domenica 19 maggio 2013

Devozione 1# : Antenati

Da oggi voglio introdurvi in una specie di rubrica che riguarda gli atti devozionali che un qualsiasi praticante neo-pagano, indipendentemente dalla tradizione, potrebbe integrare nella propria pratica. Probabilmente le mie idee e i miei consigli, frutto di letture ed esperienze dirette, saranno influenzate da quella che è la mia tradizione e la mia partitica, ma cercherò di non far mancare gli esempi o darvi modo di ragionare in modo ampio su ciò che scriverò,così che possiate applicare e modificare a vostro piacimento ogni proposta.


Inizierò subito parlandovi delle devozioni verso gli Antenati.
Molti pagani si sono avvicinati negli ultimi anni a questo tipo di pratiche, persino per me questa è una cosa relativamente nuova (4 anni circa). I testi sulla wicca o tradizioni prettamente neopagane, non parlano mai di questo argomento se non relativamente al sabba di Samhain.
Sappiamo comunque che oltre a due periodi dell'anno in cui il mondo dei morti è connesso con quello dei vivi (Samahin e Bletane), onorare i morti, gli antenati è una pratica comune a molte Culture e tradizioni stregoniche. Come dicevo a prescindere dalla propria tradizione questo è un collegamento ancestrale che tutti possediamo e che pertanto tutti dovremmo coltivare.
In molte culture e tradizionali del passato questo era una consuetudine, perché si sentiva di avere un certo obbligo nei confronti dei morti. Quando si adempiva a questi obblighi con rispetto e in modo costante e corretto, essi aiutavano a soddisfare il bisogno di fortuna, ricchezza, benedizione, abbondanza di una famiglia.
Nel momento in cui, invece, si trascuravano gli obblighi verso questi alleati invisibili, l'intera famiglia avrebbe potuto pagarne le conseguenze. L'avvento del cristianesimo ha sicuramente segnato una profonda frattura con questi legami, a volte denigrando le pratiche antiche, portando così le genti ad abbandonare questi legami ancestrali.
Come dicevo, i benefici che gli antenati portano insieme alle loro conoscenze, fanno già, volente o no, parte del baglio che ci portano alle spalle. Siamo il frutto delle loro scelte, della loro cultura, dei loro spostamenti, delle loro lotte e dei loro sacrifici. Per comprendere meglio noi stessi viene quasi automatico presumere che vi sia una vera e propria necessità nel conoscere chi ci ha preceduti.
Sebbene le influenze cristiane abbiano minato questo legame, questo è sopravvissuto in qualche misura per oltre 200 anni. Ancora oggi visitiamo le tombe, conserviamo le foto dei nostri cari, diamo il nome di qualche caro defunto a nuove vite e conserviamo le loro storie.
Integrare questa devozione nella propria pratica risulta essere solo un ulteriore scalino superato, nel tentativo di recuperare le tradizioni perdute; una vita passata con un attenta consapevolezza a queste cose è una vita ben vissuta.
Una strega, onora i propri antenati dando loro da mangiare, dedicando particolari momenti e feste, parlando con loro, confidandosi. Chiede loro aiuto e guida, li riceve come insegnati e come esempi da seguire, ed invoca la loro saggezza e la loro forza in momenti di solitudine e di paura, ascolta i loro consigli ecc...come se questi fossero membri della propria famiglia ancora vivi.
Per onorare gli antenati, o i morti non è necessario vi sia un vero e proprio legame di sangue, tutti sappiamo che nella vita creiamo legami che in fine son più forti di quelli che possono esserci tra parenti. Persone orfane potrebbero onorare persone che sono state significative per loro, o la famiglia adottiva oltre a quella d'origine anche se non la si conosce, altri ancora potrebbero integrare tra le figure degli antenati, personaggi storico-mitologici che li hanno particolarmente colpiti.
Non di meno è quella linea ancestrale fatta di persone conosciute in vite precedenti, di cui riusciamo a recuperare il ricordo.
Portate quindi la vostra attenzione alla ricerca della vostra genealogia, ricercate i nomi dei vostri antenati, create degli alberi genealogici, imparate le loro lingue, le loro storie e così via. Non è necessario conoscere i vostri antenati per nome, ovviamente anche le persone che riusciranno a rintracciare molte informazioni si scontreranno con un "vuoto" che difficilmente potranno colmare man mano che si cerca di tornare indietro.
Fate ciò che potete, senza vergogna, in questo modo aprirete uno scrigno di inestimabile valore, dal quale potrete attingere forza, conoscenza, coraggio e supporto per la vostra vita.
Onorare gli antenati è un modo per onorare voi stessi e anche gli Dei.

Per chi non è pratico di questo genere di esperienze il primo passo da fare consecutivamente a una ricerca potrebbe essere quello di creare uno spazio/santuario per gli antenati nella propria casa. Tale sazio sarà un mezzo simbolico  per ricollegarvi al vostro lignaggio.
Create un altare quindi, questo è ciò che comunemente tutti fanno tra le prime cose quando si decide di includere gli antenati nella propria pratica.
Scegliete un posto che vi piace in casa vostra, l'altare non deve essere troppo pomposo o sofisticato, in ogni caso sceglierete da voi cosa includere, per empio fotografie, simboli, oggetti appartenuti ai morti, candele, piatti per le offerte.
In ogni caso questo spazio dovrà essere adibito solo a questo scopo e quindi deve essere differente dal vostro altare o da altari devozionali per divinità.
Se non avete la possibilità di ricavare uno spazio per gli antenati, potete utilizzare una scatola, che finzioni come un reliquiario, nella quale contenere tutte le cose che volete usare quando deciderete di dedicare il vostro tempo a loro. La forma è meno importante dell' atto devozionale in se, come al solito. In ogni caso, io per esempio ho dedicato a loro una mensola di un mobiletto in un angolo un po nascosto della mia camera, così che questo altare sia poco visibile a una prima occhiata e mantenga perciò una cera intimità.
Attraverso la creazione dell'altare emettiamo un atto di ospitalità e invitiamo gli antenati non solo ad entrare nella nostra casa, ma anche nella nostra vita.
Una volta scelto spazio adatto, sarebbe opportuno pregare una dea dell'oltretomba o una divinità connessa con il mondo dei morti, in modo che possa contribuire e facilitare la comunicazione con i vostri cari defunti. Io personalmente ho sull'altare ancestrale una candela per Hel e offro a lei fiori secchi e preghiere di tanto in tanto.
Pregate questa divinità, con rispetto e con parole sincere, fatele offerte e una volta che sentite la sua presenza, iniziate a sistemare a vostro piacimento l'altare e comunicate ad alta voce la ragione per cui lo state creando.
E' il momento poi di chiamare i vostri antenati, per nome se li conoscete, nel caso in cui non conosciate alcun nome, chiamate settemplice gli antenati della linea materna e di quella paterna. Spiegate anche a loro le vostre intenzioni. Ovviamente i vostri antenati potrebbero essere di religioni differenti rispetto alla vostra, anzi sicuramente sarà così, ma non preoccupatevi di questo, la cosa importante è onorarli. Chiedete loro di divenire una parte della vostra vita e promettete loro di onorarli con regolarità.
Potrebbe accadere di avere anche parenti "indesiderati" con cui non avete un legame particolare o peggio, non avevate un buon rapporto quando erano in vita, se questo non è un momento di riconciliazione per voi (o per loro) non è necessario che gli invitate.
Potrebbe accadere anche, semplicemente, che non tutti i vostri antenati abbiano voglia di accettare questo collegamento.
Dopo aver parlato con loro è il momento di fare offerte di cibo e bevande: pane, riso, miele, dolci, cene complete, vino, birra, caffè, the, liquori, se avete abbastanza confidenza potreste conoscere (o scoprire) quali sono le offerte maggiormente gradite. Anche incenso, fiori e tabacco solitamente fanno piacere agli antenati, potrete persino offrire della semplice acqua come mezzo adatto a collegarvi ad essi. In molte culture si crede che i morti siano sempre molto assetati, una sete che non potrà mai essere estinta.
Un ulteriore offerta che può facilmente agevolare la comunicazione e il collegamento è l'offerta del vostro sangue, questo in qualche modo spiana la strada e apre le porte, il vincolo del sangue è qualcosa di molto potente, non stupitevi quindi del risultato. Ovviamente il mio non è certo un invito a tagliarvi, ma personalmente devo necessariamente ricorrere a questo genere di offerta per ottenere alcuni tipi di risposte.
Una volta finito di parlare con loro, potete ringraziarli e ringraziare la divinità chiamata inizialmente, Infine ponete fine al rituale.
Questo processo rituale è qualcosa che dovreste impegnarvi a fare regolarmente, settimanalmente dove è possibile,o almeno mensilmente se volete davvero ottenere dei risultati e sentire i benefici di questa connessione.
Ogni volta che vi occupate delle orazioni all'altare dei vostri antenati, fate molta attenzione ai sogni la notte successiva, spesso i morti scelgono proprio i sogni come mezzo per comunicare i loro messaggi. Da parecchi mesi sto svolgendo un lavoro con loro che si esprime proprio attraverso i sogni (come atto conseguivo alla mia offerte), e vi assicuro che è sorprendente la loro puntualità.

Un altro consiglio è quello di documentarvi in modio ampio sulle credenze cosmologiche della tradizione che avete scelto, informatevi su come si figura  il regno dei morti, dell'oltretomba nella vostra tradizione, quali sono le figure e divinità che lo contraddistinguo, i luoghi i simboli. Conoscete e interiorizzate il ciclo della vita-morte-e rinascita. E' molto importante aver ben chiari questi concetti prima di iniziare un qualche tipo di lavoro con questo regno.


 Post liberamente ispirato da : Galina Krasskova- Exploring the northern tradition. 'The Soul Matrix' - "Honoring the Ancestors & Ritual for Honoring the Ancestors".Non copiare senza permesso e senza crediti a questo blog.

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