mercoledì 8 marzo 2017

Templi e Sacrifici

Cap.  XXVII: Questa nazione ha il più splendido tempio chiamato Ubsola,  eretto non lontano dalla città di Sietona (o Birka).  In questo tempio adornato tutto d'oro,  il popolo venera le statue di tre dei:  il più potente di essi Thor ed ha il suo trono al centro:  Wodan e Fricco hanno i loro posti ai due lati.  il loro significato è questo: "Thor" dicono governa il cielo ed è signore del tuono, fulnine, vento pioggia,  bel tempo e prodotti del suolo.  Il secondo e Wodan, cioè "Rabbia
"(furor):  egli fa guerra ed incute agli uomini coraggiosi davanti ai nemici.
Il terzo è Fricco,  che distribuisce la pace e il piacere fra gli uomini,  il cui idoloè adorno di un  Gigantesco "priapo". Wotan lo descrivono come il nostro popolo descrive Marte, Thor con il suo scettro rassomiglia a Giove.  Essi  adorano anche uomini, che a causa delle grandi imprese hanno consegnato all'immortaliti.
Nella vita di S.  Anscario,  cosi documentato,  essi divinizzarono Eirik (Hericus)
Cap. XXVIII:  Essi hanno preti per tutti questi dei che adempiono alle offerte del popolo. Se c'è pericolo di carestia o pestilenza,  viene offerto un sacrificio all'idolo Thor,  se c'è guerra,  a Wodan se si deve celebrare un matrimonio essi fanno offerte a Fricco.
C'è l'usanza, ogni nove anni, di tenere una festa comune a Uppsala per tutte le vince province della Sueonia. Nessuna assenza è permessa da questa festa. Re e popoli, insieme, o ciascuno per suo conto, mandano doni e, cosa più crudele di tatte, quelli che hanno abbracciato il cristianesimo si riscattano con denaro da queste feste.
Il sacrificio si svolge così: nove teste di ogni creatura maschile vivente sono offerte e c'è l'abitudine di placare gli dei con il loro sangue. Le teste sono pese in un bosco presso il tempio. Questo bosco e cosi sacro che per i pagani che ciascuno degli alberi separatamente e reputato divino a causa della morte e del sangue degli oggetti sacrificati; lì cani e cavalli penzolano insieme a uomini. Uno dei cristiani (aliguis Christianorum)  mi disse che aveva visto 72 corpi penzolare insieme. Per il resto gli inni che sono soliti cantare per questa specie di rito sacrificale sono vari e vergognosi e perciò di essi è meglio mantenere il silenzio. 
n.  138 Presso il tempio si erge un albero enorme,  che allunga i suoi rami lontano.  e sempre verde sia d'estate che d'inverno.  Nessuno conosce che specie di albero sia. C'è un pozzo li, dove si fanno comunemente sacrifici pagani ed un uomo vivo vi è tuffato. Se egli non viene ritrovato,  si pensa che il desiderio del popolo sarà esaudito.   
n.  139:  Una catena d'oro circonda il tempio,  pendendo dalla trabeazione (fastigio) dell'edificio, scintillante per coloro che si avvicinano perche il tempio sta in una pianura,  circondato da colline come un teatro.   
n.  141:  Per nove giorni sono tenute feste con sacrifici di questo genere. Ogni giorno essi offrono un uomo insieme ad animali,  cosicché in nove giorni vengono offerti settantadue esseri viventi.


Cosi viene descritto il più glorioso di tutti i templi scandinavi, e forse il più tardo: Uppsala, in Svezia, venne descritto dal cronista germanico Adamo di Brema, nelle sue Gesta,con l'aggiunta di alcune note poco dopo la descrizione o da parte di Adamo stesso o da altri (138-139-141).  Uppsala fu l'ultimo bastione del paganesimo nordico ed il tempio era evidentemente ancora in funzione quando Adamo fece la sua magnifica descrizione.
Va detto che in Norvegia durante l'età vichinga il nome hof forse rimpiazzava uno dei piu antichi nomi usati per indicare il tempio come vè, horgr, vin.  in studi sui toponimi religiosi della Norvegia si è dimostrato che,  alla fine del periodo pagano,  l'hof  era un posto centrale di culto.
Molte chiese cristiane in Norvegia fuorono erette sul questi luoghi e chiamate Hof, quando ovviamente non furono distrutte.
Fonti letterarie mostrano che alcuni templi erano più grandi e più ricchi di altri.  Snorri ne descrisse uno famoso Hladh in Thrandheim,  distrutto da re Olaf Tryggvason, ed un altro a Maerin distruto dallo stesso re."  Un altro tempio famoso era quello di Gudhbrand di Dala,  Norvegia centrale.

La descrizione  offerta da Adamo, pur nella sua bellezza,  non è chiara in ogni particolare e gli archeologi non si sono trovati d'accordo su di essa in tutta la sua completezza. Sopratutto per quanto riguarda la catena d'oro (catena), che sui frontoni.  Alcuni studiosi suggeriscono che Adamo venne ispirato dalla descrizione del tempio di Salomone. Questo suggerisce che essendo ben nota la descrizione del tempio di Salomone al tempo,  questa, venne sommata alle foti che più probabilmente Adamo aveva udito su Uppsala e perciò pensò che la rilucente decorazione sul tetto del tempio di Uppsala dovesse essere stata una catena
S.  Lindquist,"  in un brillante studio, suggeri che la descrizione era fatta come da uno che avesse visto il tempio da lontano e fraintendesse il fregio dorato,  forse corrente fra pinnacoli e teste di animali.  Ciò è sostenuto dal paragone con le chiese lignee ed i primitivi tempietti di Svezia e Norvegia.  Tuttavia, gli archeologi non sono d'accordo nella forma di questo tempio, poichè comunemente si crede che fosse in legno sostenuto da due file di pilastri e che sorgesse sul luogo della odierna chiesa nella parte vecchia di Uppsala.  Scavi fatti nel 1927,  quando la chiesa venne restaurata, suggeriscono che il tempio fosse rettangolare e considerevolmente più lungo della odierna chiesa.
Mentre, il bosco presso l'edificio, santificato dal sangue dell'uomo e degli animali, era sacro come quello in Germania, dove il regnator omnium deus abitava al tempo di Tacito, sacro come in scala piu piccola,  era un bosco nell'Islanda settentrionale nel quale i colonizzatori erano so liti offrire sacrifici. Un albero era più sacro degli altri:  il sempreverde Yggdrasill, del tipo del frassino.  In qualche modo esso somigliava alla grande colonna Irminsul che, secondo le credenze dei Sassoni, cingeva l'universo.  Possiamo pensare anche al Glasir il bosco dalle foglie d'oro che si ergeva alla porta del Valholl, ed all'albero che si levava radici sconosciute, dal quale penzolò Odino nella sua morte.
Il pozzo descritto ricorda il mistico Urdharbrunnr (pozzo del destino), nel quale Odino depose il suo occhio, e quello presso il tempio di Fosite nelle isole Frisie.
L'uomo annegato nel pozzo può richiamare alla memoria gli schiavi che annegavano dopo aver lavato Nerthus  e i blótgrafar e blótkelda menzionati in più tarde saghe vedesi. Possiamo pare pensare al colonizzatore d'Islanda che sacrificò nella cascata per i favori delle divinità che l'abitavano.



Secondo Snorri, che aggiunse particolari sull'usanza del sacrificio, tutti gli agricoltori di Thrandheim dovevano prendere parte al sacrificio nel tempio (hof),  portando le provviste necessarie fino alla fine della festa sacrificale,  e tutti dovevano riunirsi insieme per la cerimonia della bevuta di birra. Bestiame, cavalli ed altri animali domestici erano macellati e se ne spruzzava il sangue,  detto hlaut, sugli altari e sui muri interni ed esterni del tempio come pure sull'assemblea.
 La carne veniva cotta in calderoni sospesi su fuochi che ardevano sul pavimento.  La tazza sacrificale veniva passata sul fuoco ed il condottiero la consacrava (signa) come cibo sacrificale. Prima di tutto si faceva il brindisi ad Odino per la vittoria e per il successo (rìkis) del re, e quindi i brindisi a Niordh e a Freyr per raccolti ricchi e per la pace.  Dopo la compagnia beveva il bragafull e poi facevano brindisi inb memoria (minni) dei parenti che giacevano sepolti in grotte.
Cio significava secondo Snorri, che gli uomini si univano simbolicamente agli dei della guerra e della fertilità, ai loro antenati defunti e dividevano con loro i poteri mistici, in una forma di comunione.
La fonte di questo racconto si trova nell'Eyrbyggja Saga e pare possa provenire da una fonte dotta.

Sono descritte pure forme di sacrificio diverse da queste:  si portavano doni agli dei nella speranza di una ricompensa, un regalo fa sempre pensare alla ricompensa e di conseguenza, non è saggio infasti dire gli dei con troppi sacrifici.
Si comprendere lo scopo di un sacrificio balla leggenda citata dalla Viga-Glùms Saga ( Il culto di odino).
Dopo che Thorkell l'Alto, era stato cacciato dalla regione di Thvera (Islanda sett.), egli entro nel tempio di Freyr portando con se un bue anziano. egli disse: "tu sei stato a lungo mio patrono ed hai accettato i miei doni e li hai ben ricambiati. Io ora ti do questo bue, in modo che Glums possa lasciare la terra di Thvera non costrettovi meno di me che la lascio ora. Dammi un segno se tu lo accetti o lo rifiuti. Il bue muggi altissimo e cadde morto. Thorkell capi che la sua preghiera era stata esaudita e si senti sollevato.
Non si racconta in questo passo cosa il fuggiasco fece della carcassa del bue, lo stesso vale per molti racconti di sacrifici.
E'poco probabile che i sacrifici umani fossero praticati su vasta scala durante l'eta vichinga, ma gli antichi classici frequentemente alludono a essi come una pratica fra i Germani continentali. Tacito dice che mentre Ercole e Marte erano placati con sacrifici animali, il sacrificio umano era proprio di Mercurio che può essere identificato con Odino. Lo stesso autore raccontò di come vi fosse abitudine di sacrificare un uomo nel sacro bosco dei Semnoni.
Si spesso detto che i prigionieri di guerra erano offerti agli dei, e questo sacrificio era ritenuto come una forma di ringraziamento per la vittoria.  Dopo una battaglia, la sacerdotessa dei Cimbri si faceva avanti ai prigionieri nel campo, li incoronava e li conduceva davanti a un enorme calderone.  La sacerdotessa saliva poi su una scaletta, e tagliava la gola di ogni prigioniero che passava, predicendo il futuro dal fiotto di sangue.
Le fonti dialettali ci dicono qualcosa sul sacrificio umano ed il suo significato nel nord. Nella storia dei Gotlanders un'opera del XIII secolo, si dice che i pagani di Gotland erano soliti sacrificare i loro figli e figlie come pure il bestiame. Il significato del sacrificio umano è spesso oscuro. Il sacrificio supremo era quello del re. Snorri racconta pilu tardi come gli svedesi,  in periodo di carestia, bruciassero il loro re sacrificandolo a Odino.
Il re rappresenta il dio: e non è fuori luogo dire che egli incorpori il dio, Freyr o un'altra divinita.  Il sacrificio ha luogo in autunno, nel periodo in cui il sacrificio era offerto al dio della fertilita Freyr ed alle disir.  Dobbiamo supporre che il dio, o come re, o come cavallo, uomo o cinghiale, fosse ucciso in autunno perche si sperava nella sua rinascita in primavera.

Racconti gia citati dimostrano che le vittime erano talvolta impiccate, cio è confermato dal dotto arabo Ibn Rustali, che descrisse le usanze degli Scandinavi nella Russia del X secolo.  Gli stregoni o sacerdoti, decidevano cosa si dovesse sacrificare, le donne, gli uomini o bestiame:  la loro decisione era irrevocabile e lo stregone doveva prendere la sua vittima, uomo o bestia, fare un nodo scorsoio intorno al collo e appenderlo ad un palo con le parole:  "Questa è una offerta al dio."  

Si potrebbe pure pensare che un sacrificio per impiccagione fosse un sacrificio a Odino, che era dio degli impiccati fardello delle forche (gàlga farmr) e spesso il ricevitore di sacrilici umano. Una tale concezione potrebben ecsere racconto di re Vikar, che fu impiccato su richiesta di Odino
Ares e  Marte,  per i quali il popolo di Thule ed i Goti impiccavano uomini, potrebbero essere identificati con Odino, ma Odino non ha bisogno di essere l'unico dio per il quale si impiccavano le vittime. Secondo il passo citato da Adamo di Brema, nel sacro bosco di Uppsala si potevano  vedere penzolare uomini e vittime di molte specie. Odino pure era vedere a Uppsala ma è dubbio se egli si elevò alto nellagererchia divina degli agricoltori svedesi.
E' assolutamente certo che tutte le vittime che pendevano dagli alberi erano uccise con un laccio. Le descrizioni date da Adamo e Procopip potrebbero suggerire che esse fossero impiccate dopo morte e che il sangue spillasse prima.
A Uppsala, il sacrificio di uomo o di animale prendeva  molte forme. Le vittime venivano gettate in un pozzo e gli schiavi che lavavana la dea Nerthus erano affogati dopo la cerimonia.
Le vittime potevano essere pure lasciate sopra scogliere. La Gautreks Saga ne incorpora certamente alcune tradizioni valide, descrive una forma di suicidio rituale.
In tempo di peste, uomini e donne di Gautland si gettavano dalle scogliere sopra gli Scogli della Famiglia (Aetternisstapi), credendo di andare nel Valholl.  Notevole conferma a ritrova nelle piu tarde tradizioni svedesi.
Nella usanza si Hrafnkels saga il cavallo Freyraxi fu spinto da una roccia nella palude sottostante. L'uccisore disse "E' giusto che colui che lo possiede, lo riceva" Questo racconto, se pur nella sua falsita, è sostenuto  come una forma da tradizione norvegese e deve essere visto come una forma vicaria di sacrificio a Frevr.
Gli uomini potevano essere sacrificati alla stessa maniera del cavallo Frey faxi, specie per quanto riguarda i criminali per cui la pena di morte prendeva un significato sacrale. Cio puo essere sostenuto dalla Eyrbyggia Saga e dal Landnimabok, dove si dice che uomini furono condannati al sacrificio e la loro schiena fu rotta su una pietra, evidentemente per placare il dio Thor,  I criminali erano certamente usati per il sacrificio, ma non ne deriva che la pena capitale fosse in origine un sacrificio. Con piu probabilità i criminali e gli uomini peggiori, piuttosto che re e preti, furono usati come vittime nei tempi tardi, quando il significato del sacrificio era svanito.
Una forma ributtante di sacrificio/condanna umano era quello di mettere a nudo i polmoni -  L'aquila di sangue-  Le costole erano tagliate dal di dietro ed i polmoni estratti.
Si notato che oltre a essere associata con Odino questa forma di tortura era comunemente usata da coloro che vendicavano il padre."  Se chiaro che non era solo ispirata da brutalità,  il significato piu profondo dell'atto resta oscuro.


I sacrifici animali erano piu comuni di quelli umani e presero spesso forma di un banchetto sacrificale.  Alla festa che Snorri descrisse furono macellate bestie di molte specie, ed almeno tre divinità o tre antenati divinizzati furono onorati.
Alcuni dei erano maggiormente onorati con il sacrificio di una data bestia piuttosto che di un'altra il cinghiale era considerato idoneo Freyr come viene esposta nelle varie versioni della nel sacrificio Heidhreks Saga :
Il re leggendario,  Heidrek il saggio,  era solito sacra al dio Freyr. In febbraio, il cinghlale sacrificale era condotto davanti al re.  Egli era sonargolt,  ed era grande come un bue; era considerato così sacro che gli uomini posavano le mani su di lui e giuravano.
Il cinghiale è piu volte attestato essere un sacrificio adatto a Freyr, ciò si evince anche dal nome Vaningi - Figlio dei Vanir- Freyia era chiamata Syr o escrofa.
Cio implica che quando ad un banchetto sacrificale si consumava la carne di cinghiale, quelli che vi prendevano parte sentivano che stavano consumando lo stesso dio e assorbendone il potere.
Il bue ed il toro erano pure usati come sacrifici a Freyr,  come è dimostrato nel passo citato sopra della Viga-Gliums Saga. Freyr, e sua sorella Frevia devono essere stati concepiti come toro e vacca.

Ci sono alcuni racconti che dicono come pure il bestiame fosse onorato.  Snorri racconta di un re dei tempi antichi che era solito sacrificare a una mucca, berne il latte e portarsela sempre dietro.  Quando la mucca mori fu posta in una caverna vicino a quella del re.
Si racconta nella Ragnars saga Lodhbròkar di una mucca magica usata come arma di nome Sibilja.
Nella leggenda di Thidrandi, un bue chiamato Spàmadhr doveva essere macellato per la festa d'inverno.
Anche i cavalli erano molto venerati e sacrificati, di loro si mangiava la carne e il fegato.

Altri dei oltre i Vanir erano concepiti in forma animale. Gli spiriti che accompagnavano Odino erano i lupi, Geri e Freki, ed i corvi  Hugin e Munin. Odino il dio corvo( Hrafniss) e,  quando fuggi dal maniero del gigante portando il sacro idromele della poesia -Gunnlaðarþáttr - La conquista del mjǫðr, egli prese la forma di un'aquila . Floki,  offrendo il sacrificio ai suoi corvi,  probabilmente pensava a loro come incarnazioni di Odino e Hakon il Grande, sacrificando a Odino, seppe che il sacrificio era stato accettato quando i due corvi volarono gracchiando sulla sua testa.
Poeti che intendevano dire che un principe o un guerriero uccideva i suoi nemici dicevano spesso che egli nutriuva il lupo, l'aquila o il corvo o anche li rallegrava. Einar Skalaglamm disse che il corvo era riempito del sacrificio del lupo,  e Gizur Gullbrarskald nell'XI secolo disse:
Il principe reca gioia in battaglia al cavallo(lupo) della moglie gigante ed al cigno di Hlokk (corvo)
Espressioni come queste facevano parte del repertorio dei poeti, ma quelli che le usavano non potevano dissociarle dalla comune concezione che quelli che cadevano in battaglia erano offerti a Odino, come lo svedese Eirik il Vittorioso dedicò i suoi nemici a Odino quando lancio un giavellotto sopra la loro testa dicendo: "Voi tutti appartenete a Odino".
L'associazione tra Odino ed il corvo come ricevitore del morto fu dimostrata pienamente dall'islandese Helgi Trausti,  che aveva ucciso l'amante di sua madre, Thorgrimm, figlio di Asmodh. Helgi disse:
Io ho dato a odino il forte figlio di Asmodh.  io ha fatto al signore delle forcheil sacrificio di Gaut (Odino),  ed ho dato il cadavere al corvo.


Fonti:
Gli Dei Vichinghi. Religione e miti di un popolo gueriero.- E.O.G. Turville-Petre - Ghibli/ ovvero:
"Religione e miti del nord" pubblicato da Il Saggiatore 
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