La sera furono disposti dei tavoli: ed ora occorre narrare quali vivande furono imbandite per la veggente. Le fu preparato un budino di latte di capra, e furono presentati i cuori di tutti gli animali che la vivevano. Ella ebbe un cucchiaio di ottone e con un coltello dall'impugnatura con denti di balena, su cui stavano due anelli di rame: sulla punta era spezzato. Quando le mense furono tolte il contadino Torkel andrò da Torbjörg e le chiese che cosa le sembrasse di quello che aveva visto, e che opinione avesse della sua dimora e della natura degli uomini, e se per caso fosse giunta a vedere le cose che le aveva chiesto e gli uomini avevano la massima curiosità di sapere. Ella risposta che non poteva parlare prima del mattino seguente, dopo averci dormito su una notte. E il mattino, fattosi giorno, tutto fu predisposto perché la potesse compiere il suo rito magico. ella chiese di poter avere alcune donne che conoscessero la formula magica necessaria per lo scongiuro e che era chiamata Vardlokur*. Ma quelle donne non si trovavano.
Si cercò per le fattorie per trovare qualcuno che conoscesse la formula. Allora Gudrid dice: -Io non sono nè una maga, nè un'indovina; ma la nutrice Halldis m'insegnò in Islanda la formula, che essa chiamava Vardlokur. Torkel dice : -Tu sei saggia al momento opportuno.- Quella dice: Questo è un rito cui io penso di non poter prestare alcun aiuto perché sono una donna Cristiana.- Torbjörg dice: -Deve succedere che tu sia di aiuto agli uomini di qui, senza che tu divenga una donna peggiore di prima; ma io mi rivolgerò a Torkel per ottenere tutto quello di cui ho bisogno-.
Allora Torkel prende ad esorta Gudrid, fino a che questa acconsente a fare come gli voleva. Le donne si dispongono in cerchio intorno al seggio in cui stava Torbjörg. Gudrid allora recitò quella formula così bene è così armoniosamente, che a nessuno parve d' aver udito pronunziare una poesia con voce più bella. La veggente, la ringraziò per la formula e disse che aveva attirato lì molti spiriti che ritenevano di aver udito qualcosa di bello, poiche la formula era stata recitata così ben; e aggiunse: - Essi prima volevano piuttosto stare lontani da noi e nessuno voleva più obbedirmi. Ora devo chiedere dinanzi a me molte cose che prima mi erano oscure, e molte altre ancora. Io posso dirti questo, o Torliel: che la cattiva annata non può durare più a lungo di questo inverno, e che, con la Primavera, la stagione deve migliorare. Anche l'epidemia che ha imperversato ora deve tra poco terminare, all'improvviso. E te o Gudrid, ricompenserò per l'aiuto che ci hai fornito, poiché il tuo destino e ora per me molto trasparente. Tu troverai un marito qui in Groenlandia, un uomo che sarà il più nobile di tutti; tuttavia non starai qui a lungo poiché le tue vie si rivolgono verso l'Islanda, e da te derivera una stirpe grande e buona, e sulla tua progenie risplendono i raggi più luminosi di quelli che io possa sopportare. Ora vai in buona salute, o figlia.
Quindi gli uomini andarono dalla veggente, e ciascuno chiese quello che era più curioso di sapere. Di fronte a queste domande ella era ben disposta; soltanto in pochi particolari ella si sbagliò.
Poi fu mandata a chiamare presso un'altra fattoria e vi andò. Allora fu fatto venire Torbjörn, poiché egli non era voluto rimanere a casa, finché un simile essere pagano era presente.
Il tempo migliorò rapidamente, come aveva predetto Torbjörg.
Torbjörn preparo la sua nave e navigo finché non giunse a Bratalid. Eirik lo accolse bene, con cortesia e si rallegrò della sua venuta. Torbjörn si fermo da lui quell'inverno, insieme alla sua schiera, ai marinai che soggiornarono con i contadini. Quindi a primavera Eirik donò a Torbjörn della terra presso Stokkanes e colà fu costruita una grande fattoria dove egli in seguito dimorò.
IV. Saga di Eirik il Rosso.
Antiche Saghe islandesi
Mi dispiace che non Vi siano commenti a questo post, si vede in questo blog un grande impegno e studio da parte tua e ti ringrazio :)
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