mercoledì 28 novembre 2012

Krampuslauf - Perchta


Krampuslauf - Perchta 

Era una notte di novembre buia e tempestosa, il primo novilunio dopo la notte di Ognissanti. Un ubriaco seguiva una donna per le strade della città, illuminate dal neon. La donan si fermò vicino a un lampione. Teneva un cane al guinzaglio. Non si guardava intorno.
“Ciao bellezza, dove vai tutta sola?. Le gridò dietro lui.
Lei non si girò
”una donna cosi bella tutta sola.”
“Io sono”, disse lei, e nell’atto di voltarsi i suoi riccioli neri le fluttuarono sulle spalle, “crudele, orribile, spaventosa e vecchissima”.
No, era così bella d mozzare il fiato. Ma mentre parlava , si trasfigurava. Ad ogni parola il suo aspetto diventava più terrificante; accanto a lei il cane digrignava i denti e assomigliava a un lupo.
L’uomo , spaventato, arretrò. Ma adesso era lei a seguirlo, sussurrandogli alle spalle:” Bel giovanotto, dove vai tutto solo?”;e più lui aumentava il passo, più lei camminava veloce. Se lui si voltava, lei gli faceva smorfie orribili, battendo i piedi a terra così forte che le case tremavano. Poi cominciò a ridere: all’ inizio la sua risata fu come un rombo soffocato, che crebbe a poco a poco fino a diventare una sghignazzata infernale.
L’uomo correva come se qualcuno gli stesse dando la caccia, in fatti, era proprio così. Sentì una risata stridula e sguaiata sul collo che gli gelò il sangue nelle vene. Si augurava ardentemente di incontrare un altro uomo che gli venisse in soccorso contro quella donna scatenata, ma quando ne incontrò uno, non riuscì a dare voce alla sua paura e l’ignaro soccorritore tirò dritto; fatto, questo , che fece scoppiare la vecchia in nuovi, spaventosi, scrosci di risata.
Quest’ uomo immaginava, come molti altri dopo di lui che la Perchta è tornata. L’antica dea dell’ Occidente, la cacciatrice selvaggia con i suoi cani e il suo corteo di anime di defunti, rivive nelle donne.

Fin dai tempi primordiali la Perchta vigila sulla giustizia, una giustizia che è più antica di qualsiasi forma di Stato. E’ la custode delle anime che sono alla ricerca di nuovi corpi e con loro cammina attraverso il paese durante la stagione rigida. Al Nord la chiamano Holle, Holla, Hulda, Freya, Figga: nella zona alpina Perché, Betsht, Frau Berta, Frau Perché. Il nome deriva dal celtico perhat, chiaro, luce. Perchta è la Luminosa che porta la morte. Perché non può esserci rinnovamento senza l’abbandono dei corpi vecchi e consumati.
Al tempo del suo potere faceva giustizia di imbroglioni, criminali, assassini, stupratori, ubriaconi e violenti. E’ la protettrice di tutte le donne e dei bambini; dopo la cristianizzazione missionaria della regione alpina, fu spodestata dalla nuova Maria. Tutti i doni che nei tempi antichi erano destinati a Perchta, li ritroviamo oggi nelle cappelle dedicate a Maria, sotto forma di “ex voto” o di offerte di cibo.
La Perchta accende in ogni donna una piccola luce. Vive sulle montagne. Una volta l’anno scende iù a controllare che tutto vada bene. Mentre lo fa, sfreccia sul paese manifestando tutta la sua indignazione senza mezzi termini. Talvolta abbatte recinzioni e alberi, con la sua foga tempestosa spazza via i tetti delle case e può distruggere le finestre.
E’ un antica usanza che rimanda a Perchta quella di offrire cibo agli avi defunti. Nella festa di Ognissanti vengono disposti davanti alla porta, perché la Perchta passando li prenda, piatti e ciotole con cereali o pappa, frutta e dolci. Se lei fa una sosta durante la sua caccia e accetta doni, che dunque il mattino seguente sono scomparsi, questo porta molta fortuna alla casa.
Ma guai all’ ubriaco che incontra di notte sulla strada, perché lei lo acchiappa e lo spinge in un fiume o in un fosso e lo spaventa a morte.

Tutti i santi. Tutte le anime. Tutti risanano le anime. Perchta risana tutte le anime. Insieme a lei lavorano anche le terribili Truden. Mai le Truden hanno accettato la sottomissione delle donne come casalinghe, madri,o animali da riproduzione. Urtano le partorienti, stregano la prole delle casalinghe, ingarbugliano i fili della lana, mettono tutto in disordine, fanno a pezzi le stoviglie. Dove sono loro, tutto va storto. Strappano dal filo il bucato, tutto cade a terra. Basta con l’ordine, impongono una pausa di riflessione a tutte le donne addomesticate: se tutto va storto, se i piatti si rompono, se inciampi e cadi in continuazione, se ti capitano all’improvviso disgrazie senza senso, allora è probabile che dietro a tutto ci sia il loro zampino insieme a quello della Perchta.

Per tutte le donne che hanno deciso di vivere libere, e non appartenere a nessuno, di prendere a vita nelle loro mani, la Perchta è un’ amica e una protettrice. Lei regala loro la forza da folletto delle Truden. La Perchta va sempre invocata quando la casa ha bisogno di protezione, quando si semina d’ inverno op quando si immagazzina il raccolto. Ma ci si rivolge a lei soprattutto quando si vuole dialogare con le ave.

Tratto da le 13 lune


Il video è una figata! Grazie a Nadia per il link

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