venerdì 16 novembre 2012

Odino...


«Mi conosci Shadow?» disse Wednesday. Cavalcava il suo lupo a testa alta. L'occhio brillava e sprigionava lampi, il sinistro era spento. Indossava un mantello con un grande cappuccio, come quello di un monaco, e la sua faccia spiccava nel buoi. «Avevo detto che non ti avrei taciuto i miei nomi. Ecco come mi chiamando. Mi chiamano Felice-della-Guerra, Spietato, Furore e Terzo, Sono Monocolo, l' Altissimo, e Colui che Vede il Vero. Mi chiamano Grimnir, solo l'Incappucciato. Sono il Padre Universale, e sono Gondlir, portatore del bastone. Ho tanti nomi quanti sono i venti, tanti titoli quanti sono i modo per morire.I mie corvi sono Hugin e Munin, Pensiero e Memoria; i miei lupi sono Freki e Geri; il mio cavallo è la forca.»
Due corvi imperiali di uno spettrale colore grigio, quasi soltanto l'involucro trasparente degli uccelli, gli si posarono sulle spalle e affondarono i becchi nelle tempie come se volessero massaggiare la sua mente prima di riprendere a volare nel mondo.
A cosa devo credere? pensò Shadow, e la voce gli rispose da un punto profondo nelle viscere della terra, con un rombo sordo. Credi a tutto.
«Odino?» chiamò Shadow, e il vento portò via le sue parole.
«Odino» sussurrò Wednesday, e il fragore delle onde sulla spiaggia di teschi non era abbastanza forte per coprire il sussurro. «Odino» disse Wednesday assaporando il suono di quel nome. «Odino» ripeté in un grido trionfante che echeggiava da un orizzonte all'altro. Il nome si gonfiava crescendo a dismisura, riempiendo il mondo come il sangue pulsante nelle orecchie di Shadow.


Brividi....
 American Gods -Neil Gaiman

1 commento:

  1. Ciao, bellissimo il tuo blog. Mi sono segnata.Sono pagana anche io ;-)
    Se ti va, passa da me, mi fa piacere ;-)

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