venerdì 29 marzo 2013

Witchy Books Challenge Poject 7 MWL 4#

Witchy Books Challenge


Titolo Il colore della neve
Autore Picoult Jodi
Prezzo € 15,81
2006, 406 p
Traduttore Brovelli C.
Editore Corbaccio  (collana Romance)

In un villaggio in Alaska, Daniel Stone è l'unico bambino bianco tra la popolazione eschimese, e la sua vita è un inferno in quanto "diverso". Per reazione, Daniel ruba, beve, rapina, imbroglia, fa di tutto per uscire da un isolamento sociale e geografico. Ma Daniel coltiva anche il suo talento artistico e si innamora. Allora getta via tutta la sua rabbia e si reinventa come marito e padre modello. Quindici anni più tardi, è un affermato artista di fumetti, che conduce una vita felice con la moglie e una figlia, Trixie. Tutto va a meraviglia, finché Trixie non viene stuprata e Daniel piomba di nuovo, impotente e furioso, in un inferno dal quale deve risalire per salvare se stesso, la sua famiglia e il loro futuro.

Libro carino, si legge piacevolmente e ormai come ogni libro di questa autrice riesce a incuriosire e far ponderare mille possibili finali e soluzioni. Sicuramente il finale è a sorpresa. Una lettura piacevole e scorrevole, benché avrei preferito trattasse in modo più approfondito le tematiche che coinvolgono i protagonisti come la violenza sulle donne e l'autolesionismo adolescenziale.
Rispetto ad altri libri della Picout è proprio questo quello che è un po "stranamente" mancato, benchè almeno per questa volta la parte giurisprudenziale non è stata una colonna portante del racconto.
Nota su tutte: Daniel Stone un uomo da amare!

lunedì 18 marzo 2013

Witchy Books Challenge Poject 7 MWL 3#

Witchy Books Challenge



Le case degli altri
Autore: Picoult Jodi
Prezzo: 16,66
Dati 2011, 623 p., rilegato
Traduttore Corradini Caspani L.
Editore: Corbaccio  (collana Romance)

Jacob Hunt è un adolescente autistico. Non sa interpretare i comportamenti e i gesti degli altri e gli altri non capiscono i suoi. Come molti ragazzi affetti dalla sindrome di Asperger, Jacob ha degli interessi spiccati, anzi ossessivi: la sua passione sono i casi giudiziari e più di una volta si è presentato sulla scena di un crimine per offrire il suo aiuto, spesso risolutivo, alla polizia. Il fratello minore Theo, invece, è un tipo del tutto diverso, cioè... normale. Fin da piccolo però ha dovuto confrontarsi con le stranezze di Jacob e anche lui ha finito per sviluppare una personale ossessione: spiare le case degli altri, quelle delle famiglie diverse dalla sua, cioè delle famiglie normali, che a lui sembrano più felici. La sua gli sembra una famiglia con una vita troppo complicata, che diventa addirittura impossibile quando accade un fatto terribile: l'insegnante di sostegno di Jacob viene ritrovata morta e con segni di violenza sul corpo. Molti indizi sembrano condurre a Jacob, che finisce in tribunale, dove, inevitabilmente, tutte le manifestazioni della sua sindrome, l'incapacità di guardare negli occhi, i tic, i gesti compulsivi, vengono interpretate come prove di colpevolezza. Ma che cosa è successo davvero quel giorno?

Sono al secondo libro della Picout e oramai mi è inconfondibile il suo modo di scrivere, dando spazio a ogni personaggio per parlare e farsi conoscere da chi legge, inconfondibile il lato giurisprudenziale di ogni libro.
Mi è piaciuto in modo generico, ho imparato qualcosa di più sulla Sindrome di Asperger poiché chiamarla autismo non è giusto, e quando si impara qualcosa da un libro questo merita comunque un bel voto.
Ci sono stati alcuni capitoli che mi hanno commosso come l'incontro tra Emma e Jacob in carcere, ho provato tenerezza per le fragilità di ogni personaggio, per Jacob ovviamente ma sopratutto per Theo e Emma, e anche per Oliver l'avvocato verso la conclusione del libro.
La critica che posso fare a questo libro se mai possa permettermi di farla visto tutte le persone ce la Picout ha coinvolto per rendere il suo scritto ineccepibile,( si ho letto anche i ringraziamenti) è che forse poteva risolversi un po più velocemente per circa metà libro si rimane confusi e con sospetti e dubbi, quindi si va avanti volentieri, ma passata per buona parte la metà ci si rende conto che probabilmente l'intuizione che si sta avendo è quella giusta e nessuno dei personaggi pensa allo stesso modo del lettore, nessuno formula una fatidica e umanamente probabile domanda, ferma e diretta, nemmeno quando tutto sembra perduto, e allora ti chiedi ma come è possibile? visto più il grande vissuto sentimentale che c'è a ridosso dell' intera vicenda. Si marcia un po troppo sul turbine del senso di colpa, della paura della verità, del non voler sapere, andando anche in contrasto con l'ovvietà di altre dichiarazioni, il processo è davvero lungo e "noioso" per alcuni versi come se stessimo assistendo a un vero processo. Non voglio entrare nel dettaglio perche non si sa mai che qualcuno lo legga.
Ad ogni modo ho trovato se pur commuovente la fine, anche un po banale e lasciata all'intendere del lettore, quando per 623 pagine di inchiostro ne stato gettato molto per cose meno importanti di un finale meritevole. Ci lascia un po indubbio, sebbene immaginiamo che possa solo essere finito in un modo.


T2P: il tuo verbo

Con gran piacere inizio l' attività della Modern Witch League: The Pagan Path Project– T2P - Il primo Tema da sviluppare è:

* Il tuo Verbo: - i vostri pensieri e sentimenti - un post sul blog completo su un argomento a tua scelta relativo al percorso o solo alcune righe che spiegano dove ti trovi in questo momento del tuo percorso. Che cosa stai studiando? A cosa stai pensando? Chi sei e dove stai andando sul vostro cammino Pagano? Ciò che è giusto e ciò che è sbagliato nel tuo percorso in questo momento? O la tua storia…

Nasco come strega undici anni fa, sebbene l'interesse per la stregoneria fosse nato già qualche anno prima. Per molti anni sono stata Wiccan, fiera di esserlo e tutt'oggi non è qualcosa che rinnego.
Ho avuto durante i primi anni di pratica un piccolo coven formato da 4 persone, ma le cose non sono andate come uno sperava e oggi credo di essere l'unica a praticare ancora (o quasi). Anni da solitaria, anni in cui i forum a tema sono stati di rilevante importanza per la mia formazione almeno quanto i libri, ma anche lì i tempi son poi cambiati e molte situazioni mi andavano strette, cosi ho cercato di fondare qualcosa di mio che ancora oggi vive e permette a questo progetto di vivere: Sacerdotesse di Avalon, prima il blog poi il forum.
Ho avuto (e ho) alcuni "compagni" distanti da me, ma con i quali ho avuto piacevoli confronti e lezioni, qualche hanno fa ho deciso di mettere su un associazione culturale pagana, ma anche li le cose sono andate piuttosto male.
Sono arrivata al dunque capendo di essere una strega solitaria prima di tutto e più passano gli anni, piu conosco certi ambienti dai quali preferisco star fuori, ma sopratutto il mio percorso ha preso una piega per cui a meno che non trovo persone strettamente affini, per me ora è impensabile formare una congrega con un culto generico del Dio e la Dea. Tutta via anche se mi definisco solitaria ho una compagna in questo viaggio da un annetto circa, (anche se ci conosciamo da molto tempo) la persona  che ha saputo mostrami cosa sia sorellanza e amicizia più di chiunque altro.
Da wiccan quale ero, ho avuto un cambiamento di rotta ormai  3- 4 anni fa, non mi vergogno nel dire che illuminate fù un blog di una ragazza straniera, Sarah Lewis, che ha aperto il mio percorso a nuove conoscenze, nuovi approcci e un nuovo modo di volermi vivere come strega.
Da lì è partita una continua ricerca e uno studio molto più intenso di quello avuto nei primi anni di pratica, o come wiccan, una ricerca di me stessa, attraverso testi e saperi lontani da quelli che per molti dovrebbe essere la "tradizione di una strega italiana".
Ho iniziato ad interessarmi a pratiche più sottili, a conoscere gli spiriti che abitano i luoghi, ho iniziato a vivere fuori e scoprire l'essenza del tutto, piuttosto che stare in casa a leggere soltanto, mi sono riscoperta in parte animista e in parte semplicemente me stessa nel modo giusto. Ho imparato a sentire un sabba davvero, a riconoscere fauna e flora autoctona, a servire gli spiriti che mi permettono di camminare in un parto o in un bosco, ad ascoltare le parole di maestri spirituali e ancestrali, a lavorare con i sogni, con gli alleati e scoprire tradizioni antiche.
Detto cosi potrebbe sembrare forzatamente poetico forse, ma è vero, benchè io viva in città e non mi conceda quasi mai immersioni bucoliche, ho scoperto la mia pratica vivendola fuori sopratutto, e di questo devo ringraziare anche un altro compagno di viaggio, il mio cane.
Ho studiato, cercato e imparato molto sebbene io non sia soddisfatta e probabilmente non lo sarò mai, ce sempre cosi tanto da sapere cosi tanti mondi da vedere..ma la cosa più importante che ho interiorizzato in questo processo di crescita è che non esitino schemi nè definizioni certe, ti devi sentire, devi calzare a pennello un abito che il destino ha disegnato per te e davanti a questa forza non puoi combattere, non puoi opporti nè indossare una maschera per darti un tono o per fuggire.
Non amo definirmi se non come eclettica e questo non per paura, ma più per umiltà per come la vedo io, principalmente mi interessa il percorso dell' Hedgewitchcraft ovvero una combinazione di un percorso stregonico e sciamanico, il mio personalmente è per altro fortemente influenzato da tradizioni del Nord Europa, Stregoneria Scozzese, Cornica, Tradizionale e in fine Tradizioni Nordiche, ma nonostante io sappia di sentire questo sentiero il più adatto a me, ancora non voglio peccare di arroganza nel definirmi qualcosa che  forse non rappresento al 100 % ancora ( dico questo sopratutto nei confronti della componente di pratica sciamanica).
Non so perché io infine mi sia scoperta e sentita adatta e realizzata in questa tradizione "lontana" e le vie che la influenzano, forse ha un sapore antico forse trovo che faccia semplicemente vibrare la mia anima durante certi rituali o nel sentire i simboli di una saggezza popolare antica come qualcosa che mi appartiene da sempre e a cui naturalmente vado incontro.
Non conoscendo l'inglese, faccio una gran fatica a studiare questo genere di tradizione e quelle che la influenzano, internet lo ammetto, è la prima fonte per lo studio perche al momento devo ancora rimandare il leggere libri stranieri finché non potrò dedicare del tempo allo studio della lingua come si deve, o almeno riprovarci (cosa che farà dopo la laurea).
Negli anni ho imparato che leggere e conoscere è importantissimo ma che non deve comunque far venire meno il sentire e il farsi guidare dall'istinto. Non sono una tradizionalista e non lo sarò mai benché abbia anche io i miei "paletti" entro i quali le persone devono stare secondo me per non fare pasticci o semplicemente quello che gli pare ( uno zoccolo e una scarpa), ma ripeto sempre che la religione la fanno gli uomini e non dio e per tanto si deve ricercare il giusto modo e mezzo per sentirsi completi in questo campo. Mischiare non è mai un bene, e lo dice una che di confusioncine ne ha fatte, ma non è giusto nemmeno limitarsi dopotutto, bisogna trovare un giusto equilibrio, una saggia guida interiore che scelga i giusti mattoncini da porre uno sull'altro nel palazzo della nostra spiritualità.
Altri elementi che fortemente influenzano oggi il mio percorso sono l'osservanza del culto degli antenati, con i quali lavoro in modo abbastanza costante ma meno di quanto dovrei/vorrei, il rapporto con l'animale guida trovato da relativamente poco tempo e quello con  gli alleati di potere, eccellenti maestri, compagni, guardiani con cui ci si può trovare a lavorare in determinati periodi della nostra vita e da cui si impara tantissimo e ancora il rapporto con il proprio spirito guida, essenziale quando si resta confusi o si è incerti ma anche per capire determinate cose rilevanti di se e del proprio passato.
Non da meno e per questo l'ho tenuto per ultimo, è il legame e il mondo che si apre davanti quando inizi una "relazione" con una divinità patrona, nel mio caso è poco più di un anno che vivo questa speranza che mi ha portato a fare scelte, a incontrare gente e attuare cambiamenti non solo nel modo di pensare e vedere certe cose, ma anche relativi a parte della mia pratica, della mia disciplina e del vivere la mia spiritualità. Sono stata "Chiamata" da una divinità che prima conoscevo a malapena e che sto scoprendo ogni giorno un po' di più sempre con emozione e assoluta meraviglia, una divinità che ad essere sinceri non amavo neppure particolarmente e che non avrei mai scelto se fosse stata una cosa di mia competenza, eppure ha rotto gli argini del mio sentimento finché non l'ho capito e accettato.
Ad oggi questa è l'esperienza più bella, emozionate e forgiante che ho avuto in tutta la mia vita, viene da se dire "se l'avessi saputo prima" ma questo genere di cose non accadono per nostra volontà, giunge semplicemente un momento in cui accade tutto e tu non puoi evitarlo, solo goderne.
Dunque è qui che mi trovo oggi, sono una strega figlia di un Dio Nordico, che cerca di imparare a camminare sopra e sotto, fuori e dentro la siepe, alla ricerca di se stessa, della conoscenza e della realizzazione del proprio spirito.


T3P

lunedì 11 marzo 2013

Jord - Madre Terra

Ostara si avvicina quindi ho pensato di fare qualche studio proposito alla divinità della Terra fertile e prospera.

La dea terra Nordica, selvaggia e incolta è Jord (Jörð ) il suo nome significa semplicemente "Terra" in norreno ed è la figlia di Nott, la dea della notte e del suo secondo marito Annar, un gigante il cui nome poterebbe significare "Acqua"o più precisamente il movimento dell' acqua stessa. Si potrebbe metaforicamente parlando, dire che lei è figlia della Notte e dell’Acqua o del buio e dello scorrere, ma più semplicemente è indicata e conosciuta come la Terra Fertile.
Jord è anche conosciuta come Fjörgyn e Hlóðyn. Fjörgyn in particolare, vede coinvolta la dea Frigg che è indicata come "serva di Fjörgyn", ma è usato anche per indicare uno dei genitori di Frigg, quindi è probabile che Jord sia sua madre o suo padre,(se si pensa al lato androgino della Terra) se questo fosse vero vorrebbe dire che Thor è il fratellastro di Frigg sua matrigna, ma alcuni testi riportano in alternativa riferimenti proprio al dio del tuono. Hlóðyn invece sembra legato al concetto di focolare o più probabilmente di Terra, visto che Ella appare poco collegata la primo significato essendo una dea selvaggia e indomabile. Esistono ancora due nomi con cui è può essere conosciuta Fold e Grund anch'essi collegati al concetto di Terra.

Jord è l’ultimo gigante connesso alla terra, completamente in contatto con la sua fertilità, generatrice “singola”. Questa dea, infatti, non è coniugata e tutto il suo essere sembra dedicato a se stessa, pertanto sebbene non disdegni la compagnia di un uomo, di certo non la si vede mai in giro con un partner.
Jord vive in una zona di Jotunheim molto fertile grazie alla sua stessa influenza, lì gli alberi sono carichi di frutti e i semi son sempre e pronti a germogliare.
Ella ha i capelli lunghi e gli occhi color cioccolato vivaci, ha la pelle più scura della maggior parte dei giganti poiché Ella impersona in tutta la sua bellezza la terra stessa.
A tal proposito, infatti, Jord ha il ventre rigonfio, spesso è gravida (dei suoi vari amanti da cui ha avuto un numero incalcolabile di figli), ha i seni prosperosi, i fianchi larghi ed il suo abbraccio è forte, materno e morbido come la Terra stessa.
E’ generosa, ed è questo sicuramente uno dei motivi che fece innamorare Odino di lei, con ogni probabilità in queste vesti l’“All’ Father” ricoprì il ruolo di Padre Cielo ”Sky Farther” accompagnando e unendosi a Madre Terra “Earth Mother”per generare la vita - .
Proprio l’essenza di Jord fu quasi per certo il motivo per cui Odino la lasciò – di certo un Dio come lui non poteva perdersi nel suo letto d’amore confortevole per sempre. Si narra sui due che Jord sia stata concubina di Odino prima che esso prendesse una moglie “ufficiale” Frigg, dalla loro unione nacque Thor, che seppure rientri nella stirpe degli Aesir per molti versi assomiglia ad un gigante, sia nell'aspetto che nel comportamento. Alcuni testi riportano l’esistenza di un secondo figlio Meili, nato dai due, ma di cui non si sà in sostanza nulla. Prova di questo ne sono comunque alcune statue e raffigurazioni che la vedono allattare due bambini.

Molti la paragonano a Frigg, non solo per l' aspetto di compagna di Odino o perché probabilmente imparentate, ma perché il lato materno, dignitoso che spetta ad entrambe le Dee, sebbene Jord sia più selvaggia e incontrollabile. La stessa “successione” di Frigg come moglie di Odino sembra essere collegata alla parentela che lega le due Dee, come se una Dea più civile, meglio disposta ad assumere un ruolo reale e di consorte fosse infine più indicata per sedere al fianco di Odino.

Su Jord possiamo dire ancora che fu lei ad assegnare ad Indunn le mele dell’immortalità, e che l’esistenza di questa Dea possa essere riconducibile in qualche modo allo smembramento di Ymir.
Jord è poco menzionata nei miti, spesso a seconda delle traduzioni del mito variano un po’ i contenuti dei ruoli e delle posizioni assunte da questa Dea e da chi le sta intorno. Un esempio è la saga Gylfaginning, La troviamo anche nella Skáldskaparmál e in  Lokasenna.
Mentre tracce del suo culto potrebbero ritenersi sopravvissute all'interno della Sigrdrífumál dove si recita:
« Heill dagr! Heilir dags synir! | « Salute al giorno! Salute ai figli del giorno!
Heil nótt ok nift! Óreiðum augum | Salute alla notte e le sue figlie! Con occhi amorevoli
lítið okkr þinig ok gefið sitjǫndum sigr! | Posate lo sguardo su di noi e dateci l’attesa vittoria!
Heilir æsir! Heilar ásynjur! | Salute agli Asi! Salute alle Ase!
Heil sjá in fjǫlnýta fold! | Salute alla terra generosa!
Mál ok mannvit gefið okkr mærum tveim | Date a noi due giovani saggezza e parole
ok læknishendr, meðan lifum. » | e mani guaritrici, finché vivremo. »
Resta difficile esprimere bene il concetto di tale “saluto” esso più generalmente è in se serba un augurio a un vivere benevolo, piacevole, sereno e proficuo.
Questi appellativi, in particolare benevolo, sono affini con il modo di esprimersi antico dei popoli norreni nei riguardi della Terra.

In un incantesimo anglosassone( che è in realtà una scala rituale) esprime ancor di più questa relazione dei popoli del Nord  con la Terra sebbene possa questo non sembrare collegato direttamente a Jord o un culto a lei riferito, o ancora alla Nerthus Germanica, ma più generalmente a Madre Terra.
L' “Æcerbot" detto anche “Fascino del Plough”è un rito di fecondità  registrato nell 11° secolo, destinato a porre rimedio ai campi che avevano prodotto pochi frutti. Rito per altro molto simile a quello che si trova nel libro Tradizioni Nordiche di Pennick per proteggere la terra e gli edifici. Il rituale prevede una parte cristianizzata della cerimonia, dove si raccoglievano quattro zolle erbose del campo, nei quatto buchi si versa un intruglio preparato con lievito, miele, olio, e latte mescolato con le erbe più floride, affinché questo potesse appunto salvare le altre piante.
La cristianizzazione di tale rito è da imputarsi alla parte che prevede che una volta raccolte le zolle si conservavano fino a sera e si incideva su queste una croce prima di riporle dove si erano scavate.
L'officiante si rivolgeva ad Est, dove si innalza il sole, e girando per tre volte in senso orario invocava il custode stano dei cieli perché riempisse la terra col le culture desiderate. Un aratro veniva unto con un mix di olio, pasta, incenso, sale e finocchio e si recitava "Erce, erce, erce eorþan modor , madre di terra " Erce sembra indicare Madre della Terra poiché l’incanto continua con un augurio di campi floridi e abbondanti, alberi luminosi, ottime colture di orzo, grano bianco e verso tutte le colture della terra e ciò che se ne può ricavare come l’olio vegetale ecc.. ma questo non è universalmente riconosciuto, Grimm infatti lo collega all'alto tedesco Erchan "genuino, vero", mentre Kathleen Herbert  osservando la digressione fatta da Tacito sugli Angli in Germania, si trova d'accordo con la prima ipotesi, poiché  essi a occhi estranei apparivano come adoratori della dea, e che si riferivano alla terra come Madre.
Nel fascino in seguito, vi è un invito molto chiaro a alla Dea della Terra che recita verosimilmente: "Salute a te, Folde (" terra "), madre degli uomini!  Possa esser i l tuo seno sempre pieno perché gli uomini ne possano godere."
In sintesi il concetto di tale fascino era quello di un dare ( attraverso le offerte nelle buche) e ricevere alla Terra (un futuro prospero raccolto) per raggiungere non solo quindi lo scopo materiale ma anche l’essenza divina, gli uomini sono responsabili del loro contributo verso di essa e quindi del ricevere benedizioni e doni da essa.
Esistono poi ancora diversi rituali che prevedono un legame significativo con la terra, ma non necessariamente collegati a questa specifica divinità nordica quale Jord, l’"Earth’s necklace”o il Fostbræðralag che ne sono solo alcuni esempi.




Fonti varie - Ho raccolto diverse informazioni e ho cercato di trascrivere quanto più correttamente mi fosse possibile (visto che la maggior parte delle fonti erano straniere), una scheda esauriente su questa divinità di cui si trova in ogni caso relativamente poco.
Non è una traduzione da un un unico testo e nello scrivere ho aggiunto espressioni personali, se vi è qualche parte non precisamente corretta  (in particolare sull'Æcerbot) mi scuso ma non per questo credo che questo scritto sia immeritevole.
In oltre si prega di non copiare, ma nel caso in cui lo facciate riportate almeno il link - Grazie :P



giovedì 7 marzo 2013

Ostara - Tra tradizione Nordiche e Germaniche


✱ Ostara ✱
Tra tradizione Nordiche e Germaniche

IIl primo riferimento alla dea Ostara (antico alto tedesco), o Eostre (anglosassone) è disponibile in Bede’s De Temporum Rationale, in cui viene detto solo che lei è una dea pagana da cui un mese (aprile), più o meno ha preso il nome e che durante questo mese una festa viene celebrata in suo onore. L’Ostarmanoth è il nome rimasto nel moderno tedesco per questo festival, Ostern era una festa presumibilmente ben radicata, visto che ne derivò il nome della festa cristiana. Tuttavia Ostara non fu un nome noto in tutta la Scandinavia anche se non vi sono prove di questo, alcuni teorizzano che la Dea Indunn abbia la dove Ostara mancasse, fatto le sue veci.

Il suo nome è strettamente legato alla parola "Oriente". La stessa radice germanica si vede nel nome "Ostrogoti", che significa "i" Goti del sole nascente”. Può infine derivare dalla parola indoeuropea * aus-("splendere"), questo suggerisce fortemente che Ostara è stata vista come una dea dell'alba, così come una dea della primavera.
Il momento preciso in cui gli antenati celebrassero questa festa non è certo, tranne che a volte potesse cadere addirittura nel mese di aprile.

Grimm ipotizza addirittura nella sua opera Teutonic Mythology, che essa fu fusa con la festa di Beltane per ovviare i costumi e le festività cristiane, ma sia le tradizioni inglesi che tedesche le vedono molto più di frequente separate.  Nonostante questo le corrispondenze e talvolta le simbologie delle due feste appaiono sovrapposte (fuochi, saltare i falò, scacciare l’inverno e preparassi all’ estate.) In particolar modo questo ci sembra valido se pensiamo a una regione come la Scandinavia dove la” bella stagione non arriva prima di Maggio.
Detto questo rimane da dire che il tempo in cui ancora oggi viene celebrata fa cadere il festival o durante l’equinozio di primavera o in seguito alla luna piena, dopo l’equinozio. Quest’ autonomia è data anche perché ci troviamo in un particolare momento dell’ anno dove il cambiamento di stagione non è cosi netto come vorremmo che fosse, quindi nel caso di una primavera molto tardiva Ostara verrà celebrata in seguito alla luna piena dopo l’equinozio. In luoghi moto caldi, viene celebrata anche con la luna crescente, ciò è da sottolineare poiché denota un forte legame tra Ostara e la Luna e le influenze che da questa provengono, per alcuni infatti, questo sabba è classificabile come “lunare” più che solare.

Il colore bianco, che ci portiamo dietro ancora da Imbolc ha una valenza antica importante, nei tempi antichi infatti nel folklore tedesco era usanza vedere donne vestite di bianco recarsi su rocce, dentro alle fessure di una montagna all’alba della mattina di Pasqua, ma gli storici attestano che ovviamente questa usanza probabilmente aveva origine da tempi antecedenti alla festa cristiana, appunto da Ostara. Ancora troviamo la figura di una fanciulla bianca di Osterrode, che appare con un grosso mazzo di chiavi legato alla cintura (il segno di una donna sposata per nostri antenati), che scende al ruscello a lavarsi la Domenica di Pasqua prima dell'alba. Storie simili sono raccontate in tutta la Germania.

La lepre è un simbolo sacro per questa festa e probabilmente essa faceva parte del sacrificio e del banchetto rituale. La lepre è soprattutto una bestia di primavera, dal momento che in marzo e aprile iniziano le lotte e i balli di corteggiamento nei campi.  Di solito questi rituali naturali sono ancora visibili all’alba poiché la lepre è un animale notturno e ciò fortifica ancora di più il legame tra Ostara-Alba-Lepre. Ricorrente è anche la leggenda della lepre che depone le uova colorate e in tutta la Germania ancora oggi i bambini preparano i nidi pronti ad ospitarle. E’ anche usanza cuocere un pane burroso con uva passa e mandorle (hot cross buns) a forma di lepre. La lepre cosi fortemente simbolo pagano è stato anch’esso demonizzato dai cristiani, trasformata in simbolo di lussuria.
Anche gli scoiattoli sono parte dei riti di Pasqua nelle montagne Harz della Germania: il popolo di Bräunrode ebbe l’usanza di andare nel più vicino bosco a cacciare scoiattoli.
L'uso di uova come simboli di vita risalgono a tempi quasi preistorici, dove erano create uova di argilla decorate con colori rosso e nero, con lo stesso scopo che avevano le mele di Samhain per i morti.
La caccia alle uova prima citata a proposito della lepre, è un’usanza di tantissimi paesi durante il periodo Pasquale: America, Germania, Danimarca, Jugoslavia, Svizzera e parte della Francia. In Germania, le uova sono spesso collocate tra le ortiche o pruni in modo che i bambini che li vogliono devono mostrare sia coraggio e resistenza immergendo direttamente le mani nelle spine, o devono avere abbastanza bravura da capire come raccoglierle senza romperle ne farsi male. Sebbene possa sembrare un gioco un po’ crudele anche questo mantiene in se l’essenza della festa: la spina “risveglia”, ridesta dal sonno, è un elemento luminoso e fecondatore non che di purificazione. (Far uscire il sangue dal corpo è una partica sciamanica di purificazione).
Altra usanza è quella di  far rotolare le uova giù da una collina (Inghilterra) insieme alle ruote infuocate. Mentre in Germania sono di tradizione le uova di vetro soffiato da appendere agli alberi in fiore. Un’altra usanza che si riferisce alle uova sono i cascarones ovvero i gusci svuotati e riparati con della carta dopo essere stati riempiti di confetti e coriandoli. Decorati e rifiniti, questi sono rotti sulle teste degli altri come benedizione.
Nel folklore della Germania, Scandinavia, e Orkney si dice che mangiare uova in questo periodo doni forza, salute, e una buona crescita. Lanciare uova per aria e affrettarsi poi a raccogliere quante più parti di guscio si riescono, è una tradizione consumata per portare prosperità e buona sorte.
Conservare le uova pasquali in Germania è un modo per assicurarsi protezione per la famiglia e il bestiame contro il male e in particolare come un vero fascino contro i fulmini e la grandine.
In Germania e Cecoslovacchia, un uovo viene dipinto di verde per simboleggiare la fecondità e viene sepolto nel campo più grande, il luogo di sepoltura viene contrassegnato da una croce a cui si darà fuoco. L'uovo cosi trattato è un residuo evidente del culto di Þórr (Thor), qui invocato nel suo aspetto fecondo per benedire i campi, e come il Dio della tempesta per proteggere le nuove colture contro i chicchi di grandine in primavera, mentre la croce in fiamme è un residuo della cristianizzazione dell’Old Sun wheel. I rimasugli dell’incendio sono portati in casa per proteggere la casa contro la grandine, fuoco e fulmini, e le ceneri dei fuochi erano spesso diffuse nei campi per la fertilità.

I fuochi erano molto importanti per i riti Ostara dei nostri antenati. Le ruote di paglia e rami verdi, venivano lanciate dalle cime delle colline più alte a simboleggiare il sole. A questi riti partecipavano anticamente solo gli uomini perché essi potessero assorbire la forza mascolina del sole. Oggi giorno si sostituiscono a questi fuochi girandole artificiali "Ruota di Caterina", o addirittura la costruzione di ruote solari poste in cima a travi come lanterne. Invece che portare la ruota intorno alla casa si usa passare con candele e torce per “illuminarla”.
Grimm cita anche la tradizione di accendere un pezzo di vetro o un pezzo di cristallo, questo sarebbe particolarmente potente per questo giorno, e concentrerebbe dentro di se il fuoco del Sole benche non si cosi pratico da eseguire.
Ostara è il tempo per “Gran Carro ”-processione di fecondità, la processione per Nerthus descritta da Tacito. Gunnwar Skaðadóttir cita il ricordo di una tradizione cristiana raccontatagli da sua nonna dove il "Cristo-bambino" sarebbe stato portato in un carro nel periodo di Pasqua - questo non ha quasi nulla a che fare con la festa cristiana, ma porta piuttosto una somiglianza con i riti pagani della fecondità legati anche a Freyr.

In Svezia e Finlandia meridionale, durante questo periodo e in base alle influenze cristiane è usanza credere che le streghe siano partite per andare ad “incontrare il diavolo” verso la  montagna Blåkulla (partono il giovedì e tornano il sabato Santo). Quindi si faceva un po’ di tutto per proteggersi dal male in questi giorni, si accendevano falò, si puntavano armi da fuoco verso il cielo, si dipingevano croci, stelle e altri simboli sacri sulle porte di case e stalle e sepolti nei pressi del bestiame.
E 'anche tradizionale in questi paesi per le fanciulle vestire come streghe, spesso con vivaci fazzoletti colorati sopra le loro teste e andare in giro facendo qualcosa di simile all’americano Trick-or-Treat. Nel sud della Finlandia, come osservato da KveldúlfR Gundarsson, si crede che le "streghe” cavalcassero in questo periodo rami di salice decorati con nastri (il salice è il primo albero a fiorire in questo momento e i finlandesi vedono i suoi fiori morbidi come il primo segno di primavera). Oggi, le ragazze vanno in giro con i rami che hanno adornato, dandoli ai passanti in cambio di monete e dolci, quelli che non hanno nulla da dare alle streghe devono ascoltare i loro versi di scherno.
Ai vecchi tempi, naturalmente, queste "streghe" potevano essere mogli e/o seguaci di un dio della fertilità e portare la sua benedizione presso il popolo. Ciò, se accade ancora oggi vede un gruppo di ragazze affini, vestite di bianco con foulard rossi portare rami di betulla e salice decorati scambiandoli insieme alle loro benedizioni per soldi e caramelle.

Uno degli elementi più comuni in tutte le terre germaniche fu la battaglia rituale tra estate e inverno, che terminava con l’uccisione dell’inverno che era condotta fuori dal villaggio, mentre l’estate si sarebbe unito a una bella fanciulla come suo sposo. Alcuni testi raccontano di danze di dodici uomini in battaglia, viene fatto anche accenno ad un’arma antica la “Ostara Sax” di cui ormai rimane traccia solo attraverso le focaccine tipiche di Pasqua.
La danza cosi eseguita aveva una forte componete di dramma rituale e molte poesie e poemi antichi sembrano mantenere tracce di questo rito (per esempio le poesie dell’Edda, Svipdagsmál soprattutto, Skírnismál,  e Sigrdrífumál) .
La dove non si recitava la battaglia veniva “uccisa” un effige che rappresentasse l’inverno, questo prevedeva soprattutto l’utilizzo dell’ultima parte rimasta del covone, lacciato a Yule come offerta e cibo per gli uccelli, e trasformata in una bambola che rappresentasse l’Inverno – Il Vecchio Uomo.
Se questa bambola viene preparata prima di Ostara essa viene tenuta al caldo, in modo che ben secca possa bruciare facilmente.  In alternativa potrebbe essere gettata in acqua e “affogato”. La dove non si avesse un covone, andrà bene un pane confezionato per il rito.
Ostara è stata chiamata "Sig-Blessing" da parte dei norvegesi, e dobbiamo anche ricordare che la sua festa probabilmente segnava il momento in cui le battaglie potevano ricominciare. Pertanto Odino Wodan era nominato “Sig-Farther” in questo momento.


Fonti: Grimm -Teutonic Mythology
http://heathentemple.tumblr.com
www.heartpaganism.tumblr.com
Riflessioni personali..

martedì 5 marzo 2013

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega: Z come Zodiaco- Il Tredicesimo Segno



Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega:
 Z come  Zodiaco-  Il Tredicesimo Segno



Con la Z finalmente chiudo questa attività e questo progetto che è stato un momento di ricerca e riflessione anche quando ho sfruttato altri testi copiandoli. Anche quei momenti sono di interesse e di studio. La Z era un altra lettera ostica, e cosi pensando  e ripensando ho giocato un po il jolly dello Zodiaco, però parlandovi del tredicesimo segno, ormai scomparso con l'aiuto di Devon Scott e il libro I giardini Incantati.

Non tutti sono a conoscenza che oltre allo Zodiaco solare, è stato elaborato un altro sentiero, basato sulle rivoluzioni della Luna intorno alla Terra durante il corso di un anno, legato alla vita animica e subconscia. Nello Zodiaco lunare, diversamente da quello più conosciuto, sono supposti esserci 13 segni in corrispondenza delle lunazioni (i cicli lunari) che durante un anno sono più di dodici e meno di tredici. Gli antichi conoscevano ed usavano lo Zodiaco lunare con scopi magici e profetici, e così che il calendario dei Celti Druidi constava di tredici mesi, ciascuno composto da 28 giorni (rivoluzione lunare) (Febbraio, ancor oggi, è normalmente di 28 giorni e riflette l'antico mese sinodico). I Druidi avrebbero dato una grande importanza alla stella della "Piccola Capra" che si trova nella costellazione dell'Auriga, avrebbero collegato proprio questa costellazione a al misterioso tredicesimo segno dello Zodiaco lunare: Arachne, il segno della pura forza psichica.
Jhon Thomas Sladek (1937-2000), Scrittore di fantascienza molto attratto dalla dimensione esoterica, nel 1977 pubblicò sotto lo pseudonimo di James Vogh il libro Arachne Rising: The Thirteenth Sing Of the Zodiac ( Aracne sorgente: il tredicesimo segno dello zodiaco ).
Vogh sosteneva con esempi storici, letterari e mitologici  che la Luna in origine aveva il proprio segno zodiacale : il Tredicesimo Segno (tra il 13 maggio e il 9 giugno), rappresentato da Aracne, la fanciulla abilissima tessitrice che secondo il mito greco fu tramutata in ragno da Atena, gelosa della sue straordinarie capacità.
Le persone nate in questo periodo sarebbero dotate di straordinarie poteri psichici. Questa tesi non è campata in aria come si potrebbe pensare.
Le stelle sono state raggruppate fin dai tempi più antichi in costellazioni, costituite per convenzione da gruppi di stelle, anche lontanissime,l'una dall'altra, alle quali sono stati dati nomi fantasiosi derivati dalla mitologia; le più famose sono quelle dello Zodiaco.
Gli antichi astrologi divisero la fascia zodiacale in dodici parti, i segni), corrispondenti ciascuno a una costellazione; ma nella fascia vi sono altri gruppi di stelle che sono stati del tutto ignorati: ad esmpio, tra Scorpione e Sagittario che una costellazione in più, chiamata Serpentario ( o Ophiucus), ben nota da millenni; la stessa cosa potrebbe essere successa con Aracne, posta tra Toro e Gemlli.

Come è noto, " il Tredici", è un numero alquanto particolare, non solo è legato all'irrazionale, alle vincite al gioco (le carte da gioco francesi - in Italia al Totocalcio), a Re Artù e ai 12 Cavalieri, ma è anche il numero che designa Cristo, la Luce che splende attraverso un corpo che è diventato Uno con l'Universo. Difatti nello Zodiaco lunare non troviamo soltanto i quattro elementi della tradizione astrologica (terra, acqua, fuoco, aria), ma anche un quinto elemento: l'ETERE, che si manifesta proprio attraverso il tredicesimo segno lunare. Secondo l'astrologia lunare, il segno di Aracne sarebbe l'origine dei dodici segni; non a caso la costellazione dell'Auriga (la costellazione corrispondente situata tra gli ultimi 5° del segno del Toro e i primi 23° del segno dei Gemelli) potrebbe essere intesa come un modello per l'intero Zodiaco: essa è infatti l'unica costellazione nelle vicinanze dell'Eclittica,che consta esattamente di dodici stelle.

Secondo James Vogh, , il culto del "Tredicesimo Segno" sarebbe ricollegabile a una Dea femminile che sarebbe stato con il tempo represso a favore di un culto per un Dio maschile. In certe tavolette magiche egizie e in altri reperti archeologici di carattere astronomico ricorre il numero tredici (i mesi lunari - le 13 lune); Vogh evidenzia nel suo libro come questo numero sia stato osteggiato dalle religioni successive, al punto che, ancor oggi, esso è considerato malefico. Secondo Vogh la luna, viene rappresentata dal simbolo di Aracne, costituendo il tredicesimo segno (poi cancellato) dello zodiaco; questa rimozione è ricordata in una serie di miti, tradizioni e fiabe, ove, il tredicesimo personaggio di un gruppo (il più amato), tradito e ucciso, risorge successivamente annunciando la possibilità di una redenzione. Così anche i giornalisti Baigent, Leigh e Lincoln, autori de "Il sacro Graal"; nel volume dedicato al mistero di Rennes-Le-Chateau rivelerebbero che il culto della Dea Bianca sarebbe ancora praticato segretamente; lo custodirebbero i fratelli di una società esoterica denominata "Il Priorato di Sion ". Anche Dan Brown, nell'ormai celeberrimo best seller "il Codice da Vinci", ipotizza una teoria similare: "l'occultamento della Maddalena, quale rappresentante archetipiale del Femmineo Sacro".

La cancellazione violenta del segno in più verrebbe ricordata secondo Vogh, da tutti quei miti e leggende che parlano del tredicesimo elemento, fattore di disturbo di un gruppo composto dal magico e iniziatico numero dodici.
Egli elenca Artù, tradito e ucciso dal figlio Morderd (tredicesimo cavaliere della Tavola Rotonda); Baldur, il dio scandinavo della vegetazione , ucciso dal perfido Loki (il tredicesimo dio, non invitato dagli altri dodici al banchetto degli dei del Walhalla); Gesù, tradito da Giuda ( il tredicesimo apostolo); la Bella Addormentata, punta dalla cattiva fata (furiosa per non essere stata invitata al battesimod ella principessa con le altre dodici fate buone).
Filippo il Macedonia volle aggiungere la propria statua a quella delle dodici divinità Olimpiche: Fu assassinatio poco dopo.
Nell' Apocalisse il tredicesimo capitolo riguarda l' Anticristo e la Bestia; nella Cabala il 13 è lo spirito dle male, negli Arcani Maggiori dei Tarocchi il tredicesimo Arcano è la Morte. Negli alberghi spesso mancano il tredicesimo piano e la stanza n°. 13; negli aerei non c'è la tredicesima fila e in alcuni paesi il 13 come numero civico è stato addirittura abolito. Molti sono superstiziosi, nei confronti di questo numero, come Gabriele d'Annunzio, che o scriveva 12+1 o Monet: questi, non distingueva bene i colori, numerava i tubetti saltando da 12 al 14, rifiutando di segnare uno col numero che egli riteneva più sfortunato. Di contro, la Missione Apollo 13 fu un fallimento, ma almeno l'equipaggio si salvò: e non si è mai visto nessuno rifiutare la tredicesima mensilità dello stipendio o una vincita realizzata cl 13 al Toto calcio.
La teoria del tredicesimo segno ha affascinato studiosi e scrittori.

Una curiosità: nella Wicca c'è un gruppo statunitense che si definisce " Sorelle della Luna Nera" e ha un rituale apposito per la Luna nuova di ogni segno zodiacale, con in più il tredicesimo rituale per il segno di Aracne.
I rituali sono divisi in quattro sezioni: riti della Fanciulla (Lina in Acquario, Pesci, Ariete, Toro), della Madre Oscura ( Luna in Gemelli  Cancro, Leone, e Vergine), della Vecchia Oscura ( Luna in Bilancia, Scorpione, Sagittario e Capricorno) e della Tessitrice Oscura (the Dark Weaver) per la Luna Nera dell'ipotetico segno di Aracne.

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega: Y come Yggdrasil

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega:  
Y come Yggdrasil





Arrivata quasi alla fine di questo progetto non potevo non trattare Yggdrasill alla lettera Y, indecisa su come parlarne ho deciso infine di ripiegare riportando semplicemente un pezzo tratto da "mitologia degli alberi - J.Brosse", una delle tante parti che citano il glorioso albero del mondo, una delle descrizioni che più mi piacciono (senza un particolare motivo, se non fosse una delle prime che lessi qualche anno fa).
Yggdrasill è il più grande e il migliore degli alberi. I suoi rami si estendono al di sopra di tutti i mondi e raggiungono il cielo. Tre radici lo tengono eretto, tutte straordinariamente larghe. Una procede da Aesir, il mondo inferiore degli Asi, gli dei, la seconda dai "Thursi di brina", i giganti di ghiaccio che precedettero la specie umana; la terza arriva a Niflheim o Nifhel, la dimora dei morti.
Presso quest'ultima radice scaturisce la fontana Hvergelmir, fonte di " tutti i fiumi mormoranti che irrigano la terra" e la rendono abitabile agli umani L'acqua sotterrane , da cui ha origine ogni vita, proviene dunque dalla dimora dei morti: è questo un motivo ricorrente nelle credenze popolari , dove si trovano esempi di donne fecondate per il semplice fatto di essersi immerse in un corso d'acqua sacrp. Accanto alla seconda radice scorre la sorgente di Mimir. A coloro che vi bagnano le labbra, dà scienza e saggezza, ma l'accesso ad essa è proibito dal suo possessore, il cui nome significa Meditazione, a sua volta colmo egli stesso del profondo sapere che attinge quotidianamente dalle sue acque.
Sotto la prima radice, che , secondo la tradizione, arriverebbe sin nella sfera sotterranea degli dei sia nella loro residenza ceste  d'altronde unite da Bifrost, l'arcobaleno- esiste una terza fonte, la più sacra di tutte: il posso sul quale veglia Urdhr, il cui nome significa Destino, con ogni probabilità era sola. E' possibile che, nella versione giunta a noi, le leggende che si riferiscono alla e Norne, le quali sono in numero  di tre  e vengano rappresentate come filatrici, abbiano subito l'influenza delle Moire e delle Parche delle mitologie greca e latina. Al pari delle Parche, esse rappresentano anche le tre fasi della luna... [...]
Le Norne attingono quotidianamente l'acqua della fonte di Urdgr, con il limo che la circonda, e ne aspargono il frassino, affinché i rami dell' albero non secchino e non marciscano. Tutto ciò che cade nella fonte diventa bianco come la membrana che si trova nel guscio dell' uovo, cioè ritorna alla purezza primigenia, all'origine prenatale. Di questo candore assoluto è ammantata la coppia di cigni che abita la fonte e da cui discende " la specie di uccelli che porta quel nome". La fonte di Urdhr è quindi una fontana dell'eterna giovinezza. Vicino a lei si radunano gli dei per tenere consiglio, risolvere i conflitti e rendere giustizia. Questo pozzo del Destino rappresenta il mondo delle potenzialità, delle sementi, dei germi, un mondo di acque e di Humus notturni, nei quali sono forgiati tutti gli esseri viventi.
Mentre, grazie alle sue radici, Yggdrasill consente che emergano alla superficie terrestre i tre settori ctoni sovrapposti, quello degli dei, quello dei giganti preistoriche e quello degli antenati umani, il tronco attraversa il piano medio situato tra cielo e terra, il Midhgard, in cui vivono gli uomini, e la cima si innalza fino al Asgadh, dimora celeste degli dei.
Per quanto potente, l'Albero cosmico è cionondimeno soggetto a continue minacce. Il gigantesco serpente Nioggrh rode subdolamente la terza radice, ma a sua volta è aggredito ogni giorno dall'aquila che abita fra i rami più alti. Quattro cervi vanno e vengono nella sua chioma, brucano i giovani germogli via via che spuntano. Il fogliame di Yggdrasil ospita ancora altri animali, benefici quest: la capra Heidhrun che nutre con il suo latte i guerrieri di Odino, lo scoiattolo Ratatosk che sale e scende per trasmettere le reciproche sfide che si rivolgono serpente e aquila. Quest t'ultima  che "sa molte cose, nella sua alta posizione sorveglia l'orizzonte, per avvertire gli dei quando i loro nemici di sempre, i giganti si prepareranno ad assalirli. In talune versioni , in cima alla albero si trova un gallo d'oro, preposto alla stessa funzione. Non potrebbe esserci modo più immaginoso per comunicare che il mondo è la posta di una lotta continua tra le forze della vita e le potenze della distruzione.

lunedì 4 marzo 2013

Witch Craft Ostara

.Witch Craft Ostara.


Uova Uova Uova, ecco il tema di questa edizione della Rubrica per il fai da te per i vostri sabba.


Arriva dunque l'equinozio di primavera  e di nuovo ritorna l'equilibrio tra Luce ed Oscurità , Notte e  Giorno, il perfetto bilanciamento delle forze che poi si ripeterà' in occasione dell'Equinozio d'Autunno. 
il costante messaggio dell'Equinozio e'  la ripresa, il risveglio, la rinascita, la rigenerazione, Simbolo di fertilità  sopravvissuto al tempo e' il coniglio, ma anche le uova.

 .Candele nel Guscio.




Esistono due modi per fare delle simpatiche candele a tema per questo sabba:
1 Metodo : Rompere un uovo sull'estremità superiore senza creare un buco troppo grosso, far uscire il contenuto, e lavare bene il guscio quasi intatto.
Ungere l'interno del guscio e poi farvi colare dentro della cera liquida, inserire lo stoppino e una volta asciutto potete rompere il guscio e tirar fuori la vostra candela
2 Metodo: Quello illustrato nell'immagine e nel video, conservate metà uovo che colorerete esteriormente con colori a piacere e far colare della cera calda all'interno aggiungendo uno stoppino ed eventuali decorazioni come quelle di zucchero per dolci.

. Uova decorative.


Se rompete adagio le uova senza frantumarle troppo o se come nel metodo sopra rompete un piccolo angolino potete poi rincollare le parti o tappare il buco con della colla vinilica. Le uova sono abbastanza fragili, ma potete conservarle giusto per la celebrazione senza essere costretti a farle sode  e mangiare uova per una settimana :P



 .Giardino nel'Guscio.



Una simpatica idea regalo, o decorativa per il vostro altare è quella di prendere metà guscio d'uovo dipingerlo esteriormente e riempirlo di terra nella quale adagiare qualche semino da far crescere. Se lo regalate potete dare i semi a parte cosi che le persone si prendano cura da sole del proprio giardinetto.
Per abbellire il progetto potete compare un portauovo e decorarlo, mi viene in mente che nei negozi di "Tutto a 1 euro" si trovano anche in lego da poi pirografare o dipingere, oppure potete fare qualche supporto con del cartoncino come nell'immagine che vi lascio.
Insieme potete anche aggiungere un coniglietto fatto di fimo o pasta di mais, o un piccolo pulcino facilmente reperibile di questo periodo.


 .Ciotola Mosaico Naturale.


 Ed ecco il pezzo forte di questa edizione. Per realizzare questa ciotola avete bisogno di:
-Gusci d'uovo spezzettati
- Carta del pane /giornale
- Vinavil
- colori a tempera o acrilici
- Flatting
- Una ciotola di riferimento coperta di pellicola trasparente per alimenti.

Coperta la ciotola di riferimento della forma e dimensione che preferite, iniziate ad attaccare piccoli quadratini di carata imbevuti con colla vinilica e acqua. Per le carte del pane magari potete mettere ammollo i foglietti per qualche secondo per renderli piu morbidi. 
Ricoprite la superficie facendo piu starti almeno piu di 5. E lasciate asciugare.
Quando la ciotola è perfettamente asciutta potete colorarla come preferite, l'esterno non va decorato, basta una tinta base, mentre per l'interno potete sbizzarrirvi.
Asciugato il colore iniziate a stendere piccole porzioni uno spesso strato di colla vinilica. Aiutandovi con le mani iniziate ad attaccare i pezzetti di guscio sulla superficie della ciotola, la parte esterna marrone deve essere quella a contatto con la ciotola in modo che vediate l'interno, la parte bianca, a meno che non vi procuriate delle uova bianche.

Attaccate i pezzi come tessere di un mosaico per tutta la superficie della ciotola o creando un motivo a spirale o come preferite.
Quando siete contenti del risultato ripassate una mano abbondante di colla vinilica sulle tessere quasi ricoprendole  fatela penetrare bene negli spazi che ci sono tra una e l'altra, in questo modo proteggete il vostro lavoro che altrimenti potrebbe scalfirsi.
Quando tutto è asciutto passate una mano di flatting sopratutto all'interno per proteggere il colore e il vostro lavoro.


Per questo WitchCraft ho avuto una Special Guest, la mia consorella 
Strega della Terra Helyanwes. 
Mi è piaciuta tanto l'idea di dare spazio al progetto di qualcun altro, 
quindi se siete interessati potete mettervi in contatto con me sulla mia 
pagina di Facebook Skayler • Hägse Ulver. per fare qualcosa di analogo.
Invito tutti comunque a mandarmi foto e idee per i prossimi appuntamenti!

Uava colorate con metodo naturale

Un metodo un po alternativo alla solita pittura delle uova sode, dal risultato naturale e divertente.
Non si tratta di altro che far cuocere le uova in acqua colorata, aggiungendo ingredienti naturali come, Curry, paprica, caffe, the, tisane, coloranti  ecc.. con l'aggiunta dell' aceto per far fissare il colore.
 Potete poi divertirvi a legare le uova con elastici o cordini in modo da dargli un ulteriore fantasia, oppure metterli nelle calze di nylon insieme a qualche adesivo in modo che lasci libero lo spazio dal colore una volta che rimuoverete il suddetto ecc...

Spero che questo Witchcraft vi abbia divertito.. alla prossima e lasciatemi un commento!