mercoledì 6 aprile 2016

9# Divinità Norrene: Freyr



Freyr (tedesco Fro), è una delle principali divinità, appartenente alla stirpe dei Vani.  Letteralmente Freyr significa "Signore" ed e` il dio della fecondità (egli governa la pioggia e il sole, la fertilità della terra e le ricchezze degli uomini). Lui è il Signore della prosperità, dell'erotismo, della pace, e del benessere fisico.
Fra i suoi appellativi ricordiamo così come Snorri suggerisce Vaningi "parente dei Vani", Vanagoð "dio dei Vani", Árgoð "dio di abbondanza", Fégjafi "dispensatore di ricchezza".
La sua arma è una spada magica in grado di combattere da sola, che accresce il potere di chi la brandisce, assicurandogli la vittoria.
Egli possiede una nave senza guida e destinazione, il nome è Skíðblaðnir che può' ospitare tutti gli dei, per questo motivo Freyr è anche conosciuto come il dio della navigazione, legato quindi all'acqua e al mare. La portentosa Skidhbladhnir, non conosce i capricci dei vento, le forzate soste dovute alla noiosa bonaccia: in qualsiasi momento ed in ogni tratto d'oceano le sue vele sono gonfiate da poderose folate che le imprimono una velocità insuperabile, tanto che sembra volare sulle onde. E, ulteriore meraviglia, lo scafo divino può essere ripiegato, pronunziando apposite formule, come un lenzuolo e riposta in una borsa o tasca, pronto ad assumere le sue dimensioni normali nel momento del bisogno.
Freyr, nobile e coraggioso è associato all'estate e nella luce del sole, dio della fertilità, della natura, dei campi, degli animali e degli esseri umani. Questo è il motivo per cui molti rituali estivi sono a lui dedicati anche nelle tradizioni moderne.
Lui è figlio di Njörðr (che probabilmente si uni' con la sua stessa sorella, come era di costume fra i Vani), e fratello gemello di Freya (a cui era anche sposato secondo alcune fonti). E' sposato con Gerðr, figlia del gigante Gymir. Il suo cinghiale dorato, Gullenbursti, "alba del giorno".
Si dice che il dio ricevette la sua dimora l'Álfheimr ("paese degli elfi") come dono per il primo dente.
Il culto di questo Dio fu presente soprattutto fra gli Svedesi, per i quali Freyr incarnava il re sacro che doveva garantire la prosperità' della stirpe. Delle figure che sono identificabili con Freyr troviamo un dio di nome Frø menzionato da Saxo Grammaticus (uno storico danese della seconda meta' del XII secolo, autore delle Gesta Danorum), il quale culto era presente nella città` di Uppsala, e Froði, un re del quale si dice abbia governato un regno caratterizzato dalla vera pace e dall'abbondanza (questo re nell'opera di Saxo e' noto come Frotho, o Frodo, - ed anche qui ritroviamo analogie con Tolkien...-) Nella descrizione del grande tempio sempre a Upsala è Adamo di Brema che ci riferisce quanto questo dio fosse venerato, sotto il nome di Fricco. Sebbene questo nome possa richiamare meglio la dea Frigg, l'autore nelle note specifica descrivendolo come Cum Ingenti Piriapo, ovvero ciò che ne fa un evidente divinità maschile della fecondità (il dio romano Priapus era rappresentato con un grande pene, così come molte statuette di Freyr - etimologia la radice indoeuropea *prij, "ciò che sta davanti o che sporge", che è alla base, tra l'altro, anche dell'italiano «prepuzio», descrivendo così un'area semantica collegata al sesso ed alla fecondità). Non vi sono dubbi che fosse Freyr, poiche come detto era il dio della fecondità più venerato. Nella saga degli Ynglingar, vien precisato che Egli dimora a Uppsalir (=Uppsala), centro politico e religioso svedese. In oltre Egli è detto Yngvi o Yngvi-Freyr, forse "Freyr progenitore": Ingwaz  è il nome della runa che indica l'antenato primordiale!
Lo stesso Tacito chiama Ingaevones i Germani.
Snorri precisa anche che Freyr era così ricco e fecondo di pace che quando Morì i suoi uomini fecero credere agli Svedesi  che si era ritirato a vivere in un tumulo; essi perciò gli offrivano un tributo versando in tre feritoie: oro, argento e monete di rame.
Abbiamo tracce della sua potenza fertile anche nella racconto di Gunnar Helmingr, che fuggito dalla Norvegia per ragioni politiche, approda in Svezia trovando asilo presso una sacerdotessa-sposa di Freyr. Con essa intraprese la processione rituale che vedeva il carro con l'effige del dio portata in paese per diffondere fecondità e pace. In seguito a una serie di vicissitudini il fuggitivo aveva poi preso il posto del dio.
Questo racconto interessa il culto del dio presso gli Svedesi ma anche per il rito della processione che Tacito in Germania aveva attribuito alla dea della terra Nerthus.
Vi sono anche testimonianze del culto di Freyr in fonti occidentali, benché in queste sia interessato più un culto personale, stretto fra uomo e dio, l'esempio più famoso è Hrafnkell detto Freysgoði "sacerdote di Freyr".

I riti dedicati a questo dio potrebbero anche essere stati di natura orgiastica dove durante il rito una donna rappresentante la Madre Terra si univa al sacerdote che rappresentava  e veniva posseduto dal dio Freyr. La Iromanzia (nozze sacre) aveva la funzione di rinsaldare l'unione tra il Cielo e la Terra (meglio rappresentati da Odino - All Father e la dea Jord - Madre Terra) e piu tardi tra Sovrano e regno per garantirne prosperità. Fonti raccontano che la processione di cui ho fatto menzione prima fosse poi riservata proprio ai Re Svedesi.
Vediamo quindi che la componente sessuale  coinvolge molto questo dio. Freyr, inizialmente  era sposato con la sorella Freyja (sempre secondo la tradizione dei Vani), ma il dio mando' il servitore a corteggiare Gerðr, una gigantessa (il loro matrimonio successivo e' simbolo della ierogamia fra terra e cielo, fra il mondo degli dei e quello degli inferi, rappresentato dallo Jötunheimr).
Questo e' il mito che racconta come il dio riusci' ad ottenerla:
Freyr un giorno scrutava l'orizzonte a Hliðskjálf (luogo sacro a Odino) e quando vide una fanciulla avvicinarsi ad una grande fattoria, per aver peccato di presunzione per essersi seduto in quel luogo sacro, egli fu punito innamorandosi perdutamente della bella fanciulla, senza poter fare a meno di lei.
Cosi' egli mando' il suo servitore per corteggiarla, prestandogli il suo cavallo e regalandogli la sua spada, che ha il potere di combattere da sola, pur consapevole del fatto che la loro unione sarebbe stata causa di lite, e che comunque il gigante Gymir non avrebbe mai approvato.
Skírnir, il servitore offri' molti doni alla fanciulla, ma ella rifiuto' le undici mele dorate, l'anello Draupnir di Odino, e non fu impaurita anche quando Skírnir la minaccio' con la spada: cosi' il servitore fece ricorso alla magia e la minaccio' di maledirla se non avesse acconsentito alle nozze.
Cosi' Freyr riusci' ad ottenere la gigantessa, e l'attributo di patrono degli sposi e dei fidanzati, al di là dei legami ufficiali della passione amorosa (da alcuni chiamato, in questa veste,  Fricco "amante").

In oltre, le fanciulle desiderose di por fine al loro beato ed incontaminato, ma pur sempre infruttuoso, stato virginale invocavano il "benefattore delle donne", il bellissimo Freyr, l'ispiratore di tante unioni felici. Ancora libere dalle posteriori incrostazioni di una morale intenta solo a reprimere le istintualità primarie, le donne giovani accorrevano a frotte nei templi consacrati al "dio della pienezza", uno dei tanti appellativi di Freyr. Qui, ai piedi di statue che raffiguravano il dio con un fallo eretto di dimensioni colossali, assistevano a frenetiche danze che mimavano l'eterno mistero della natura rigogliosa e, trascinate dal ritmo ossessivo di tintinnanti campanelle, cantavano inni gioiosi, abbandonandosi ad una esaltante promiscuità.
Le speranze per un futuro ricco di prosperità venivano poi rinnovate con sacrifici cruenti, durante i quali il sangue di molti animali sgorgava in abbondanza sugli altari. Pronunciando segrete formule propiziatorie, i sacerdoti dedicavano al dio le carni di un pingue maiale, ben conoscendo il favore accordato sulle mense divine alle carni suine.
Si narra inoltre, di cavalli lasciati liberi dal peso di qualsiasi cavalcatura, felici di poter scorazzare nei prati vicini ai templi di Freyr. Un triste destino però li attendeva: a metà inverno, nella grande festa di Frdblod, «sacrificio di Freyr», essi, insieme ad altri animali, erano le vittime sacrificali principali del dio.  Infatti, il sacrificio più' gradito a Freyr doveva essere porprio o di un cavallo o di un verro, animali a lui sacri. Il cavallo di Freyr e' detto Blóðughófi. Gullinbursti invece e' un verro dalle setole d'oro che gli era stato donato al dio dai nani, ed esso traina il carro del dio.
Questi animali, simboli di forza riproduttiva hanno testimonianze di culti domestici, in particolare il cavallo, rivolto al pene imbalsamato di uno stallone , chiamato Volsi nelle saghe, e trattato con erbe aromatiche. Le donne lo conservavano in un cofanetto, lo accarezzavano con riverenza chiedendo fortuna e ventri fertili.
Secondo altri però i sacrifici comprendevano crimini ben più orrendi di cui si macchiavano le mani dei sacerdoti che, spinti da una devozione sconfinata, recidevano con i loro coltelli giovani vite umane per incrementare con il loro sangue la fertilità della terra. Freyr.


Egli era il ritratto vivente della perfezione estetica, insieme armonioso di raffinati tratti somatici. E non a caso si diceva che sul suo volto trovassero ospitalità i raggi del sole, dell'astro che garantisce il rigoglio delle spighe dorate. Infatti, Freyr, come suo padre, era un dio dispensatore di fertilità e regolava l'alternarsi delle stagioni. La sua presenza dissolveva la brina che distruggeva le umane fatiche, ma egli era anche il signore delle piogge: indispensabile elemento dotato, come il seme, di uno straordinario potere fecondante, che trasforma la terra aperta dall'aratro in una materna dispensatrice di ricchezze.
Gli antichi però sapevano che il seminare, il raccogliere, il mietere e tutte le altre fasi della coltivazione dipendono in misura grandissima dalla pace. Freyr governava quindi le messi, i raccolti, e i ritmi della natura, quindi era protettore della pace, basti pensare che la parola "pace" è in norreno frìdr, che vuol dire anche "giustizia", e "amore" (quest' ultimo attribuito ai Vanir).
Senza il duraturo tacere delle armi, senza la tranquillità e la sicurezza dei confini, a nulla vale il quotidiano affanno posto nella cura della terra. Fondendo in sé tutte queste supreme istanze, Freyr tutore della pace, era posto a difesa dei campi, sanzionando con la sua presenza la legittimità dei possedimenti; sue immagini con l'imperituro fallo eretto, finemente intagliate nel legno di alberi secolari, venivano sepolte nei campi arati.
1 simulacri lignei avrebbero tenuto lontano i nefandi influssi delle forze maligne, esorcizzando le invidie e le minacce dei vicini, esiliando i clamori delle battaglie in sperdute regioni. Per i suoi spostamenti, Freyr si serviva di un magnifico cocchio trainato da Gullinbursti, il porco selvatico dalle setole d'oro fino, inestimabile esemplare forgiato da espertissimi artigiani. A volte, nelle notti limpide, quando il "signore dell'abbondanza" cavalcava il suo aureo animale, agli increduli contadini sembrava che la volta celeste emanasse una più intensa e profonda luce, un raggio benefico che penetrava nelle viscere della terra. E cosi, associando l'animale, nel suo aspetto domestico o selvatico, alle virtù divine, il porco ed il cinghiale simbolizzavano le potenze etonie della fertilità e della fecondità.
Freyr figura anche come dio delle acque, non solo perla sua poderosa nave magica, ma anche per la connessione con la pioggia che nutre la terra per produrre con il sole i frutti e i fiori.


Nel crepuscolo degli dei, il Ragnarock, Freyr sara' costretto a combattere senza la sua spada (che aveva regalato al suo servitore) contro Surtr, il gigante del fuoco e morirà.

Corrispondenze:
Rune: Fehu che rappresenta il bestiame, l'abbondanza e i beni materiali , Inguz che rappresenta agricoltura e  fertilità, il glifo di questa runa rappresenta il seme, sia del piacere sessuale, che della capacità di procreare. Altre rune possono essere: Ansuz,  Jera, Raidho, Sowilo
Astrologia: Gemelli per il legame con Freya
Colore: oro, verde, rosso
Giorno:Venerdì
Incenso: menta, rosa, legno di sandalo
Pianta: Frassino, agrifoglio, edera, sorbo, noci e pigne, iperico, tasso
Governa: Pioggia, sole, fertilità i frutti della terra, l'abbondanza, cinghiali, il coraggio, la responsabilizzazione, il raccolto, i cavalli, la gioia, la crescita delle piante, la protezione, l'amore sensuale, le navi, il successo, la ricchezza, tempo atmosferico, le acque, la pace.
Pietra: ottone, bronzo, oro, quarzo rosa
Simbolo: cinghiale, il Sole, falli eretti, il cavallo.


Fonti :
Exploring the Northern Tradition - Galina Krasskova
Northrn Mysteries a Magick - Freya Aswynn
I miti Nordici - Gianna Chiesa Isnardi
 Runemal - Carnugnani, Bellini
digilander.libero.it/nordfriul/miti/freyr.html
http://www.patheos.com/
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