martedì 29 dicembre 2015

ERBARIUM: Piante e Elementi - La menta profumo d'Acqua

Ho iniziato innumerevoli rubriche su questo Blog, alcune le porto avanti, altre sono state lasciate un attimo in disparte perche mi è piu difficile gestirle, ma conto di trattarle tutte nel 2016.
Per partire alla grande, mentre gli Almanacchi delle Piante Magiche e i Segni Zodiacali continuano ad uscire ogni Domenica sul mio canale, volevo introdurre un altra rubrica per portare avanti il discorso Erbe. Ultimamente ho ripreso in mano lo studio di queste inseparabili compagne di viaggio che da sempre sono imprescindibili nella mia pratica e così condivido con voi un pezzetto di sentiero.
Ciò che scriverò ha fondamenti nella tradizione Greco-Romana e Italica, piu che nozioni concerni alla mia tradizione. Qualsiasi sia la vostra troverete il modo di applicare quanto vi scriverò.




Piante e Elementi
La menta profumo d'Acqua
La mitologia racconta che Plutone, dio degli Inferi, attraversando Cocito, il fiume dei pianti e dei lamenti, rimase affascinato dlla bellezza della ninfa Mintha e che
da quell'incontro nacque un grande amore.
Quando Persefone, moglie di Plutone, lo venne a sapere, tramutò per vendetta Mitha in una pianta.
Si lasciò però intenerire dal grande amore che la ninfa aveva saputo donare a l marito e, per questo, non le tolse il profumo di quel sentimenti così travolgente. Si tratta appunto del profumo balsamico della menta: magica trasformazione della ninfa Mitha.

Questo affascinate racconto mitologico ebbe certamente, nei tempi, il suo peso. Vediamo infatti che nella maggior parte dei filtri d'amore la menta è sempre presente, perché si riteneva che il profumo "della ninfa divenuta vegetale" operasse, per magia, sugli innamorati, donando loro l'amore "sensazioni che solo gli angeli sanno provare".
In un ricettario amoroso del XV secolo si consigliava all'uomo "di portare la donna del cuore nell'angolo del giardino dove spira il profumo della menta, affinché il suo cuore venisse colpito da Cupido". Si consigliava anche di porgere l'amato bene, uomo o donna che fosse, "un bicchiere d'acqua sorgiva, mettendo in questa alcune foglie di menta appena raccolte... poiché la forza vitale della pianta, che si sprigiona attraverso il profumo, rinvigorisce l'amore".
Considerando questa magia amorosa attribuita alla menta, appare evidente l'associazione della pianta con Afrodite, dea greca dell'amore (e quindi di tutte le dee a questo collegate).
In alcuni giardini romani del Basso impero vediamo infatti "nell'angolo amoroso" la statua di Venere, versione romana di Afrodite con ai piedi una fontana e circondata di piante di menta.. Questa tradizione venne importata a Roma dall'Oriente, dove le piante di menta facevano da cornice alle fontane e ai ruscelli; gli innamorati si bagnavano gli occhi in quest'acqua "per vedere la persona amata con gli occhi dell'amore".
La tradizione Indiana riteneva anche necessaria l'abluzione degli sposi con l'acqua profumata di menta, "perche il profumo della menta desta sentimenti d'amore". Questi magico costume rimase vincolato alla pianta anche quando essa venne diffusa in tutta Europa.
Nell'Ottocento la corona dei fiori d'arancio della sposa doveva essere intrecciata con foglie di menta. Così, simbolicamente, l'amore si sposava con la felicità.
Nell'Inghilterra elisabettiana  si usava altre-sì cospargere il pavimento della camera nuziale con ramoscelli di menta, al fine di profumare l'ambiente "rendendo più dolce la notte degli sposi".
La magia della menta, come si può ben immaginare, non si esauriva nella "sfera dell'amore". I sacri teste dell'arte medica lo confermano. La Scuola Salentina consiglia, per empio, di "masticare tre foglie di menta dopo il pasto per facilitare la digestione e pulire l'alito". Paracelso sosteneva che "l'infuso di menta sana quanto la mano del buon medico". Fin qui siamo nell'ambito della fitoterapia,
Paracelso consigliava, oltre all'infuso, di appendere al collo dell'ammalato un sacchetto di foglie secche di menta" per aiutare l'uomo a combattere la discrasia".
Il medico francese Rinaldus, contemporaneo di Paracelso, riferendosi alla mitologi greca, scriveva che "...la menta è il miglior aiuto del medico, poiché come la ninfa dava la caccia alle fiere sulle sponde del Cocito, così la menta dà la caccia alle malattie, costringendole a rifugiarsi nella notte profonda degli Inferi". Per questo, ai piedi del letto dell'ammalato, voleva sempre dei vasi di menta, "affinché il paziente respirasse giorno e notte l'aria medicamentosa di una pianta nata dall'amore e dalla gelosia, dal desiderio e dal rimpianto".
Era questa la pianta magica che, secondo un'antica leggenda, conteneva le lacrime di Plutone. E le lacrime di un dio solo la rugiada della felicità.


- La tua pianta Magica. W.Tagliabue - Arcana 1991 Mondadori.NON COPIARE SENZA AUTORIZZAZIONE E SENZA CITARE LA FONTE!

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