Modern Witch League 5#:
Alfabeto di strega: H come Hel
Nella
mitologia norrena, Hel nota anche come Hella, Holle, Hulda, era la Dea
norvegese, regina e sovrana degli inferi, il suo mondo- regno era conosciuto
come Helehimir o Niflheim – Il regno dei morti.
Il suo nome
Hel significa “qualcuno che si nasconde” o “colui che ricopre” ( tradotto anche
come Nascoso o come Morte). Se si guarda come fosse la radice reale di un nome,
si potrebbe scoprire un gran numero di luoghi, che probabilmente derivano da
essa, come L’ Olanda, Helsinkin, Holstein, Helvetia e Holderness.
Hel è la dea
del mondo di sotto, figlia di Loki, dio dell’inganno e di Angrboða, una
gigantessa.
I suoi
fratelli sono Fenrir il lupo e Jormingand il serpente marino. Si narra che
quando Hel venne al mondo e la malattia colpì per la prima volta l’umanità, e
che lei stessa portò nel mondo dei vivi il dolore e la disperazione.
Nell’Edda in
prosa, si offrono descrizioni di essa che sono divenute ormai la consuetudine
per quanto riguarda l’origine di Hel.
“C’era una volta,
una gigantessa di nome Angrboða , che viveva in un luogo conosciuto come
Giantland, a un certo punto della sua vita Angrboða ebbe un rapporto intimo con
il dio degli Asi Loki, e fù da quell’unione che nacquero tre figli. Il primo fù
il lupo divoratore Fenrir ( Fenris)- Wolf, il secondo fù il Wyrm Jormungard, il serpente marino di
Midgard che circonda la Terra, mentre la terza figlia fu semplicemente Hel.
Questi tre “bambini” trascorsero gran parte della lor vita a Giantaland, nel frattempo ad Asgard il regno degli Asi, profezie differenti si tramandavano tra gli Dei, avvertendoli che tre fratelli unici e diversi tra loro avrebbero portato un terribile disastro e il male sarebbe venuto fuori.
Questi tre “bambini” trascorsero gran parte della lor vita a Giantaland, nel frattempo ad Asgard il regno degli Asi, profezie differenti si tramandavano tra gli Dei, avvertendoli che tre fratelli unici e diversi tra loro avrebbero portato un terribile disastro e il male sarebbe venuto fuori.
Quando i
primi Dei impararono a conoscere i tre fanciulli, si accorsero subito che
potevano essere proprio i tre di cui le profezie parlavano. In un primo
momento, scelsero di credere che si trattasse di una semplice casualità e che
fossero così solo a causa della natura terribile della loro madre. Poi
conoscendoli meglio si resero conto definitivamente che si trattava proprio dei
fratelli delle profezie e che la colpa era comunque attribuibile alla loro
madre. In realtà nonostante il clamore e la preoccupazione per Angrboða, la
mostruosità dei tre era imputabile al loro padre.
Loki era conosciuto per i suoi beffardi piani, talvolta malvagi di cui spesso persino le divinità erano vittime, ma era comunque un dio, fratello di Odino, padre della stirpe degli Asi; Poiché non esisteva dubbio sulla paternità di Loki, Odino decise che la cosa migliore per i bambini fosse quella di portarli ad Asgard, in modo che essi potessero essere cresciuti come Asi e quindi non risultare pericolosi per gli dei stessi. Affinché l’ordine di Odino fosse eseguito, gli Dei viaggiarono in Gintland per scovare i tre fratelli e portarli ad Asgard, e così fù.
Loki era conosciuto per i suoi beffardi piani, talvolta malvagi di cui spesso persino le divinità erano vittime, ma era comunque un dio, fratello di Odino, padre della stirpe degli Asi; Poiché non esisteva dubbio sulla paternità di Loki, Odino decise che la cosa migliore per i bambini fosse quella di portarli ad Asgard, in modo che essi potessero essere cresciuti come Asi e quindi non risultare pericolosi per gli dei stessi. Affinché l’ordine di Odino fosse eseguito, gli Dei viaggiarono in Gintland per scovare i tre fratelli e portarli ad Asgard, e così fù.
La bambina
nota come Hel era nata con le ossa completamente esposte su un lato del corpo,
gli Dei provavano disagio per il suo aspetto e alla sua presenza, così tanto
che evitavano di avere a che fare con lei. Esser vista come una diversa, la
strana, essere evitata e non avere
nessun amico era molto difficile da affrontare per Hel, ciò la rese molto
infelice e piena di solitudine e disperazione.
Dopo molte
discussioni Hel. Prese una decisone importante, andò da Odino e gli spiegò come
fosse difficile per lei viveri lì e chiese ad Esso il permesso di lasciare
Asgfard.
Odino,
simpatizzava per Hel cosi esaudì la sua richiesta. Le affidò un suo mondo
Niflhemir, che fa parte dei nove mondi della mitologia norrena, e la mise al suo
governo. Il ruolo di Hel in questo regno diventò così importante, che questo
regno fu chiamato Helheimir in suo onore. In questo modo Hel divenne la Dea dei
Morti”.
Nonostante il
regno che Odino le diede fosse gelido e orribile, Hel ne fù contenta e gli
diede in ringraziamento una coppia di corvi: Huginn e Munin che diventarono i
corvi di Odino. Il Padre di tutti, le diede responsabilità che avrebbe dovuto
assumere in quel regno, le diede potestà su tutti quelli che il Valhalla non
avesse accolto e dunque sui morti di cui divenne sovrana. Avrebbe dovuto curare
le anime di coloro che erano morti di malattia o di vecchiaia, e per le anima
di quelle persone la cui morte, non era avvenuta con violenza o in battaglia.
Doveva occuparsi di coloro che erano trapassati sena onore, a causa di
incidenti, o che fossero traditori e criminali. Grazie a questo ruolo Hel riuscì
ad ottenere uno sposo di sangue reale, il re svedese Dyggve, morto per cause
naturali.
Il regno di
Hel è omonimo della dea, in modo analogo all’Ade greco, si tratta di un luogo gelido,
al quale si accede attraverso una grande caverna Gnipahellir custodita dal
feroce segugio Garm. Superata la caverna, i defunti attraversano il fiume Gjöll
sopra un ponte d’oro custodito dalla gigantessa Moðguðr.
La reggia di Hel è il palazzo Èljùðnir nel quale sono accolte le anime.
In un luogo separato detto Nàströndm le anime degli assassini e dei traditori sono torturate strappandogli le unghie, allo scopo di costruire Naglfar ( nave di unghie) sulla quale i morti torneranno per combattere il giorno del Ragnarök.
La reggia di Hel è il palazzo Èljùðnir nel quale sono accolte le anime.
In un luogo separato detto Nàströndm le anime degli assassini e dei traditori sono torturate strappandogli le unghie, allo scopo di costruire Naglfar ( nave di unghie) sulla quale i morti torneranno per combattere il giorno del Ragnarök.
Nell’Edda in prosa in cui viene menzionato il regno di nove anelli di Hel, esso appare come un luogo dove gli abitanti hanno mantenuto un costante lamento. E’ descritto il suo palazzo come un luogo miserabile, umido con nevischio, dove i muri sono costruiti con ossa umane e vermi. E’ stato affermato in oltre che Hel mangi da un piatto conosciuto come Fame, e chiamato come Carestia (?) con coltello e forchetta e che sia servita da due servitori con “nome in lento movimento” Ganglati (Pigro) e Ganglöt( Sciatto). Il suo letto è fatto di dolore, e la pietra all’ingresso della sua sala è conosciuta come Goccia –a-distruzione.
L’Edda in
prosa continua, dicendo che all’ingresso del regno di Hel è custodito dal cane da caccia Gram, e che prima di
poterne raggiungere la soglia bisogna aver viaggiato in Helvig, ovvero la
strada faticosa di Hel e aver passato la prima custode di nome Modhgundh.
Quando i guerrieri
morivano in battaglia, le loro anime erano divise tra la dea Freyja e Odino.
Freyja aveva il privilegio di prendere la prima metà delle anime di quei guerrieri
che erano stati uccisi in battaglia, mentre le anime restanti appartenevano ad
Odino.
Quando
qualcuno era morto, raggiungendo il regno di Hel era quasi impossibile che
questi potesse tornare sulla Terra, com’è noto da uno dei più antichi miti
norreni: la storia di Baldur.
Hel costante
nel suo regno, aspetta che le anime die morti arrivino lì, lei stessa li
giudica e decidere la sorte delle anime misurando la loro bontà e cattiveria.
Dopo la valutazione Hel, dà a ogni anima la giusta ricompensa, secondo il
giudizio le anime dei morti sono portate in uno dei nove anelli di Helemir, che
vanno dall’anello considerato come il cielo, all’ultimo pieno di orrori e scuro
Neostrand ( Nastönd), la dimora di punizione dove serpenti costantemente
iniettano veleno nei malvagi. Tale luogo appare in modi molto diversi, ma l’opinione
più comune sia quella che assomigli a una sorta di Inferno.
Hel lascia
raramente il suo regno per venire sulla terra, quando lo fa porta sventura e
malattia: passa per le strade dei villaggi e la gente si ammala improvvisamente.
Se spazza la strada con il rastrello, vi saranno sopravvissuti, se invece
brandisce una scopa, moriranno tutti.
Hel è
descritta come una donna duplice: con metà viso nero o cadaverico e l’altra
metà normale. Questo potrebbe rispecchiare la sua figura nella mitologia. Nei
tempi più antichi, infatti, Hel fu la grande madre dea Terra, che sfama gli affamati
e da loro ristoro, ma successivamente divenne molto simile a un Plutone
femminile e il suo regno paragonabile all’Ade Greco. Alcuni tratti della dea
suggerirono a diversi studiosi di metterla in relazione con le caratteristiche
di Parvati-Kalì o Persefone o ancora con Ecate.
Mentre la prosa
dell’Edda descrive Hel come essere nato con un lato del suo scheletro in mostra,
altre descrizioni fisiche la descrivono
davvero come un essere unico.: alcune dicono che sia metà nera e metà bianca,
metà in decomposizione, simile al corpo di un cadavere – mezza morta e mezza
viva, con un espressione cupa sul viso, e un aspetto sinistro e malinconico.
E
‘interessante notare che l’aspetto di Hel, negli ultimi anni sia stato
ricondotto anche alla figura mascherata
di Arlecchino, che spesso appare come un personaggio stanbdard nella Commedia
dell’ Arte con un lato nero e un lato bianco del volto. In ogni caso questa doppia
faccia, o doppia maschera esprime simbolicamente moto bene la dualità vita e
morte di Hel.
Va in oltre
notato che probabilmente, il pantheon norreno mostra chiari segni di una
passata predominanza femminile comune a molti culti in tutto il mondo, che in
seguito hanno ceduto il passo alla figura maschile.
La figura femminile così diventa figlia dell’inganno, partorisce il caos, ha n inarrestabile furia distruttrice, è sede di una furia terribile e incomprensibile al comune senso umano. La figura maschile invece è rappresentata razionale, con leggi giuste e comprensibili, con valore in battaglia. Questo cambiamento è molto marcato dall’avvento del Cristianesimo che ha sostituito nel vari pantheon le dee con la figura di Maria, madre di Dio, cardine di salvezza di ogni sventura.
La figura femminile così diventa figlia dell’inganno, partorisce il caos, ha n inarrestabile furia distruttrice, è sede di una furia terribile e incomprensibile al comune senso umano. La figura maschile invece è rappresentata razionale, con leggi giuste e comprensibili, con valore in battaglia. Questo cambiamento è molto marcato dall’avvento del Cristianesimo che ha sostituito nel vari pantheon le dee con la figura di Maria, madre di Dio, cardine di salvezza di ogni sventura.
Hel è stata spesso
pensata come una Dea Madre Oscura, era nota con altri nomi ed altri titoli,
come dea della morte e dell’aldilà, l’underground della Terra Madre, la sovrana
del regno dei morti noto come Helgardh e Nefele, la Dea delle Ombre. In Danimarca
aera adorata come Hyldemoer o anziana Madre.
Molte altre
storie esistono su Hel, una di queste è una credenza islandese, che descrive
come al principio tutto era un grande abisso chiamato Ginnungagap, e fu portato
nel grembo ardente di Hel. Grembo di rigenerazione nella profondità della
Terra, Su un lato del Baratro c’erano vulcani , mentre dall’altra parte non c’era
nulla tranne che acqua fredda e ghiaccio. E’ per questo motivo che Hel divenne
nota come la Madre Motagna, che dimorava nelle profondità della Terra dove
fuoco e ghiaccio si incontravano.
La leggenda dice
che Hel ha avuto un occhio di fuoco che poteva vedere solo ciò che era vero,
cosi da rendere impossibile a chiunque di mentirle o nascondere qualcosa. Guardando
questa concezione in un modo diverso, Hel può essere stata costretta in qualche
modo a guardare dietro la maschera che era il suo stesso aspetto, in modo che
lei stessa potesse vedersi per chi che era veramente.
I Vichinghi,
però, rifiutarono di falò, hanno guardato l’aspetto di Hel come qualcosa da
temere e hanno creduto che non sarebbe mai venuto nulla di buono da lei. I Vichinghi
guardano l’Helheimir come un luogo orribile simile all'inferno cristiano, benché
originariamente tale luogo non fosse per niente fatto di fuoco e zolfo ma
freddo glaciale, pieno di melma e fango, con ghiaccio e neve.
Mentre i Vichinghi
la temevano come è chiaro dall’ Edda, Olandesi, Galli e i popoli Germanici
videro Hel in una luce meno paurosa e drammatica. Videro la regina dei morti in
un’ottica più dolce e gentile, la morte come trasformazione, e non credevano
che l’Helheimir fosse un luogo di punizione per tutti.
Essi
vedevano Hel come una divinità quanto più simile a Madre Terra conosciuta come
Madre Holle, che era la natura incontaminata. In questa veste fu possibile per Hel
consolidare alcuni aspetti materni, e come dea che interviene in aiuto nel momento
del bisogno. Hel però conservava anche qui un altro lato di se, essa era in grado
di diventare vendicativa, se fosse stato necessario, soprattutto verso coloro
che interferiscono o arrestano la progressione della legge naturale.
Alcuni miti
in fine, la descrivono come Dea Scura, simile alla Kalì indù, spesso presentata
come Nejellenia ovvero la Luna Nether.
Altri manufatti relativi al suo culto son stati ritrovato in tutta la Germania,
e datati fin dal II secolo d.C. circa, esistono tracce anche di un culto
diffuso in Olanda e Nuova Zelanda
risalente a più tardi XVI secolo d.C
in questo particolare contesto Hel fu anche associata a chi naviga.
ciao complimenti x il blog. Ogni tanto lo leggo visto che di mitologia nordica conosco poco. Interessante il paragone tra la dea hel e Arlecchino. Leggevo tempo fa che le maschere erano originariamente rappresentazione dei defunti e che il nome Arlecchino viene da Hoelle Koening (re degli inferi)
RispondiEliminaciao