mercoledì 21 novembre 2012

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega: M come Máni e Sól e le divinità lunari maschili.


Modern Witch League 5#:   
Alfabeto di strega: M come Máni e Sól e le divinità lunari maschili.




Máni e Sól, sono il dio della luna e la dea del sole nella tradizione norrena. Questo differenzia di molto la comune concezione di dee lunari e dei solari, Luna= femminile, Sole= maschile. Io stessa mi trovo abbastanza in difficoltà con queste "versioni" differenti dal mio modo di pensare e da diciamo "come ho imparato".  Un primo approccio con gli dei lunari l'ho avuto leggendo il libro di Marco Dini Sin -Gli amanti della luna- dove ho trovato il dio Sin che nella mitologia pre-islamica è associato alla Luna benchè sia una divinità maschile, mentre il Sole ad una divinità femminile. L'antico dio lunare israelita era Sin, chiamato dagli arabi con il nome di Qamar e la sua consorte, il sole era nota come Shams.
Sin era anche una divinità mesopotamica, in particolare del pantheon babilonese. Gli erano sacri i tori (un simbolismo dovuto alle corna, come Iside) e veniva rappresentato come una luna crescente. Era noto anche come Nanna in lingua sumera (Sin era il nome usato dagli Accadi) secondo un'indagine pare che il termine "ninna nanna" o anche solo il termine "nanna" con cui ci si riferisce ad una melodia armoniosa che si usa per cullare i bambini e farli addormentare o proprio il sonno dei bambini derivi proprio dal nome "Nanna" della divinità babilonese.
Spostandoci poi in altre culture è importante notare come termine "Luna" ci suona come femminile nella lingua italiana, ma ad esempio in tedesco il suono ha un aspetto maschile; infatti ci si riferisce con "Der Mond" per la Luna e "Die Sonne" per il Sole in cui "Der" è l'articolo determinativo maschile e "Die" femminile. Questa assonanza non sfugge nemmeno nella mitologia giapponese, dove abbiamo Amaterasu, la dea solare e Tsukiyomi il dio lunare.
Ed ancora un ulteriore aspetto della luna al maschile è quello della divinità azteca Texiztecatl, noto come "il Dio della Vecchia Luna". Non era il solo a dire il vero, in quanto esisteva anche il culto di Metzli, la dea lunare dei contadini e della notte, che temeva il Sole (Tonatìu) e il suo fuoco e vi rifuggiva. Anche Texiztecatl temeva il Sole e infatti fu per questo che divenne dio lunare.
Ma torniamo all'inizio del mio post Máni e Sól,  Máni, nella mitologia norrena, è il dio che guida il carro che trasporta la Luna, in contrapposizione alla sorella Sól che guidava il carro solare.
La leggenda narra che, poiché la sorella era stata data in sposa all'uomo chiamato Glenr, gli dèi si adirarono, costringendo i due fratelli a condurre rispettivamente i cavalli che trainano il Sole e la Luna per l'eternità. Due lupi inseguono i due fratelli, e quello che segue Máni è Hati, un lupo che anticamente era tutt'uno con un altro animale della stessa specie: Mánagarmr (letteralmente "cane della luna") che con lui condivide il suo destino di divorare Máni.
In particolare, Máni è preposto a dirigere il corso della luna e governare le fasi lunari. Per assolvere a questo compito, dice Snorri, egli rapì dalla terra due bambini, con un bastone e un secchio, in modo da tenerli come suoi aiutanti. Essi corrispondono alle macchie visibili sul volto della luna: i due servitori, Bil e Hjúki, sono descritti accuratamente il Gylfaginning, la prima parte dell'Edda in prosa di Snorri Sturluson.

Al tempo del Ragnarök, la fine del mondo, Máni sarà raggiunto e divorato da Hati.
Poiché Máni trainava il carro della Luna, la mitologia norrena spiega le eclissi di Luna come i momenti in cui Hati riusciva quasi ad afferrarlo, coprendo parte della luce lunare che arrivava sulla Terra.
Ma dopo il Ragnarǫk, Sól verrà sostituita da una figlia che ne prenderà il posto (Vafþrúðnismál), nulla del genere viene detto invece per Máni, che sembra scomparire nel nulla, abbandonando il cielo nel prossimo ciclo cosmico.


Dunque disse Gangleri: « In che modo egli (Ghiulvi) governa il Sole e la Luna? »
Disse Odino: « Un uomo di nome Mundilferi ebbe due figli. Questi erano così belli che egli li chiamò Mani (Luna) e Sunna (Sole), e dette quest’ultima in sposa a colui che è chiamato Gleno. Ma gli dèi s'arrabbiarono per quell'affronto e misero in cielo i due fratelli, costringendo Sunna a guidare i cavalli del carro del Sole, da loro creato da una scintilla di Muspelleimo affinché illuminasse il mondo. I cavalli si chiamano Arvaco e Alsvido, e alle loro spalle gli dèi legarono due sacche d'aria che gli offrono freschezza; in certe culture queste sacche sono chiamate isarcole. Mani governa il corso della Luna e gestisce le sue fasi. Costui prese con sé due ragazzi: si chiamano Billi e Iuchi, e stavano portando via, dalla fonte chiamata Biurghira, sulle loro spalle, il secchio chiamato Sego ed il bastone chiamato Simulo. Loro padre si chiama Vidfinno. Questi ragazzi seguono Mani, come si può notare dalla Terra. »
Traduzione a cura di Bjǫrn Heinríkr Vargsson


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