venerdì 4 novembre 2011

Luna piena di Novembre



Luna della Nebbia
Spiriti della natura: fate sotterranee, Truden
Erbe: verbena, borragine, potentilla, cardo
Colori: grigio, verde mare
Fiori: crisantemo
Profumi: cedro, boccioli di ciliegio, giacinto, narciso, menta piperita, limone
Pietre: topazio, lapislazzulo
Alberi: cipresso, ontano
Animali: unicorno, scorpione, coccodrillo, sciacallo.
Divinità: Kali, Iside Nera, Nicnebin, Hecate, Bast, Osiride, Perchta, Sarasvati, Lakshmi, Skadi, Mawu
Incensi: Artemisia o Patchuli
Energia: preparare. Trasformazione. Rafforzate la comunicazione con il Dio o la Dea che sentite più vicini alla vostra anima.



Luna piena di Novembre
La luna di Novembre corrisponde in natura ad un "tempo di sogno e di riposo".
Il ciclo agricolo è ormai terminato, la terra dà pochi ultimi frutti mentre il buio avanza sovrano proteggendo il riposo della Dea Terra, che giace accanto al Dio Sole, in un'unione più spirituale che fisica.
Con Samhain, o capodanno celtico, ha inizio un nuovo giro nella ruota dell’anno.
E' questo il periodo più misterioso e magico di tutto l’anno, e in particolare dalla notte del 31 Ottobre/1° Novembre per circa dieci giorni, il velo sottile che ci separa dall’altra dimensione si fa ancor più impalpabile.
Nell’antichità si pensava che, in occasione di Samhain, gli spiriti dei defunti tornassero a camminare sulla terra, facendo visita ai vivi: da ciò deriva l’usanza di onorare la memoria dei propri avi il 1° Novembre, ripresa da altre tradizioni religiose.
Per onorare i loro cari defunti, i nostri antenati solevano lasciar del cibo sulla soglia di casa, e scrivere messaggi da gettare nel fuoco affinchè giungessero nell’aldilà, ai loro cari.

Anche per noi questo è un tempo particolarmente adatto per riflettere, contemplare, guardarsi dentro e trasformare ciò che ha bisogno di essere trasformato. Come la natura si spoglia, s'arresta e si addormenta, altrettanto noi possiamo utilizzare questo riposo rigeneratore per prepararci ad affrontare un nuovo ciclo.
Non a caso questo è il tempo dello Scorpione, il cui governatore è Plutone, o Ade, dio dell’oscurità e sposo di Persefone, la Dea dei due mondi.


In questo periodo il Sole transita tra segni dello Scorpione segno della trasformazione, della crisi che precede la rigenerazione che poi incontreremo in Sagittario
Soprattutto nella fase crescente della lunazione sono favorite le attività introspettive in analogia con l’energia dello scorpione, una creatura che ama la solitudine e gli angoli oscuri, ed è capace di rivoltarsi e pungere i disturbatori della sua pace.
Mentre, per quanto riguarda i più veloci transiti lunari, l'Esbat di Luna Piena della Nebbia cade sotto il segno dei Gemelli e sono favorite le magie che attengono alla sfera familiare, allo studio (anche di sé stessi!!!) e ai cambiamenti ambientali.
La Luna Nera transitante in Sagittario, invece, chiuderà la lunazione con una sferzata di ottimismo e di energia che inaugurerà anche la prossima Lunazione della Quercia.
Nel segno dello Scorpione segno l’uomo affronta il difficile compito di superare la paura della perdita, anche la più estrema, fino a comprenderne i doni.
La leggenda di Inanna, mito dello scorpione, narra infatti di un viaggio nel regno degli inferi, per incontrare la propria parte oscura, o rimossa, la sorella Ereshkigal. Un viaggio doloroso, al ritorno del quale Inanna incontra tanti doni quanti i gioielli che ha lasciato lungo la discesa, per accorgersi una volta in superficie che il valore di questi doni è di gran lunga superiore rispetto a quanto ha perso.
Come Inanna, permettiamoci anche noi un viaggio nell’interiorità, per rivedere l'anno che è passato riconoscendo quei lati del nostro Io che è bene lasciar “morire”, dando così spazio a nuove possibilità.
Approfittiamo di questo tempo anche per confrontarci serenamente con quel fenomeno della vita che tanto ci spaventa, ma sul quale non abbiamo alcun possibile controllo: la morte.
Rielaboriamo i nostri lutti, onoriamo i nostri cari e ricordiamo che ad ogni perdita segue una rinascita, è la natura stessa che ce lo insegna.

Quieto è il salmodiar dell’anima
tra le brume di questa nebbia autunnale
che attende il bacio
di un caldo raggio di sole
per danzare libera dalle spire della terra
ed innalzarsi al cielo
[...]
Ed io desidero accoccolarmi
nel mio caldo rifugio
per lasciar morire di me
ciò che ha già fatto il suo corso
Micaela Balice

Lunazione della Nebbia: è tempo di atmosfere sfumate di contorni indefiniti…
Sotto questa lunazione nulla appare chiaro. Può fare già molto freddo oppure le giornate sono ancora miti…Può piovere a dirotto, oppure l’unica umidità è davvero quella delle nebbie mattutine e pomeridiane.
L'incertezza e la variabilità sono le caratteristiche di questo periodo; la contraddittorietà delle giornate è ben espressa nell'Estate di San Martino (viene chiamata Estate indiana mentre in alcune lingue slave, tra cui il russo è chiamata Bab'e Leto, estate delle nonne.), cadendo l’11 novembre e portandoci l’illusione del ritorno del bel tempo. Ma è solo una breve illusione: la stagione è in rapido declino.
La nebbia ci avvolge e non ci permette di guardare lontano. Dobbiamo stare nel qui e ora e viaggiare lenti. Questo perché, se si vuol compiere un viaggio sicuro, è necessario adeguare il proprio movimento alle condizioni ambientali… altrimenti non si va da nessuna parte, si sbatte contro qualche ostacolo e si rimane appiedati…
Dunque il monito di questa lunazione è la prudenza.
Mentre la quiete ovattata delle nebbie rende tutto indistinto, nascosto, insondabile, cresce la voglia di raggomitolarci in una soffice culla ideale di nebbia cotonosa e di ascoltare il battito del nostro cuore, il nostro respiro… cresce la voglia di stare in noi stessi più che nel branco, la voglia di concederci tempo e attenzioni profonde per ritrovare il filo del nostro percorso.
La nebbia che ci impedisce di guardare fuori e lontano distoglie la nostra attenzione dalle tante distrazioni del mondo, guidando lo sguardo all’interno e vicino al nostro cuore: assecondare la nebbia è l’unico modo ora per camminare sicuri sul percorso che ci è assegnato.
Ma guardare vicino non è solo lentezza; è anche poter cogliere i dettagli, tenere conto delle piccole pietre e del muschio che incontriamo sul sentiero che stiamo percorrendo. È anche osservare i nostri piedi… il passo che hanno: quanto è sicuro il modo di poggiare, quanto hanno bisogno di riposare…
Guardare vicino ci fa scoprire di cosa abbiamo veramente bisogno prima di affrontare le fatiche della prossima Rinascita. Guardare vicino significa rallentare la corsa per osservare il presente, i risultati finora consolidati, e godere del loro sapore.

Analogamente, in questo periodo cominciamo a godere delle conserve che abbiamo messo da parte al tempo del Raccolto… e cominciamo anche ad assaggiare il vino novello, accompagnandolo con alcuni fra i più deliziosi tra i frutti del bosco: le castagne.
Sono sapori decisi e forti con colori di terra, accesi e caldi come i colori delle foglie d'autunno. In questa stagione sono più i colori che non il Sole a scaldarci!
La lunazione della Nebbia non è tanto favorevole a produrre (per quanto spesso si sia costretti a farlo) ma è favorevole ad affilare gli strumenti che ci servirà ritrovare perfettamente funzionanti quando il cammino riprenderà velocità. Una volta, nelle campagne si riparavano e affilavano ben bene gli attrezzi prima di riporli in attesa delle nuove stagioni produttive.
Dunque, guardando dentro di noi, faremo uno sforzo per individuare le potenzialità oggettive di cui già disponiamo, quelle che sono da affinare e - con buona grazia - cercheremo di affrontare anche i nostri lati bui e le nostre difficoltà interiori, percorrendo il viaggio autunnale nell’Ombra, il nostro lato più intimo e oscuro.
Il cammino verso l’interno di sé potrà essere aiutato dalla divinazione con i nostri strumenti preferiti: le attività divinatorie sono favorite nel periodo oscuro tra Samhain e Yule.
È questo anche il tempo in cui può essere più facile mettersi in contatto con le Creature del Mondo Fatato. Il velo che occulta il Mondo Invisibile è più sottile in questa stagione e se conserviamo dentro di noi un po' di apertura e magia, potremmo anche vedere emergere dalle nebbie qualche creatura specialissima: Fate, Gnomi e Ninfe dei boschi amano l'autunno...

Nel grigio del torpore di densa nebbia dal fiume risvegliata lievi sussurri e scrosci d'acqua: le Ninfe amano senza timore alcuno e chiamano a raccolta chi non si arrende al lucido del mondo, chi sa scoprire nel fondo del suo cuore silenzio e sonno da fuoco alimentati.
Chicca Morone
Perchtae la danza lunare:
Era una notte di novembre buia e tempestosa, il primo novilunio dopo la notte di Ognissanti. Un ubriaco seguiva una donna per le strade della città, illuminate dal neon. La donan si fermò vicino a un lampione. Teneva un cane al guinzaglio. Non si guardava intorno.
“Ciao bellezza, dove vai tutta sola?. Le gridò dietro lui.
Lei non si girò
”una donna cosi bella tutta sola.”
“Io sono”, disse lei, e nell’atto di voltarsi i suoi riccioli neri le fluttuarono sulle spalle, “crudele, orribile, spaventosa e vecchissima”.
No, era così bella d mozzare il fiato. Ma mentre parlava , si trasfigurava. Ad ogni parola il suo aspetto diventava più terrificante; accanto a lei il cane digrignava i denti e assomigliava a un lupo.
L’uomo , spaventato, arretrò. Ma adesso era lei a seguirlo, sussurrandogli alle spalle:” Bel giovanotto, dove vai tutto solo?”;e più lui aumentava il passo, più lei camminava veloce. Se lui si voltava, lei gli faceva smorfie orribili, battendo i piedi a terra così forte che le case tremavano. Poi cominciò a ridere: all’ inizio la sua risata fu come un rombo soffocato, che crebbe a poco a poco fino a diventare una sghignazzata infernale.
L’uomo correva come se qualcuno gli stesse dando la caccia, in fatti, era proprio così. Sentì una risata stridula e sguaiata sul collo che gli gelò il sangue nelle vene. Si augurava ardentemente di incontrare un altro uomo che gli venisse in soccorso contro quella donna scatenata, ma quando ne incontrò uno, non riuscì a dare voce alla sua paura e l’ignaro soccorritore tirò dritto; fatto, questo , che fece scoppiare la vecchia in nuovi, spaventosi, scrosci di risata.
Quest’ uomo immaginava, come molti altri dopo di lui che la Perchta è tornata. L’antica dea dell’ Occidente, la cacciatrice selvaggia con i suoi cani e il suo corteo di anime di defunti, rivive nelle donne.

Fin dai tempi primordiali la Perchta vigila sulla giustizia, una giustizia che è più antica di qualsiasi forma di Stato. E’ la custode delle anime che sono alla ricerca di nuovi corpi e con loro cammina attraverso il paese durante la stagione rigida. Al Nord la chiamano Holle, Holla, Hulda, Freya, Figga: nella zona alpina Perché, Betsht, Frau Berta, Frau Perché. Il nome deriva dal celtico perhat, chiaro, luce. Perchta è la Luminosa che porta la morte. Perché non può esserci rinnovamento senza l’abbandono dei corpi vecchi e consumati.
Al tempo del suo potere faceva giustizia di imbroglioni, criminali, assassini, stupratori, ubriaconi e violenti. E’ la protettrice di tutte le donne e dei bambini; dopo la cristianizzazione missionaria della regione alpina, fu spodestata dalla nuova Maria. Tutti i doni che nei tempi antichi erano destinati a Perchta, li ritroviamo oggi nelle cappelle dedicate a Maria, sotto forma di “ex voto” o di offerte di cibo.
La Perchta accende in ogni donna una piccola luce. Vive sulle montagne. Una volta l’anno scende iù a controllare che tutto vada bene. Mentre lo fa, sfreccia sul paese manifestando tutta la sua indignazione senza mezzi termini. Talvolta abbatte recinzioni e alberi, con la sua foga tempestosa spazza via i tetti delle case e può distruggere le finestre.
E’ un antica usanza che rimanda a Perchta quella di offrire cibo agli avi defunti. Nella festa di Ognissanti vengono disposti davanti alla porta, perché la Perchta passando li prenda, piatti e ciotole con cereali o pappa, frutta e dolci. Se lei fa una sosta durante la sua caccia e accetta doni, che dunque il mattino seguente sono scomparsi, questo porta molta fortuna alla casa.
Ma guai all’ ubriaco che incontra di notte sulla strada, perché lei lo acchiappa e lo spinge in un fiume o in un fosso e lo spaventa a morte.

Tutti i santi. Tutte le anime. Tutti risanano le anime. Perchta risana tutte le anime. Insieme a lei lavorano anche le terribili Truden. Mai le Truden hanno accettato la sottomissione delle donne come casalinghe, madri,o animali da riproduzione. Urtano le partorienti, stregano la prole delle casalinghe, ingarbugliano i fili della lana, mettono tutto in disordine, fanno a pezzi le stoviglie. Dove sono loro, tutto va storto. Strappano dal filo il bucato, tutto cade a terra. Basta con l’ordine, impongono una pausa di riflessione a tutte le donne addomesticate: se tutto va storto, se i piatti si rompono, se inciampi e cadi in continuazione, se ti capitano all’ improvviso disgrazie senza senso, allora è probabile che dietro a tutto ci sia il loro zampino insieme a quello della Perchta.

Per tutte le donne che hanno deciso di vivere libere, e non appartenere a nessuno, di prendere a vita nelle loro mani, la Perchta è un’ amica e una protettrice. Lei regala loro la forza da folletto delle Truden. La Perchta va sempre invocata quando la casa ha bisogno di protezione, quando si semina d’ inverno op quando si immagazzina il raccolto. Ma ci si rivolge a lei soprattutto quando si vuole dialogare con le ave.

La pianta di Perchta e delle Truden è il sambuco. Con le bacche di sambuco si preparano il vino e lo sciroppo di sambuco: entrambi rafforzano il sangue, la circolazione e il cuore; lo sciroppo fa abbassare la febbre. All’ inizio dell’ estate con i suoi fiori si fa un dolce. Il legno di sambuco non dovrebbe mai essere bruciato in un fuoco ordinario, ma solo quando si vogliono chiamare le ave, o quando si vuole fare un oracolo con il fuoco. Il fumo del legno di sambuco bruciato apre la strada al potere arcaico femminile.
In ogni arbusto di sambuco abita lo spirito di Perchta: i Fiori hallo la forza guaritrice, il legno ha il suo potere mitico. Non si può pensare a fattorie di paesi alpini senza sambuco. Se si taglia una arbusto di sambuco, li si abbatterà la sfortuna e la malattia.
Se si mette un grappolo di fiori di sambuco in terra , mette radici e cresce la pianta: come sopra cosi sotto. Cosi prende corpo l’antico principio magico del sambuco.



La danza proposta per questa luna è proprio quella di morte e rinascita, per poter vivere dobbiamo saper cos’è la morte, imparare a lasciarsi andare- una danza di novilunio dell’ oscurità.
Si gira intorno al proprio asse, dopo aver tracciato un cerchio protettivo intorno. Si ruota nella proprio im-macinazione della morte. Il piede sinistro rimane fermo a terra, il destro ruota verso sinistra intorno al corpo, le braccia son tese verso l’alto i palmi rivolti all’ esterno. Si gira come in un imbuto immaginario, lentamente e poi sempre più veloce. Ci si lascia cadere a terra , ci si sdraia sul dorso sempre all’ interno del cerchio protettivo con le braccia ai lati del corpo, i palmi verso l’alto. Si chiudono gli occhi e mentalmente si traccia un nuovo cerchio, poi si immagina di lasciare andare via una parte dopo l’atra del proprio corpo: dita della mani, braccia spalle, collo, seni, pancia, genitali, cosce, gambe, piedi, occhi orecchie lingua ecc.. la colonna vertebrale , vertebra per vertebra. Tutto di perde e va alla deriva, ci si gode quast’ attimo di leggerezza restando solo respiro che fluisce. Morte è lasciare indietro il corpo materiale, la liberazione dello spirito dalla prigione dell’ involucro corporeo.
Si procede poi riprendendosi parte a parte l’intero corpo, mettendo tutto di nuovo insieme.
Quando il corpo è di nuovo intero ci si arrotola come un gatto poi ci si srotola, ci si stira sempre più ad ogni respiro.
Si torna in piedi come all’ inizio della danza con le braccia verso l’alto e i palmi rivolti all’ interno. Si gira su se stessi ma sta volta verso destra, il piede destro resta fermo mente il sinistro conduce i passi attorno al proprio asse. Girando e danzando si abbassano le braccia con le punte delle dita rivolte verso terra, ogni dito è un contatto pulsante con la terra. Poi ci si ferma- rinati.
La danza può essere eseguita ovunque purché sia un luogo tranquillo senza rischio di essere interrotti.

L’ animale più vicino alla Perchta e alle Trudan è il Lupo. Incarna la solitudine, ma ha uno spiccato comportamento tribale. Per gli indiani del Nord America, il lupo è l’accompagnatore verso la formazione magica. Mentre il cane addomesticato è al servizio degli uomini come animale domestico, il lupo è selvaggio e libero.
Anche il vischio può essere simbolo di questa Luna poiché è legato alla Truden, in diverse regioni della Germania del Sud e nelle zone alpine questa pianta viene chiamata Nido delle Truden; anche il licopodio viene designato come Erba o Piede delle Truden. Si dice che entrambe le piante siano utilizzate dalla Truden come erbe magiche.

Lune celtiche:

luna_celtica


LUNE CELTICHE
I celti attribuivano alle lunazioni dei nomi strettamente collegati ai loro animali di potere o, come diremmo oggi, animali- totem.

LUNA DEL LUPO

Nella cultura celtica era un simbolo di benessere, cura, lealtà, capacità di amare e proteggere i propri cari. Il lupo sembrava avere anche un ruolo importante sulla monetazione celtica dove ricorrevasull’oro, sull’argento e sul bronzo ma soprattutto - come l’orso - veniva considerato emblema della forza e della combattività. Al lupo veniva attribuito un significato escatologico: in una leggenda un grosso lupo divorò il Sole e la Luna eliminando, così, la vita sulla terra per poi rigenerarla.


V

Per I Celti il lupo era una guida per coloro che si avventurano nei mondi spirituali, un animale di potere che veniva in aiuto di chi ne avesse bisogno e fungeva da accompagnatore verso la Terra dei Morti, guidando le anime attraverso le foreste dell'Altromondo.


Gli altri nomi di questa lunazione:

Luna di Novembre, Luna della Neve, Luna delle Gelate, Luna gelida, Luna del Castoro, Luna degli Antenati, Luna di Povertà, Luna delle Oche migranti, Luna dei Fiumi gelati, Luna del Dolore, Luna pazza, Luna oscura, Luna delle Braccia tese,


Questa Luna indica che il caldo e la luce sono ormai in declino e annuncia l’arrivo dei mesi più bui dell’ autunno. Madre Terra Sbadiglia e si stira. E’ stanca dopo tanto piantare, crescere e raccogliere, e si prepara a un lungo e ben meritato riposo, e con lei tutta la Natura.
Persino la neve fa la sua parte. La ricopre con i suoi fiocchi, fornendo una coltre protettiva che rende confortevole il suo riposo e la protegge dai rigori dell’ inverno.
Anche noi cominciamo a rallentare i ritmi quindi, con la Terra a riposo, trascorriamo più tempo in casa. Portiamo a termine i progetti e chiudiamo le questioni lasciate in sospeso. Ci rilassiamo e riordiniamo le idee. Riflettiamo sulla benevolenza della Terra e sull’ abbondanza che condivide con noi. Facciamo il riepilogo di tutti gli aspetti positivi che caratterizzano la nostra vita, ed esprimiamo la nostra gratitudine perché ci rendiamo conto che sono molti.

Suggerimenti:

^ Indossate abiti colore nero, porpora, blu marino e altri colori scuri per onorare il riposo della Terra.
^ Usate candele color porpora e bruciate l’incenso di Luna Piena o una mistura di Artemisia o Patchuli.
^ Decorate l’altare con cipolle aglio e altre verdure che crescono sottoterra. Per ricoprire l’altare usate un lenzuolo o un copriletto.
^ Aspergete il cerchio con acqua canforata o con mentolo

^ Cantate una ninna nanna alla Terra perché possa fare sogni tranquilli. Provate qualcosa come la Ninna nanna di Brahms:

Dormi dormi, dormi bene
Che i tuoi sogni sian senza pene
Le forze devi accumulare
Che la primavera non tarderò ad arrivare

^ Fate un elenco di tutte le persone che hanno fatto qualcosa di bello per voi nell’ ultimo anno. Riflettete sul modo in cui hanno cambiato la vostra vita. Pensate a un gesto gentile con cui ricambiare.

^ Lanciate un incantesimo per chiudere tutte le questioni in sospeso. In una borsina di tela mettete tre spicchi d’aglio e un cristallo di rocca, e recitata qualcosa di simile:

Piccoli bulbi che sottoterra germogliate
E cosi bianchi e tondeggianti diventate
Per concluder questo
(indicate i nomi dei progetti uno alla volta)
il vostro aiuto chiedo
Che dalla mia mente possa prender congedo
Anche tu Cristallo di quarzo la tua parte devi fare
Mentre questo incantesimo vado a lanciare!

Mettete la borsina davanti alle candele che si trovano sull’ altare e lasciate che si consumino completamente. Poi mette la borsina sotto il letto pesche agisca durante il sonno.


Fonti:
Le tredici Lune - Luisa Francia
L'arte della Strega - Dorothy Morrison
Ilcalderonemagico.it
Il cerchiodellaluna.it



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