domenica 20 gennaio 2013

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega: U come Ulfhednar- i guerrieri lupo


Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega: 
U come Ulfhednar- i guerrieri lupo




Come promesso alla lettera B, vi avrei parlato anche di altri guerrieri nordici oltre ai i Berserker, ovvero gli Ulfhednar essi indossavo sul giaco delle pelli di lupo 'vargstakkar', e a differenza dei Berseker che combattevano a squadre, essi entravano in combattimento da soli. Si dice che anche alcuni Ulfhednar combattessero senza armatura e solo con in dosso le pelli di lupo. Un Ulfhednar ci viene mostrato su un plinto proveniente da Torslunda, sull'isola Baltica i Olund. Questo plinto era uno stampo su cui l'artigiano batteva con un martello le lamine di metallo che  servivano a proteggere e adornare magicamente gli elmi. Mostra un uomo che indossa un elmo con le corna e porta due bastoni. Vicino a lui c'è un Ulfhednar, un uomo dalla testa di lupo armato di lancia  In Gran Bretagna - a Kilpeck, nell'Hereforshire - in una chiesa del' undicesimo secolo c'è una scultura che potrebbe essere una tarda interpretazione di questa tradizione. E' una maschera di lupo dalla testa umana che sta in guardia in una scultura che si trova all'esterno della chiesa e che probabilmente è una copia in pietra di quelle maschere che venivano appese nei templi pagani e usate in tempo di guerra o nelle cerimonie.
Gli sciamani d'oggi e del passato utilizzavano questi stessi travestimenti nelle loro cerimonie per fare da ricettacolo di spiriti. Uno dei soprannomi di Odino è Grim; ovvero "colui che è mascherato".
Le tecniche di Ulfhendar e Berserker erano dense di pericoli soprattutto se non si era iniziati. Un esempio si trova nella Volsunga Saga.
Gli eroi Sigmund e Sinfyotl incontrarono pervaso nella foresta due uomini che dormivano e che portavano anelli magici d'oro. Sopra di loro erano sospese due pelli di lupo, che essi rimuovevano ogni quinto giorno e indossavano di nuovo per mezzo degli anelli. Sigmund e suo figlio indossarono le pelli di lupo ed acconsentirono a seguire certe regole di combattimento "parlavano la lingua dei lupi, entrambi capivano quel modo di parlare... Fecero un accordo in base al quale ciascuno dei due avrebbe avuti la possibilità di assumere sette uomini , ma non uno di più. Se avessero superato quel numero, avrebbero dovuto gridare nel linguaggio dei lupi". I due Volsungs indossarono le pelli ma uccisero persone finché non riuscirono togliersi le pelli. Il linguaggio del lupo è una forma di richiamo simile al Kiai delle arti marziali orientali, abbassa la pressione sanguigna degli avversari, consentendo al guerriero di colpire. "i Berserker abbaiavano e gli Unfhendar ululavano" - Hrafnsmàl scritto Norvegere.
La tradizione di guerrieri lupo non è solo Scandinava. A Radnor, la figlia di un principe celtico Gallese mosse guerra ai suoi nemici sotto forma di lupo. A di là del mare, un libro Irlandese del tredicesimo secolo The Wonders of Ireland (Le meraviglie d'Irlanda), si afferma " Ci sono alcuni uomini nella razza Celtica che hanno il potere meraviglioso che ereditano dia loro antenati: per un'arte maligna, infatti, essi possono assumere a loro piacere la forma di un lupo dai denti aguzzi e taglienti".
Sono in oltre leggendarie le armi attribuite a questi guerrieri. Nella lettura arturiana , l'inizio di Le Morte d'Arthur di Malory ci presenta un guerriero del clan del lupo.
Il famosissimo Beowulf, parla di un guerriero del culto del lupo, infatti quel nome è composto dal nome del dio Anglo-Sassone Beow e da Wolf, Il nome sacro è parte della tradizione magica e i nomi dei guerrieri, si basano sul clan di appartenenza e per il valore dell' uomo stesso.
Questi guerrieri spesso avevano subito un tirocinio fisico e spirituale paragonabile alle più conosciute arti marziali Orientali, ed erano capaci di compiere delle gesta straordinarie. L'Hàvaamaàl racconta della quinta runa che rende capace il guerriero di fermare una freccia in volo. La pratica guerriera speso viaggiava di pari passo all'arte magica, alla magia impiegata in battaglia  si ricorre nella Hardar Saga, in cui ha luogo l'Herfjottur (war fetter), un incantesimo veicolante che causa la paralisi o la perdita di potere delle forze nemiche.
 Per poter utilizzare le le discipline apprese durante la sua formazione il guerriero utilizzava l'energia dell'Ӧnd, che è nient'altro che una forza esistente o un conglomerato di forze ed energie presenti in ogni essere vivente, che ogni tradizione chiama in modo diverso: è il prana per gli Indù; il pneuma per i Greci, il solvente universale per gli alchimisti; il vril della Teosofia; il ch'i qi della geomanzia cinese e delle arti marziali. L'Ӧnd nordico è tutto e genera ogni cosa, rende possibile e proviene da noi stessi come da ciò che ci circonda come lo spirito dei luoghi e le forze che dominano il mutare della natura.

Tradizioni Nordiche - Pennick

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