno della cimaruta potrebbe essersi evoluto dal culto antico degli alberi. Gunther afferma che non crede che la cimaruta è di antiche origini romane, e prosegue affermando che la cimaruta non è un singolo fascino, ma è invece un fascino composito costituito da singoli fascini. Tutti questi, dice Gunther, appaiono singolarmente come amuleti magici e sono di notevole antichità. Qui ci sono alcuni disegni da articolo di Gunther:



Uno dei disegni più comuni del 19 ° secolo è l'ultimo in basso della seconda scheda ed è quello che molte persone copiano come esempio. Immagini e disegni di questo, sono comuni nella magia popolare e appaiono in numerose pubblicazioni. Si nota l'inserimento del simbolo "sacro cuore" come una recente modifica, questo disegno appare intorno al 1888. Questo qui sotto invece è uno dei primi disegni di una cimaruta non usata per la  stregoneria e gli usi del fascino cimaruta, invece venne usata coma protezione contro questa.



Molti incantesimi di magia popolare, come quello qui sopra, sono stati progettati per essere usati contro la stregoneria. Spesso incorporano un autentico simbolismo stregonico, ma includono anche un simbolo cattolico come: la preghiera, o l'elemento religioso. Questo viene fatto seguendo la convinzione che l'elemento Christiano vince sull'elemento stregonico, invertendo così la potenza del fascino stesso. Questo approccio ha creato una grande confusione per folkloristi e storici che hanno ricercato i simboli e le pratiche popolari (portando a conclusioni erronee sulla natura e lo scopo di tali fascini come la cimaruta) magici. Un esempio appare nella consuetudine di mettere un cimaruta sulla culla di un neonato (o sul neonato) per la convinzione che protegge il bambino dal malocchio e dalla stregoneria. L'usanza attuale deriva dall'antica pratica delle donne romane che davano offerte alla dea Diana per un parto facile. In questa luce si vede che il fascino cimaruta è stato inteso come un omaggio a Diana dopo la nascita del bambino, e di evocazione per le sue benedizioni su il bambino. Purtroppo tali credenze e pratiche antiche vennero coperte da parte della Chiesa e dei suoi agenti, e si persero. Nel caso del cimaruta, l'inversione di costume perpetrato della Chiesa (che lo rende un fascino anti-stregoneria) ha portato numerosi studiosi a fraintendere la cimaruta. Questo è vero anche per molti altri fascini e costumi popolari che sono stati distorti dalla Chiesa e adottati dalla gente comune (diventando così una tradizione popolare).


I seguenti disegni di cimaruta sono compresi nell'articolo di Gunther. Si nota la varietà di simboli che appaiono sulla cimaruta. Alcuni sono disegni semplici e altri più elaborati. Gunther osserva che i simboli più comuni sul fascino sono:

  •  il rametto di ruta, 
  • la mano, 
  • la luna,
  • la chiave,
  • il fiore,
  • il corno o il pesce, 
  • il gallo o un'aquila.  
Egli afferma ancora che tra i disegni più recenti troviamo

  • il cuore, 
  • il cherubino, 
  • il serpente. 

Egli ha però sbagliato sul serpente in quanto questi appare avvolto intorno alla luna in raffigurazioni antiche. Gunther respinge questa affermazione spiegando che probabilmente la gente confuse un semplice ornamento erbivoro intorno alla luna per la figura del serpente, e da lì si è poi incluso il serpente con la luna. Tuttavi tale tesi non è sostenuta da nessuna prova ed appare più come un parere personale di Gunther.
Aggiungiamo il fatto che Proserpina è tradizionalmente simboleggiata dal serpente, appare all'interno delle antiche triformis che raggruppano Ecate-Diana-Proserpina, e che i tre rami del cimaruta rappresentano la dea triformis a loro volta, pertanto la tesi di Gunther è poco affidabile.

Gunther fa riferimento ai disegni di cimaruta delle priem due immagini a capo dell'articolo, come forme aberranti e degenerati del design originale dell'amuleto, i simboli sono stati aggiunti intenzionalmente o a causa di errori di copiatura (il che significa che gli artisti non erano sicuri di ciò che il simbolo rappresentava).

Nonostante vedute ristrette di Gunther, dobbiamo comunque gratitudine per aver registrato le raffigurazioni del fascino di cimaruta nel suo trattatop. Per una comprensione più realistica della cimaruta possiamo rivolgerci a Federico Elworthy, un folklorista contemporaneo all'epoca di Gunther. Nel suo libro The Evil Eye, Elworthy suggerisce che la cimaruta è un evoluzione di amuleti di ruta che sono stati utilizzati dagli antichi Etruschi, e chiama il fascino della ruta uno dei più antichi amuleti esistenti. Il seguente è una raffigurazione estratta dal libro di Elworthy:

"In tutti i campioni completi qui proposti si vedrà che la Cimaruta ha tre rami principali, e considerando il materiale di cui questi ciondoli sono sempre fatti, in connessione con gli altri simboli su questo oggetto complesso, si può venire a nessun altra conclusione che i tre rami sono tipici di Diana Triformis. Esemplari sono stati donati a lei che è la donatrice di luce e vita, i benefici, attribuiti anche a Proserpina, fanno sembrare che lei (Proserpina) si occupasse anche del lavoro delle donne, fattore strano se si considera ella stessa come Diana che aveva tre diverse capacità, ovvero dominio in cielo,  terra, e all'inferno, con tre nomi distinti ... "- pagina 348

Elworthy descrive alcuni dei simboli sulla cimaruta e il loro significato.

  • Elworthy afferma che la chiave costituisce un simbolo tradizionale, fatta esattamente con un cuore sull'apice. Egli associa la chiave con Diana e la dea Jana, ed ancora con il ruolo di "apritore dei cancelli". Elworthy rileva inoltre, che la chiave è un simbolo tradizionale di Ecate-Proserpina. Egli continua a dire che in dialetto napoletano la parola janara significa strega.
  • Elworthy cita il capo del gallo sulla cimaruta come simbolo di vigilanza. Il gallo, dice Elworthy, è il "guardiano vigile" (e l'autore osserva questo simbolismo in relazione con l'abitudine di posizionare il fascino della cimaruta sui bambini).
  • Il pugnale, dice Elworthy, rappresenta il "dardo di Diana Venetrix".
  • Il pesce simboleggia la connessione a Diana-Proserpina (simboleggiato nell'antica arte come un). 
  • Elworthy identifica il fiore sul fascino della cimaruta come "Lotus" e lui lo associa con Iside e Diana. Tuttavia, in questa parte Elworthy non è corretto. Il fiore è in realtà un fiore di verbena, che nella tradizione italiana è collegato alle fate e il loro lore (il folklorista Charles Leland si riferisce a Diana come la regina delle fate).


Fonte
http://www.stregheria.com/

 

venerdì 13 maggio 2016

12 mesi di riflessione con le Rune

5.

Helgalaz e Nauthiz

Quali sconvolgimenti ho affrontato? di cosa ho bisogno?

Con la chiusura dell'anno precedente a quello passato e parte del 2015, a livello personale ho affrontato la separazione da persone che erano altamente nocive, coinvolte con me anche a livello spirituale. Non spiegherò in modo dettagliato, perche ormai è ancora meno importante di quando è successo. Voglio dire però di aver imparato una grande lezione.
Per anni ho sopportato l'umiliazione e le prese in giro, il giudizio e la cattiveria, secondo molti anche l'invidia ma io non credo si tratti di questo. Ho davvero subito del bullismo (me ne sono accorta solo dopo) da parte di persone di cui ho cercato per molto tempo di essere amica. Ho cercato di fare del mio meglio con loro, per cercare di avvicinarmi, per cercare unità. Mi illudevo quando qualche briccola mi veniva lanciata e poi capivo che non avrei mai conquistato il cuore di nessuno. Mi sono sentita insultare, anche letteralmente, per le mie carenze, perche non sono perfetta, è stato ridicolizzato ogni luogo dove mi esprimevo: il canale youtube, i miei progetti, questo blog, i racconti che scrivevo, le foto che postavo, gli oggetti in mio possesso, le cose che creavo, persino la mia vita, la depressione, la mia famiglia, i problemi economici, i miei amici. Tutto! Sono stati raccontati anche a terzi cose mie personali. Non ho la più pallida idea perche io l'abbia subito, fino a trascurare cose che amavo fare, come i video, per molto tempo ero sparita, o questo blog. Non so perche cercavo di spiegare le mie imperfezioni, le mie carenze e mi veniva detto che comunque ero patetica. Non so perche ho sopportato questo da chi volevo come amico, il non ricevere mai un complimento ma sempre un attacco. Ho cercato di difendermi e questo fu preso come arroganza.
Non era bisogno di approvazione o di piacere, era che io tenevo a quei rapporti, ho voluto bene davvero, ci avevo creduto, volevo crederci e provarci.
Da sempre io tento molto con le persone. non cerco amici a mia immagine e somiglianza, non scelgo gli amici che corrispondono solo a determinati tipi di cultura, eppure io sono stata solo considerata in base a questi criteri. Dio, è come essere giudicati per quanti soldi hai, questo della cultura del sapere le lingue è il paragone "pagano".
Sono paziente, do una seconda possibilità, ma non una terza. Ho il brutto difetto di arrivare al limite e una volta superato, non tornare indietro, non comunicare nemmeno piu che sono andata, persa, finito. Non ne vale piu la pena. Non avere rimpianti, non provare piu niente.
Aver chiuso dei rapporti malati, che conducevo da anni è stata la cosa migliore che mi capitasse. Non credevo che persone che alla fine nemmeno frequentavo di persona potessero condizionare la mia esistenza in tal modo. E non perche me la fossi sempre fatta condizionare, il fatto di essere sparita era per non dar modo a questa gente di continuare, ma tanto c'era sempre qualcosa che non andava e io non ero disposta a sparire del tutto dal web, per chi poi? Amore per me stessa ne avevo! Ma la loro negatività, forse solo la forza-pensiero, mi arrivava. E creava cose che non andavano bene.
Da quando non parlo piu con queste persone, mi sento rinata e libera. Non mi importa piu nulla, e so che ogni tanto loro ancora parlano di me,ma non importa, ho avuto un successo inaspettato, sono arrivati i Momis, io ho trovato me stessa, mi arrivano sempre più bei pensieri da tutti quelli che leggono e mi guardano. Regali, lettere... e ogni volta mi dico, hai fatto bene ad andare avanti conta solo questo. Leggere di aver aiutato qualcuno.
Ebbene ho affrontato la perdita e grazie a questa ho imparato che non sopporterò mai più chi non sa vedermi, chi non mi vuole, non cercherò più l'amore in persone che non ne sanno dare. O per le quali sono incompatibile, troppo strana, indecifrabile o qualsiasi cosa io sia sembrata. Non voglio ragioni, avrò anche io le mie colpe, ma di base comunque c'è che non ci si capiva proprio.
Quindi ecco, imparare a dire basta, non importa perche nemmeno chi è la parte in torto, perche se uno vive male qualcosa, lo vive male indipendentemente da come lo vive, perciò è importante saper dire basta.
A livello spirituale invece, uno degli ultimi sconvolgimenti, a parte qualche spirito animale che compare ogni tanto, è come ho gia detto aver iniziato inconsapevolmente a lavorare con una dea assolutamente "nuova per me" appartenete al mio pantheon, ma nuova. Ella mi ha chiamato e paziente ora attende che io sia adatta ad ascoltare. Mi guida, verso ciò che vuole che io apprenda, ma ancora ce molto da fare per poter essere ammessa nella sua dimora.
Lo sconvolgimento in questo anno, in ogni caso, è stato del tutto positivo.
Quello di cui ho bisogno è continuare così, e riuscire a fare di più, meglio, ho bisogno di completare la ricerca di me stessa, ho bisogno di un po di fortuna, di una aiuto e una spinta, perche quelli ci vogliono sempre quando si ha timore.