domenica 23 dicembre 2012

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega: O come Odino



Modern Witch League 5#:  
Alfabeto di strega: O come Odino




Ho ritardato la lettera “O” perché avevo bisogno di tempo e d’ispirazione, per scrivere, ovviamente non avrei potuto usare questa lettera diversamente dal parlare di Odino- Woden.
Non è facile parlare di lui, Egli è tante cose, molte di queste probabilmente ancora non le conosco e non volevo assolutamente “buttar” via questo post con la solita pappardella che si può trovare ovunque in riferimento a Odino.
Così era mio desiderio scrivere qualcosa di leggermente diverso, che in primo luogo fosse una”offerta” a Woden, se pur misera e in secondo luogo, un utile nota ai posteri su una delle “maschere” che Odino può indossare. Una maschera tra le meno conosciute.
Scrivere di quest’aspetto nascosto, meno espresso non è per niente facile, a molti tradizionalisti nordici potrà sembrare forse pura invenzione, ma non mi importa, è cosi che Odino ha deciso di apparire nella mia vita perché perlomeno lo accettassi e solo questo per me conta, averlo potuto riconoscere, aver visto oltre una maschera.

Prima di poter parlarne un po’ e forse con il tempo ampliare questo post (poiché aspetto nozioni in più al riguardo), credo sia doveroso fare un piccolo preambolo: attraverso le informazioni raccolte

In questo lavoro, per parlare dell'aspetto “Selvaggio e cornuto” di questo dio non mi riferirò all’Odino Scandinavo tradizionale cosi come lo si conosce, ma più generalmente alWoden Anglosassone ed è proprio da lì che parte la ricerca:
Su un gesso, nel sud dell'Inghilterra troviamo una descrizione: 
“una figura scura si trova nell'ombra, è avvolta in un mantello nero mortale, il volto nascosto da un cappello a tesa larga, il suo aspetto rivela saggezza, incute timore, forse anche a causa del suo unico occhio che osserva scintillante ogni cosa, la sua barba grigia incolta è degna di rispetto e lo pretende. In mano porta una lancia antica, intagliata con strani simboli angolari.  In lontananza, due lupi e un paio di corvi gli guardano le spalle e volano davanti alla luna piena sopra di lui. Osserva con interesse il piccolo insediamento in lontananza, quindi passa davanti alla forca su quella collina e si fonde nel buio della notte.”
Per qualsiasi anglosassone di quel periodo questa descrizione poteva essere solo quella di Woden, non tanto diversa dalle altre conosciute.
Per i nostri predecessori era molte cose, Dio dei Morti e della forca, Signore della Caccia Selvaggia, Dio della Saggezza, della Magia e del Maestro delle Rune, sciamano e mutaforma, astuto, difficile e tortuoso,  antenato di Theign e di molte delle Case Reali dei primi Angli, Sassoni e Juti. Ed è probabilmente il più enigmatico degli Dei  conosciuti.
Tra i tanti aspetti vi anche quello di dio guerriero e forse il meno conosciuto, dio del vento, della tempesta, dell’aria e del respiro come ricorda la storia di Ask e Embla – Odino e i suoi fratelli Hǿnir e Lóðurr, hanno modellato i corpi dei progenitori del genere umano donando a loro l’anima (Hǿnir), il calore vitale e il colorito (Lóðurr) ed il respiro (Odino).
Quindi abbiamo un Dio del vento e del furore, aspetti che furono ben noti non solo nella guerra e nella creazione dell’umanità, ma anche ben espressi in una delle pratiche più comuni nei tempi passati- la caccia. Odino fu spesso visto come il capo della Caccia Selvaggia e di tutto ciò che essa rappresenta nei suoi altrettanti innumerevoli aspetti. La caccia combina entrambi gli aspetti di vento e furia, elementi imprescindibili nei racconti di quel periodo, fù quindi noto presso gli Anglo-Sassoni come 'Wodenream'. La sua associazione con la Caccia Selvaggia è anche la prova che la storia ci fornisce per collegare Woden alle antiche divinità indo-europee, anche molto più antiche di Odino stesso, come Herne, conosciuto in forma latinizzata come 'Cernunnos'; 'il Cornuto'.
Woden nei miti della Caccia Selvaggia di cui ho ampiamente parlato ( si vede che questo mito mi piace parecchio?) è spesso descritto come colui che vaga per tutta la notte con la sua spettrale muta cacciatrice, fatta di cani infernali, alla ricerca di anime perdute. Questo mito è vissuto nel folklore inglese per un lungo periodo, ed ancora sopravvive tutt’oggi. Tale mito ha subito moltissime variazioni nel tempo, i leader sono mutati e cambiati a seconda delle tradizioni e dei luoghi dove tale storia ha messo le sue radici.
E 'interessante notare che nessuna leggenda della Caccia Selvaggia esiste in contemporanea nella mitologia nordica del periodo. L’Odino vichingo - scandinavo, affonda le sue radici nel Woden germanico, guerriero e non vi è traccia di tale aspetto di “cacciatore selvaggio” nel mito scandinavo.
Nessun riferimento della Caccia Selvaggia può essere rintracciato nell’Edda Poetica di  Snorri Sturlsons, allora perché nonostante sia difficile e quasi impossibile vi sono differenze di carattere tra il Woden Sassone e Odino norvegese? Cos’è che fa nascere l’aspetto di dio Selvaggio paragonato ad Herne?
La risposta la troviamo attraverso le tribù nomadi che si sono spostate dai luoghi d’origine portando con se i propri miti e dei. In Germania, Tacito cita diverse tribù, tra cui gli Svevi e gli Ingaevones che pare abbiano contribuito ad associare divinità preesistenti e inglobandole in Wodan- Odhinn. Gli Svevi, per esempio pare assimilarono Tiwaz (poi divenuto Tiuw) a Woden, poiché entrambi erano “Padri del Cielo”(divinità principale di questo popolo). Questo non sembra essere però accaduto anche per gli Ingaevones e ai loro dei; tuttavia è molto probabile che “adottarono” Wodan nel suo aspetto di  'All-Father', e Tyr ( il loro Tiwaz ), che fino ad allora era la loro divinità principale divenne una divinità di guerra secondaria. I discendenti degli Ingaevones e i loro parenti, tra cui i Sassoni, Angli e Juti, si avvicinarono alla costa occidentale, dove Woden a questo punto potrebbe aver assorbito da tribù native costiere, molti degli aspetti dell’ indo-europeo Dio Cornuto. Tiuw sembra aver continuato a mantenere la sua posizione di supremo 'Padre Celeste' in alcune di queste tribù e in altre assunse invece, una posizione di parità con Woden.
Esiste ancora, la possibilità che molti degli aspetti del Cacciatore Selvaggio furono assorbiti da Woden da tribù celtiche, dopo il periodo della migrazione in Gran Bretagna. Qui Woden certamente non sembra essere la figura dell’onnicomprensivo 'All-Father' norvegese vi sono alcune lettere del tempo senza riferimenti certi, che sembrano attestare questo.
E 'anche interessante notare a questo proposito anche, i continui paragoni che vedono  Woden come Mercurio, anche alla fine della letteratura anglo-sassone (come ad esempio il riferimento Kemble,). Se Woden fosse stato visto come il principale 'Padre Celeste' sarebbe stato sicuramente messo a confronto con Giove, piuttosto che con Mercurio. Inoltre non esiste nessuna corrispondenza equivalente Valhalla, per l’Odino Anglosassone, quindi si deve presumere che Woden, in questi luoghi,  ebbe un ruolo primario che non fù quello di dio della guerra. Brian Branston, nel suo libro 'Gli dei perduti di Inghilterra' riassume le differenze tra Woden e Odino così:
“Mai il Woden della vecchia Inghilterra divenne il re-guerriero dal casco d'oro,patrono dei principi e dei re, come Snorri lo ha rappresentato nella sua Edda, egli non si è mai preoccupato del problema di organizzare i battaglioni, o degli uccisi di un esercito condannato, o del ruolo di oppositore dei figli di Muspell e protagonista del Ragnarok. Invece, l'anglosassone Woden ha viaggiato in alto e in basso, con un occhio solo, ed saggio al di là di ogni sapere, con il mantello e il cappuccio, quando il tempo era bello, fermandosi ai crocevia, penzolante dalla forca, e quando infuriava la tempesta invece, attraversava il cielo a capo della sua muta selvaggia per raccogliere le anime perdute."
A consolidare ancora la tesi e i collegamenti che vedono Odino come Dio Cornuto o Dio Selvaggio, il testo che segue tratto dal libro 'Credo di ferro' (McVan, 1997) , ha un capitolo intitolato “Dei cornuti" (pagine 38-41) dice: 

“ Odino, o Wotan, era il dio principale delle antiche tribù teutoniche, mentre Cernunnos era un dio, se non il dio principale del popolo gallico. Essi potrebbero provenire da una fonte comune? Certo, c'era un grande interscambio culturale tra Teutoni e Galli. Il simbolo Triquetra , per esempio, che è stato a lungo associato con le culture celtiche e galliche, è stato utilizzato da alcuni popoli antichi come simbolo di Odino attraverso il simbolo del “Horned triskele” “Triplo Crono di Odino”, ma non solo, la triplicità è anche espressa nel Vlaknut anche conosciuto come “Il Cuore di  Hrungnir”.
Una delle più antiche raffigurazioni di Cernunnos si trova sull’Isola di Gotland in Scandinavia, benché la Scandinavia è la “Terra” di Odino, questo quindi ci suggerisce che le loro similitudini, il loro sovrapporsi, fondersi o il conseguente influenzarsi, può essere reale, vero e lecito e può essere imputato a un normale processo di migrazione avvenuta migliaia di anni fa.Di tutti gli dèi arii che si sono avvicendati, Wotan rimane coerente. Anche se a volte impercettibile, Wotan è sempre pronto a riemergere dalla psiche collettiva del popolo ariano. Egli è un dio dalle molteplici sfaccettature, che ha senza dubbio, si sono consolidate con l’apparizione dei suoi innumerevoli volti. Come il dio cornuto, come Herne il Cacciatore, attraverso l'uso delle corna di cervo, è il simbolo della forza Ur, la forza primordiale della foresta, come caratterizzato dalla runa Uruz. Wotan simile a Herne, ha altre caratteristiche simili a Cernunnos: Signore della Foresta e degli animali. Wotan è, anche, lo spirito dietro le foglie della maschera del "Green Man", che è ampiamente rappresentato nelle belle arti e l'architettura della cultura europea.”
Non solo Odino-Woden ha caratteri simili a Herne, ma Herne stesso viene rappresentato come Woden, nel suo aspetto di guida mistica e come un “Merlino”, che era veggente mistico, come un vagabondo che cammina tra i mondi.
Vi  sono ancora diverse associazioni che collegano Odino a divinità cornute è molto interessante il fatto che a Newlyn, il Troll Tolcarne era conosciuto anche come 'Odin il Wonderer ',  sempre per l’associazione  possibile grazie alla figura di Odino come leader della 'Caccia Selvaggia’ egli è anche stato associato alla divinità Bucca Dhu e con il diavolo della tradizione popolare britannica, anch’essi visti a capo delle mute notturne a cavallo dei loro destrieri.

Un altro aspetto che accomuna queste divinità che vengono messe in relazione è il ruolo di ‘Witchfather’ ovvero il padre delle streghe, il mago primo, il primo vero mutaforma. Egli è la Luce del Signore della Morte. Egli è la conoscenza che le streghe cercano nel buio, la luce scaturita dall'Ombra  la coscienza scaturita dal nulla. In tutte le culture vi è almeno un riferimento a lui. Sebbene molti pagani tradizionalisti storcano il naso ne vedere accomunati Giove e Zeus, Odino e Hermes, ecc. il ruolo di Witchfather è un titolo, un epiteto comune ad ognuno di essi. 


Fonti:

http://camonica-club.blogspot.it
http://www.wicca.utvinternet.com
Appunti personali


giovedì 20 dicembre 2012

Idomele heandmade


Idromelino versione tarocca... pronto!
Yule arriviamo!



2# -La Settima Strega.


«Ti ha fatto salire sul rogo, nel 1333. Ma ha fallito il suo scopo, che era quello di arrivare alla
fonte diretta del potere. Così ti ha braccato nel tempo, e ovunque ha provato a piegarti
alla sua volontà.» A quel punto, con un’espressione grave sul viso, la maestra elencò:
«Ti fece avvelenare nel 1498, ti inseguì per mare nel 1580 e nel 1666 ti fece rapire.
Fosti ghigliottinata nel 1794 e per lui fu quasi un trionfo, perché la linea di
trasmissione quasi si interruppe. Ma nel 1942 ti ritrovò ancora sul suo cammino e ti
fece rinchiudere in un campo di sterminio.»
«Sono morta mille volte e in modo orribile.» 

-La Settima Strega. P. Zennoner

1# La Settima Strega


«Non c’è nessun altro!»
«Bugiarda!E il sabba?» L’uomo aveva tagliato corto e, come se avesse conosciuto
bene la festa, aveva elencato, in un tono quasi suadente: «La notte del fuoco, la festa
di mezz’estate... La ruota ardente ruzzola per i campi e i fumi dovrebbero
allontanarlo, invero lo eccitano, e il demonio si palesa in piena notte nel Grande
Sabba, per unirsi alla prescelta, la grande strega...»
La mente di Marga era volata alla meravigliosa festa di mezz’estate, quando la
giornata si dilatava in un tempo lunghissimo, stemperando l’ultimo bagliore del sole
in una liquida serata azzurra e tersa, che mai diventava impenetrabilmente nera come
nel resto dell’anno.
Già nel pomeriggio i ragazzi andavano di casa in casa a raccogliere le fascine, e le
ragazze intrecciavano corone di verbena e artemisia. Le donne impastavano e
cocevano dolci, gli uomini tagliavano l’erba, raggruppavano la paglia. C’era gioia ed
eccitazione per l’attesa, per l’inizio della sera, quando, radunati la paglia, le fascine e
i tronchi di legno in un’altissima catasta, la gente correva a casa a cambiarsi con gli
abiti della festa, mentre le ragazze come lei si intrecciavano i capelli di nastri colorati
e si profumavano con acqua di rosmarino. Infine, si riunivano tutti intorno alla catasta
e si appiccava il fuoco che lanciava le braccia verso l’alto, quasi a toccare le prime
stelle occhieggianti dal velo celeste. Allora si cominciava a cantare e a ballare in
cerchio, si lanciavano dentro al falò le corone di fiori, e si guardavano le fiamme tra i
mazzi di speron-di-cavaliere, perché la vista fosse buona per tutto l’anno.
D’un tratto, un urlo annunciava l’arrivo dell’angelo: sorgeva da sopra la collina
una figura altissima, che scendeva caracollante lungo il pendio. Allora tutta la gente
gridava e cantava, battendo le mani e i piedi, mentre l’essere si avvicinava, rivelando
un massiccio corpo informe, con lunghe corna sul capo.

-La Settima Strega. P. Zennoner

mercoledì 19 dicembre 2012

Hogmanay-Capodanno


Hogmanay




Hogmanay è festa di Capodanno in Scozia derivata da antiche origini celtiche e norvegesi. Nessuna fonte che ho studiato è abbastanza sicura dove la parola abbia provenienza o che cosa significa. Il più giusto significato è quello che su da come nome tradizionalmente per i regali alla vigilia di Capodanno. I primi riferimenti al Hogmanay del 1600 la riportavano anche come NAE maiale ma, é Hagman, e hagmonay, ma ci sono più di dieci diversi modi di scriverlo e molti di loro sono in francese e non in gaelico o germanico.Alcuni Studiosi ritengono Hogmanay è un residuo dellle celebrazioni del solstizio invernale, scozzese e norvegese. E cosi che preferisco la definizione francese: "homme est Né!" Significato ", egli (l'uomo) è nato!". Detto a voce alta è Hogmanay Né homme est.
Credo che questo sia l'originale, nel 1538 il re Giacomo V di Scozia sposò una nobildonna francese e la lingua francese è diventata in voga in Scozia e ha continuato a influenzare il dialetto scozzese per secoli dopo. Si potrebbe anche spiegare perché il termine non può essere trovato prima 16 ° secolo. Molto probabilmente il significato di Hogmanay è stato utilizzato dal cristianesimo facendolo divenire "Cristo è nato", ma come i pagani moderni e antichi credevano che il loro dio Sole rinasce al solstizio d'inverno senza dubbio la celebrazione e le pratiche erano facilmente adottate nella nuova religione.
Tuttavia, nonostante l'adozione molte pratiche pagane sono sopravvissute in questa tradizione del Nord, in particolare le zone più isolate e le isole della Scozia.


Costumi & Tradizioni

Ci sono molti usi tradizionali di Hogmanay, alcuni non sono più in praticata, ma alcune delle più grandi sorprendentemente lo sono ancora. Come Samhuinn e Yule, gli adulti andavano di porta in porta cantando e gridando Hogmanay chiedono regali. E 'stato ed è ancora comune come regali, condividere o cibi fatti in casa con la famiglia, amici e vicini di casa. I bambini andavano di porta in porta chiedendo dolci avena e pane:

"Alzati, comare, e agitata le piume,
Non ignoraci, pensando che noi siamo mendicanti;
Perché noi siamo Bambini usciti a giocare,
Alzati e Hogmanay è nostro! "

"Il Re della Luce, padre di età compresa tra Tempo,
Ha portato questo giorno che è il primo,
Per il passare dei mesi lento, quando tutti gli occhi
riposavano in una veste sobria allegria,
E ogni mano è pronta a presentare
Alcuni servizi in un vero complimento. "

Una delle tradizioni più vecchie che si possono trovare, nelle tradizioni popolari di altre culture è che a capodanno bisogna pulire la casa fino a quando non è immacolata, assicurarsi di completare qualsiasi attività che devono fare quel giorno, e lasciare fuori le rappresentazioni di ciò che si desidera attirare nel nuovo anno - monete per la prosperità, il cibo per la sussistenza, bambole per essere circondato da familiari e amici nel nuovo anno, così come simboli di salute, la protezione e amore. In Scozia si fanno molti spuntini o solo una piccola colazione prima della mezzanotte perche solo dopo questa è festa. A quest'ora la soglia magica si fa meno fitta e si aprono tutte le porte e le finestre della casa , si spalancano per accogliere il nuovo anno, e naturalmente di whisky, brandy, e bottiglie di vino sono aperte a per festeggiare! Tutti sono invitati a questa festa, sconosciuti per la strada, amici di famiglia, conoscenti - nessuno è mai allontanato. Questo è l'intento principale di Hogmanay, di essere circondati da persone a voi care e di fare qualcosa di felice e gioioso con loro. L'idea era che se si desidera lo stesso per l'anno futuro, è meglio propiziarlo cosi.
Questa è magia simpatica, è antica magia.

“On Auld Year's morn the countra folk
Wi' gleesome speed rise soon; 'Gleesome
Ere nicht, ilk lass maun end her rok
An' get her reelin' doun.
The lads the byres and stables muck,
An' clean the corn is dightit–
A single life sall be their luck
Wha's task's undone or slightit
By them this day.” 

Si è ritenuto di estrema sfortuna avere un cadavere in casa il giorno di Capodanno, e funerali erano da fare prima del nuovo anno.

Una delle più antiche tradizioni è stata l'accensione del falò. Dopo la mezzanotte in tutte le parti separate di un villaggio, sarebbe passato uno tedoforo ad accenderlo al di fuori del villaggio o da un cerchio di pietre o di un altro luogo tradizionale per una grande festa di musica, ballo e allegria per riportare il sole. I falò sono rappresentativi del Sole, gli spiriti nel buio quindi potrebbero trovare la sua strada verso il mondo dei vivi. Più brillante e più grande è il fuoco, migliore è la fortuna nel nuovo anno.
In questa notte delle notti è stata la più importante , dove il falò deve continuare a bruciare e sono state prese particolari precauzioni per assicurarsi di questo. E crednza che si è incredibilmente sfortunati se l'incendio dovesse morire prima che il sole sorgeva o anche che il Sole non sorge affatto.

Primo Passo 

Dopo la mezzanotte del giorno di Capodanno è consuetudine in Scozia per la gente di effettui semplici arti divinatorie collegate ai propri passi. Tornare a casa è una tradizione popolare divinatoria in cui la prima persona che mette piede in casa nelle prime ore del nuovo anno, determina la fortuna e avvenimenti del prossimo anno. Un uomo è preferito a una donna e un uomo di capelli e occhi scuri. rispetto a un uomo di capelli chiari e gli occhi azzurri o verdi. I Rossi sono particolarmente sfortunati in alcune zone della Scozia se sono i primi ad entrare. Alcuni credono che quelli con i capelli chiari sono sfortunati, perché i Normanni furono invasori in un lontano passato. Accanto a un bell'uomo scuro, una donna fiera è
la scelta migliore secondo l'usanza , per il primo passo in casa. Molte persone hanno usanza di chiamare di proposito una persona dai capelli scuri, per attraversare soglia per prima, ma sono convinta come lo è per la divinazione, questo dovrebbero essere lasciato al Destino.

Prodotti e alimentari tradizionali

Per quasi tutti i festival, festa, nascita, o persino l'acquisto di nuova proprietà, gli scozzesi stappano sempre il loro whisky , e mangiano formaggi stagionati, e pasta frolla. Il nuovo anno è una delle loro maggiori feste e per l'occasione preparano qualcosa di più speciale: panini nero(piccolo torte dolci con frutta secca), torte d'avena (noor-dolci), ribes o rotoli di uva secca o altri pani dolci, di forma triangolare o biscotti. In caso contrario, la cena è di solito una rassegna di qualsiasi elaborato alimento e conserve che erano disponibili al momento dell'anno.


Whiskey e idromele sono bevande molto tradizionali e sono utilizzati come bevanda e per brindare a Hogmanay,al posto del zenzero moderno, cordiali ribes nero che vengono utilizzati per brindisi allo scoccare della mezzanotte. Un altra tradizionale bevanda è stata Het pinta, che è essenzialmente una lana di agnello o Wassail - brulé sidro o birra speziata di solito spillata con il whisky.

"Una ciotola Massy, a ponte il giorno gioviale,
brilla al suo ampio giro un raggio simile al sole.
pieno si irradiava alla grazia
Lo spirito festivo della Andarton,
Per quanto, ai figli del caro, sacra unione,
E benvenuti con la lana di pecora, l'anno in crescita. "

–Riferimenti:
Witchof forest grove
“Hogmanay and Hagmané”. Dictionary for the Scots Language
Hogmanay e Hagmané". Dizionario per la lingua scozzese 
Fraser, Marie. Fraser, Marie. “Hogmanay”. Electric Scotland "Hogmanay". Scozia Electric.
McNeill, Marion. Silver Bough: A Calendar of Scottish National Festivals, Hallowe'en to Yule . McNeill, Marion: Silver. Ramo Un calendario di Festival Nazionale scozzese, Hallowe'en a Yule. Edinburgh: Stuart Titles Ltd, 1990. Edimburgo: Titoli Stuart Ltd, 1990.

martedì 11 dicembre 2012

Witchy Books Challenge Poject 7 MWL


Witchy Books Challenge






Nuova Attività della Witch Modern League  da svolgere durante tutto l'anno, più precisamente da Yule 2012 a Yule 2013. Consiste in una "sfida" di libri letti durante l'anno per partecipare è molto semplice:
Per partecipare seguite la scheda dell' iniziativa: Witchy Books Challenge
Ho quindi come da regolamento inserito il banner dell' attività nella mia home page, lo trovare qui di lato. Mi accingo a buttare giù una bozza di titoli che vorrei leggere entro l'anno ma sicuramente questa potrebbe subire varianti nel corso dei mesi, cosi come la gradutoria in cui mi inserisco.
Ogni volta che finirò un libro scriverò qualche nota qui su questo o girerò un breve video sul canale così che sopratutto se è un libro che consiglio vivamente possono conoscerlo più persone. Torenerò probabilmente a spuntare le letture qui.
Ho giusto oggi finito un libro e quindi senza dubbio posso partire con il primo in gara.
I libri scelti non devono essere per forza libri a tema "pagano", ma anche romanzi, saggi o qualsiasi cosa si possa definire libro, e sicuramente spazierò molto tra le diverse categorie.
La graduatoria nella quel partecipo per ora è Lettore Amabile – 13 libri anche se poteri sconfinare in quella del Lettore Lunare – 28 libri o rimanere tra le due.
Lo scopo di questa sfida è semplicemente il condividere le vostre letture con gli altri, per consigliarci a vicenda ed avere idee per chiunque cercasse qualcosa da leggere!

√ L'altra Famiglia- Jodi Picout
√  Sciamanesimo Celtico -John Matthews
√ Le case degli altri - Jodi Picout
√ Il colore della neve - Picoult Jodi
√ L'oracolo delle rune - Nigel Pennik
√  Gli Ultimi Curanderos - Hernàn Huarache Mamani
√  Diario di una sciamana di città - Corinne Sombrun
√  Il segreto della sciamana - Corinne Sombrunn
√  The Whisperings of Woden - Galina Krasskova
√  Exploring the northern tradition - Galina Krasskova
√ La cittá di sabbia- Laini Taylor
√ Inner Mysteries - Jente Ferrar e Gavin Bone
√  La Via dello Sciamano -Michael Harner
√  La notte degli sciamani - Tony Hillerman
√ Fate Nordiche ,francesi e medievali - Thomas Keightley
√  Cunning-Folk and Familiar Spirits - Emma Wilby
√  La Notte del Solstizio-  Lisa Jane Smith
√  Dracula- Bram Stoker
√  Nine Worlds of Seid-Magic - Jenny Blain
√  La Croce di Morrigan -Roberts Nora
√  La danza degli dei  -Roberts Nora
√  La valle del silenzio - Robert Nora
√  La settima strega - Zannoner Paola
√  Antiche leggende, Incantesimi e Fate della Verde Irlanda - Francesca Speranza
√  Elfi, Fate e Pooka  - Wirt Sikes
√  Fate, Folletti e Spiriti inquieti - Curtin Jeremiah
√  I lupi della Bruma - Daniele Picciuti
√  Uomini e lupi - Amore Bruno
√  L'isola del Tonal - Carlos Castaneda
√  Il secondo anello del potere - Carlos Castaneda
√  Il dono dell'aquila - Carlos Castaneda
√  Il fuoco dal profondo - Carlos Castaneda
√  Il potere del silenzio - Carlos Castaneda
√  L'arte di sognare - Carlos Castaneda
√  Tensegrità-Passi magici - Carlos Castaneda
√  La ruota del tempo - Carlos Castaneda
√  Il lato attivo dell'infinito - Carlos Castaneda

√ Shiver- Maggie Stiefvater
√ Deeper -Maggie Stiefvater
√ Forever - Maggie Stiefvater
√ Black Moon Saga - Keri Aathur


Per ora questi sono i titoli scelti, di libri di cui ho già la disponibilità e sono li che attendono ma sicuramente alcuni cambieranno, e ne preferirò di nuovi.

martedì 4 dicembre 2012

American Gods


Stava camminando.
Un vento freddo gli incollava addosso i vestiti. I minuscoli fiocchi di neve erano quasi cristalli in polvere agitati al vento.
C'erano alberi spogli, invernali, C'erano alte montagne su ogni lato. Era un tardo pomeriggio d' inverno: cielo e neve avevano raggiunto la stessa tonalità di rosso profondo. Più avanti - stabilire le distanze risultava impossibile in quella luce - guizzavano gialle e arancioni le fiamme di un falò.
Un lupo grigio lo precedeva lentamente.
Shadow si fermò. Anche il lupo si fermò, e si voltò ad aspettarlo. Aveva un occhio che luccicava  di un verde giallastro. Shadow scrollò le spalle e ripartì in direzione delle fiamme  Il lupo riprese il suo lento incedere.
Il falò bruciava in un boschetto. Dovevano essere almeno duecento alberi, in due filari. Appese agli alberi c'erano delle sagome, e in fondo un edifico che somigliava vagamente a una barca capovolta. Era di legno, coperta di creature a facce lignee - draghi, grifi, troll e cinghiali - che danzavano al bagliore incerto delle fiamme.
Le fiamme erano talmente alte che Shadow non riusciva ad avvicinarsi al falò. Il lupo lo aggirò intorno piano piano.
Al suo posto, sull'altro lato, spuntò un uomo che si appoggiava a un lungo bastone.
«Siamo a Uppsla, in Svezia» gli disse con una voce che gli era familiare. «Un migliaio di anni fa»
«Wednesday?»
L'uomo continuò a parlare come se Shadow non esistesse. «Ogni anno prima, e poi quando cominciò la decadenza e divennero indolenti ogni nove, venivano qui a fare i sacrifici. Il sacrificio dei nove. Ogni giorno, per nove giorni, appenavano nove animali agli alberi del boschetto. Uno degli animali era sempre un uomo.»
Si allontanò dal fuoco e Shadow lo seguì in direzione degli alberi. Avvicinandosi vie che le sagome appese ai rami si delineavano: gambe, occhi, lingue sporgenti e teste. Shadow scosse il capo: c'era qualcosa di minacciosamente triste in un toro appeso per il collo, uno spettacolo talmente surreale da risultare ridicolo. Passò davanti a un cervo, un cane lupo, un orso bruno e un baio con la criniera bianca, poco più grande di un pony. Il cane era ancora vivo: a intervalli di pochi secondi scalciava spasmodicamente e, con la corda intorno al collo, emetteva un fievole guaito.
L'uomo che Shadow stava seguendo impugnò il lungo bastone , che in realtà era una lancia, ma se ne rese conto solo quando la vide in movimento, e aprì l pancia del cane con un colpo secco, dall'alto in basso. I visceri  fumanti si rovesciarono sulla neve. «Dedico questa morte a Odino» disse l'uomo formalmente.
«Non è che un gesto» spiegò voltandosi verso Shadow. «Ma i gesti significano tutto. La morte di un cane simboleggia la morte di tutti i cani. Mi davano nove uomini, però rappresentavano tutta l'umanità, tutto il sangue, tutto il potere. Non durò. Un giorno il sangue smise di scorrere. La fede senza il sacrificio basta fino a un certo punto. Deve scorrer il sangue.»
«Ti ho visto morire» disse Shadow.
«Quando si tratta di dèi» rispose la figura - adesso Shadow era proprio sicuro che si trattasse di Wednesday, nessun altro metteva nelle parole quella gioia cinica e irritante - «non è la morte  ciò che conta. Conta la possibilità di risorgere. E quando il sangue scorre..» Indicò gli animali, gli uomini impiccati agli albero.
Shadow non riusciva a capire se gli esseri umani gli sarebbero più spaventosi degli animali: perlomeno gli uomini avevano capito a cosa andavano  incontro. Puzzavano di alcol, come se fossero stati autorizzati ad anestetizzarsi, prima di pendere dalla forca, mentre gli animali erano stati semplicemente spinti a frustate fino all'albero, appesi ancora vivi e terrorizzati. Gli uomini sembravano giovani: nessuno aveva più di vent'anni.
«Chi sono, io?» domandò Shadow.
«Tu? Tu eri una possibilità. Parte di una grande tradizione. Anche se siamo entrambi troppo coinvolti per non morire, se necessario. Giusto?»
«Tu chi sei?» domando ancora Shadow.
«La parte più difficile è la mera sopravvivenza» disse l'altro. Con uno strano orrore Shadow si rese conto che le fiamme del falò erano alimentate da ossa: costole e teschi con le orbite svuotate dal fuoco spuntavano qui e là tracciando nella notte scie colorate, verdi, gialle, e blu, che crepitavano e si arroventavano. «Tre giorni appeso all'albero, tre nell'aldilà, tre per ritrovare la strada del ritorno.»