lunedì 10 settembre 2012

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega: D come Dìsir


Modern Witch League 5#: 

Alfabeto di strega:D come Dìsir


Con questo nome sono designate alcune divinità femminili non ben definite con caratteri diversi: dee della fecondità, spiriti protettori, esseri simili alle norne e le valchirie.
Il nome Dìsir significa Dea – donna nobile di rango, e anche sorella, in germanico occidentale erano anche conosciute come Idisi
Nella Historia Norvegiae si parla di un vero e proprio tempio a loro dedicato definito aedes Dianae. Numerose sono le saghe dove si parla di loro. In talune si scrive che il rito era officiato durante la notte da una donna, la quale aspergeva sangue sull’altare, in un altro si parla di un sacrificio fatto in occasione della visita di un re. Ancora si allude a un culto celebrato privatamente in una casa.
Il culto delle dìsir è ancora testimoniato in diversi toponimi alcuni piuttosto antichi, che spesso si trovano nelle vicinanze di nomi di luogo riferiti ad altre divinità  (Ullr e Thor in paryticolare). Erano oggetto di culto e privati ​​ufficiale chiamato dísablót,  e la loro venerazione potrebbe quindi, derivare dal culto degli spiriti dei morti.
In Irlanda sono famose le “pietre delle dìsir del Paese” per le quali nel folklore popolare si racconta vi fosse una vera venerazione.
Sebbene manchi una definizione precisa questa va cercata nel concetto di Sippe, delle sue necessità e del suo funzionamento. Le dìsir, infatti, sembrano essere legate alla fecondità e secondo una fonte i loro riti erano celebrati nelle notti d’inverno, a metà ottobre, tempo in cui venivano fatti sacrifici in onore di divinità della fecondità. A loro si attribuisce anche la peculiarità di assistere le partorienti, dimostrando caratteristiche prettamente femminili.
Tuttavia il ruolo della donna nel mondo germanico soprattutto non era confinato solo a contribuire nel mettere la mondo una stirpe, essa aveva il compito di proteggere, anche magicamente, coloro che le appartenevano danneggiando i nemici. Questo quindi spiega i riferimenti alle dìsir come esseri protettori.
In realtà però esse hanno  anche una connotazione  negativa, dipingendole come avverse e perfide, perché legate evidentemente al nemico di colui che soccombe, come appare nella vicenda di tre della stirpe svedese degli Ynglingar, dove ognuno di essi muore per mano di un “dìs” (del cavallo o del fuoco).
Se le dìsir sono probabilmente spiriti tutelanti della fecondità della stirpe, esse incarnano le anime delle donne morte della famiglia e costituiscono dunque una sorta di confraternita femminile di spiriti tutelari.
Ciò spiegherebbe bene anche il loro legame con le pietre dette landdìsasteinar, così come il manifestarsi delle valchirie che invitano l’eroe nel regno dei morti.
Un'altro aspetto collegato alle norne quanto alle valchirie e alle dìsir è quello di “esseri profetici” che comparendo in alcune saghe annunciano il destino.
Appaiono dunque simili alle Matrone greche, le dìsir infine potrebbero essere la testimonianza di una società matriarcale nella Scandinavia pre-indoeuropea.

Cercando di seguire le vie nordiche, la veste in cui preferisco considerare le dìsir, forse perché sono una strega e una donna è quella di anime delle donne della famiglia, che proteggono le discendenti. Sono solita chimera la loro protezione durante i riti prima di alzare la siepe, insieme agli antenati e gli alleati.


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