L’idea che una parte dell’essere umano possa lasciare il corpo in forma animale è collegata all’idea del fylgja.
Il Fylgja non è né uno spirito animale né un animale totem.
È un pezzo dell’anima di un essere umano che assume forma animale.
Non è necessariamente connesso allo spirito animale del quale prende forma (es. se prende forma di cervo non è legato allo spirito del Cervo inteso lo “spirito collettivo di tutti i cervi”).
Il Fylgia è infatti la forma animale di una parte dell’individuo o suo “doppio”. Si diceva che il fylgia risiedesse all’interno del corpo e che potesse lasciarlo quando la persona era addormentata – o in trance – e che potesse allontanarsi per grandi distanze. Qualcuno potrebbe domandarsi se le esperienze fate dal fylgja non siano parte di un sogno lucido.
Per creare un fylgja è necessario un talento particolare, o può essere appreso da qualcuno in grado di fare shapeshifting anche se molti di coloro che viaggiano tra i mondi lo manifestano in modo spontaneo.
Si tratta di prendere una parte dell’anima di qualcuno o di se stessi, portarla sul piano astrale
collegandola alla coscienza della persona, darle forma e coscienza propria e lasciarla libera di andare dove sente di voler andare.
È diverso dal praticare semplicemente lo shapeshifting di un intero corpo e viaggiare con esso.
Il fylgja è il prodotto di una dissociazione psichica, voluta o accidentale.
Il pezzo dell’anima che si è spostato sul piano astrale e si muove seguendo i suoi desideri prende poi forma animale.
Può essere inviato in ricognizione o in viaggio assieme a qualcuno.
La connessione della coscienza tra l’individuo ed il suo fylgja è una parte molto importante del lavoro sciamanico, perché così una persona può apprendere e fare esperienze tramite una piccola parte della coscienza in movimento che può viaggiare e vedere cose nell’altro mondo per poi tornare indietro per riportare ciò che ha appreso.
Ma c’è un pericolo nel mandare il fylgja a vagare da solo. Si tratta infatti di una parte di anima, e anche se può avere forma e attributi animali non ha il maegen [legato al concetto di “onore” visto come un potere personale che si si guadagna compiendo azioni d’onore. Ad esempio quando si “dà la propria parola d’onore”; mantenendo la parola data accresce il nostro maegen, mentre infrangendo la parola data si perde del maegen] della persona intera, e quindi è vulnerabile. Se danneggiato o ucciso, la perdita di questa parte significativa della propria anima può influire direttamente sulla salute della persona ed indebolirla permanentemente, a volte tanto da fargli rischiare la vita.
Il mito dei lupi mannari, licantropi o degli uomini-lupo era molto presente nella cultura norrena. Quando qualcuno era proclamanto ‘warg’ (tipo di lupo caratteristico della mitologia norrena, che designava bestie quali Fenrir e i suoi figli Sköll e Hati – fonte Wikipedia), questa persona diventava un fuorilegge, ciò significava che lui non godeva più della protezione della comunità al quale apparteneva.
Secondo Alby Stone (autore di “Explore Shamanism”, nda), la parola ‘warg’ quando detta direttamente ad un essere umano, provocava nella persona al quale era indirizzato dei cambiamenti che lo facevano mutare in un lupo,. Quando una persona era dichiarata fuorilegge egli era mandato fuori, nella foresta, bandito dal villaggio.
Questo tipo di situazione ricorda molto il simbolismo della siepe vista come confine tra i mondi, quello ordinario e quello selvaggio, quindi quando una persona veniva proclamata ‘warg’ era inviata oltre la siepe, oltre il confine, nell’Altro Mondo.
Figure simili al fylgja esistono tra gli sciamani Yakut della Siberia, dove la parola yekyua descrive uno spirito animale legato all’anima di una persona molto simile al fylgja.
Il yekyua (letteralmente “madre-animale”) è spesso inviato a vivere nella foresta o in un luogo selvaggio; gli sciamani sanno che se il loro yekyua venisse ucciso (magari in una disputa con un altro sciamano) morirà e che per questo va protetto.
Uno sciamano Yakut perciò per proteggere il suo yekyua dice “Il mio yekyua non verrà trovato da nessuno; lui resta nascosto lontano, là, nelle rocciose montagne Edjigan”.
Nonostante il pericolo di morte e la volontà di proteggerlo però questo può essere inviato per lottare contro gli yekyua di altri sciamani, assumendo che questi abbia assunto la forma di un altro animale da combattimento.
Un’altra forma comune per il fylgja è quella umana.
Alcuni fylgjar (plurale) assomigliano perfettamente all’individuo al quale sono legati- al quale ci si riferisce con il termine “Fetch“, che può essere anche visto quando la propria vita è in pericolo. (Può capitare ad alcuni che uno stato di terrore improvviso possa far uscire il fylgja dal proprio corpo. Gli spirit–worker in molte culture attestano che forti paure o traumi causino la separazione temporanea dell’anima che viene proiettata sul piano astrale).
Il Fetch è quell’oscuro, spaventoso, seppur potente aspetto di noi che temiamo e amiamo allo stesso tempo. Ci protegge ed al contempo ci combatte e ci mette alla prova. Può sembrare strano, ma la battaglia con il Fetch può in effetti essere collegata ad un percorso mistico; l’Anima deve, letteralmente, conquistare ed uscirne vincitrice. Questa è la battaglia tra il pensiero razionale e l’istinto animale. Con l’essere umano razionale che possiede ancora gli impulsi istintivi dal Fetch. Prima di poter andare nel Mondo di Sotto si deve essere ‘sconfitti’e venire a patti con quest’oscuro potere.
Altri fylgja possono assumere sembianze umane del sesso opposto, come gli Animus o Anima
Junghiani, o separati di fatto dal resto dell’anima complessiva. In alcuni casi il fylgja può servire come stimolo o partner spirituale.
D’altro canto non è insolito per spiriti diversi dal fylgja agire in modo simile al fylgja e quindi finire con il confonderli.
Non è facile capire se lo scoiattolo che abbiamo incontrato nei nostri sogni era il nostro fylgja o lo spirito dello Scoiattolo che può aver manifestato un interesse nei nostri confronti.
Non è irrilevante cosa sia cosa – anche se un fylgja è molto più difficile da offendere poiché fa parte di noi stessi – ma possono comunque svolgere ruoli simili e questo può creare una grossa confusione. La divinazione può aiutare a capire se si tratta dell’uno o dell’altro.
Un Kinfylgja è invece lo spirito guardiano di un’intera famiglia, un clan o un lignaggio. Protegge una certa famiglia o una certa discendenza che, ad esempio per gli sciamani, può passare dallo sciamano maestro ad un altro, come il suo apprendista, invece che tra membri della stessa famiglia. Ciò può avvenire a causa della morte del membro più anziano o tramite un passaggio rituale mentre entrambi sono ancora in vita.
tratto da: pensieripagani.wordpress.com/
“Hedge Rider” di Eric De Vries
“Wyrdwalking” di Raven Kaldera
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