giovedì 25 agosto 2016

12# Divinità Norrene: Holda





 Holda era principalmente la protettrice delle madri e dei bambini. 
I suoi poteri si estendevano tra il cielo e la terra, era una dea della fertilità ed era legata al fato. Era l'incarnazione della saggezza femmina e le abilità delle donne erano il suo regalo al mondo, una Dea della pace e la stabilità.

Holda  era una delle più importanti divinità germaniche pre-cristiane e, secondo molti studiosi, la sua figura presenta molteplici analogie con la divinità scandinava Frigg.
Le informazioni che abbiamo su Holda provengono prevalentemente dall'opera "Teutonic Mythology" di Jacob Grimm. Holda ci viene descritta come la dea del focolare, la matrona delle filatrici, la protettrice delle partorienti, la guardiana della casa e degli animali domestici, ed è inoltre associata all'inverno, alla caccia, e alla magia femminile.
Mentre sul culto che la vede come moglie di Odino si sa veramente poco e non vi sono fonti sufficienti a ricostruirlo, più generalmente ciò che sappiamo di Holda è sopravvissuto sino ad oggi grazie al folklore tedesco, austriaco e svizzero.
Per questo gli studiosi pensano che grazie alle leggende su Holda, possiamo oggi ricostruire il mito perduto di Frigg.
Ma Holda viene associata anche alla divinità germanica  come Percht (o Perchta/Berchta) sia lo stesso Grimm dallo studioso Lotte Motz. Il culto di Perchta era presente nelle zone meridionali (Alsazia, Svizzera, Bavaria, Bohemia, Austria, Carinzia) mentre quello di Holda era praticato nelle zone settentrionali. A causa delle evidenti similitudini tra queste due divinità, Percht viene vista come l'alter ego di Holda, la sua cugina del sud.

Holda ci viene descritta come una donna anziana con denti lunghi e capelli aggrovigliati, viaggia su un carro (o porta un aratro) facendo visita agli spiriti dei nascituri. Uno dei suoi ruoli fondamentali era quello di proteggere la casa, le casalinghe e le madri ma le vennero attribuiti molteplici compiti e mansioni. Ad esempio, si credeva che riaccompagnasse i bambini che tardavano a rientrare in casa o che dondolasse le culle dei neonati dopo che la balia si era addormentata.
Holda era connessa alla stagione invernale e infatti, l'altra forma della dea è quella di un'avvenente fanciulla dalle vesti bianche come la neve.
I collegamenti trai Holda e l'inverno sono memori dell'adorazione degli spiriti femminili dei mesi invernali in Inghilterra e la Scandinavia. Una causa è certamente la pratica comune di filare quando fuori faceva troppo freddo per lavorare all'aperto. Il simbolo della stella di Frigg in Orione, chiaramente visibile solo nell'Emisfero Settentrionale durante dicembre, gennaio e febbraio. Quindi si collega nuovamente al lavoro della filatrice durante le notti invernali.
In epoca cristiana, durante il giorno di Natale, era tradizione mettere una ciotola di latte per Holda sulla tavola mentre la famiglia si recava in chiesa. Il latte che restava nella ciotola veniva dato al bestiame con lo scopo di aumentarne la fertilità.
Holda era anche la matrona delle filatrici. Nei tempi antichi la tessitura era un compito molto importante per la casalinga in quanto opportunità di guadagnare denaro. Tale compito veniva eseguito solo dopo aver svolto gli altri lavori domestici e infatti, si svolgeva solitamente a tarda sera dalle donne più laboriose. Anche dopo la rivoluzione industriale, la donna filatrice rimase un simbolo di virtù. Non sorprende perciò che una ‘Dèa del Focolare’ e protettrice della casa avesse un interesse speciale per la tessitura.
Holda viaggiava tra i villaggi ispezionando il lavoro manuale delle donne ricompensando le filatrici laboriose con regali: conocchie caricate col lino più eccellente o fili dorati. In alcuni casi Holda finiva il lavoro della filatrice durante la notte. Le lavative, invece, venivano punite e trovavano il loro lavoro aggrovigliato e rotto, e le loro conocchie venivano bruciate.
Holda castigava anche donne che lavoravano durante il periodo di Natale, le domeniche o nei giorni dei santi, sebbene sia piuttosto ironico pensare a una Dèa pagana in veste di protettrice di una tradizione cristiana, questa è la chiara dimostrazione di come vecchie leggende si possano adattare alle nuove credenze, per una sorta di opportunismo.
Infatti condivide tale "usanza" con Holle, altro suo archetipo. Nelle dodici notti dopo il solstizio, impediva a chiunque di tessere e filare, poichè voleva la tradizione portasse sfortuna.
Con Holle e la Perchta condivide inoltre molti altri aspetti, come quello che la vedrebbe come uno dei probabili leader della Caccia Selvaggia, e proprio con il suo carro di cui poc'anzi abbiamo parlato ella attraversava le valli, invertendo l'ordine naturale degli eventi ( inteso spesso come tempo atmosferico) decidendo dolori e gioie prestandosi come la "bianca o la nera" e dando, portando fertilità ai campi e governando ogni pratica e magia. Essendo una dea legata alla filatura, alla luce di ciò che è stato appena detto non può venir meno il ruolo di filatrice della trama del destino insieme alle Norne.

Molti sono i racconti che circolano su queste figure, una storia popolare racconta di come Holda adescò un povero coltivatore in una caverna magica sulla cima di una montagna. In questo racconto la dea appare come una bella regina circondata dalle sue ancelle in mezzo ad una stanza piena di pietre preziose e di oro. Holda chiese al coltivatore cosa desiderasse in dono e lui, intimidito, disse che i fiori che lei portava nella sua mano sarebbero stati una benedizione sufficiente. Il coltivatore fu fortunato perché i fiori in questione erano della pianta di lino, ai tempi ancora ignota nel mondo degli uomini. Holda gli diede una borsa di semi di lino e, quando il raccolto fu maturo, lei insegnò alla moglie del coltivatore a utilizzare il lino per la tessitura.

Si credeva anche che Holda fosse la causa di molti fenomeni naturali: quando scuoteva i suoi cuscini di piume veniva a nevicare, ( aspetto condiviso anche con la Callieach ) quando accendeva il fuoco del camino saliva la nebbia, quando si lavava scendeva la pioggia e quando lavorava il lino iniziava a tuonare. Si diceva, inoltre, che svegliava i meli in primavera.

Nelle leggende Holda possedeva anche un lato oscuro come abbiamo visto, come ricompensava i meritevoli, la dea castigava i pigri e i crudeli. Molte storie furono dette su Holda per spaventare i bambini e per fare in modo che si comportassero bene e non si ribellassero alle madri.
In una di queste storie Holda andava di notte a prendere i bambini cattivi per metterli in un sacco, poi tagliava loro gli stomaci e li riempiva con paglia ed immondizia.
Ma questo lato oscuro appare soprattutto in epoca cristiana, quando tutte le tradizioni pagane venivano demonizzate e le divinità antiche venivano trasformate in spaventosi demoni da temere.

E' pensiero di alcuni studiosi che tramite la germanica Holda sia possibile tentare di ricreare il ruolo della dea scandinava Frigg, fare chiarezza sulla sua figura e ricostruire il suo culto.
Basti pensare alla storia del regalo del lino, dove il collegamento tra Holda e Frigg è molto evidente. Holda viene descritta come una regina attorniata da fedeli ancelle e così appare Frigg nel mito scandinavo.
Entrambe sono connesse al focolare domestico, al fato, alla magia e, soprattutto, alla filatura. In Scandinavia la costellazione che noi chiamiamo la Cintura di Orione era noto come 'il rockr di Friggjar', ovvero la ‘conocchia di Frigg’. I collegamenti di Holda col cielo sostengono a maggior ragione la connessione con Frigg in veste di`Regina del Cielo’.
Il fuso (per filare) era un simbolo potente per i nostri antenati pagani, esso rappresentava la femminilità, la virtù e la saggezza femminile.
Nei miti scandinavi le Norne siedono al fuso e tessono il destino dell'uomo. La stessa conoscenza di Frigg del futuro è connessa al suo ruolo di filatrice.
Tuttavia, in Holda troviamo molteplici aspetti e connessioni non solo con Frigg ma anche con altre divinità naturali. Era una divinità germanica molto importante e come tale possedeva numerosi ruoli e poteri.

La tradizione di onorare Holda è la chiara sopravvivenza di un culto connesso ad una divinità germanica. Mentre l'adorazione degli Dei Antichi fu soppressa in silenzio, le leggende su Holda si sono adattate nei secoli quasi "invecchiando".
Il Cristianesimo purtroppo ha lasciato anche il suo marchio nelle leggende su Holda. In molte storie, infatti, Holda è una brutta vecchia e regina delle streghe. Questo è per sostenere il concetto che, essendo una Dea pagana, Holda deve essere un demone. Fortunatamente l'impatto di questa superstizione negativa non ha sotterrato tutte le sue qualità benevole che sono rimaste registrate fedelmente nelle leggende tedesche.

Ho recuperato questo testo da un mio vecchio blog chiuso

1 commento:

  1. Da un libro che ho letto, c'è scritto che una delle dee incorporate dalla Befana sia proprio Holda

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