CLXII.
162. Þat kann ek it sjautjánda
Questo conosco per diciassettesimo:
at mik mun seint firrask
che mai mi eviterà
it manunga man.
la giovane fanciulla.
Ljóða þessa
Di questi incantesimi
mun þú, Loddfáfnir,
potrai tu, Loddfáfnir,
lengi vanr vera;
fare a lungo a meno;
þó sé þér góð, ef þú getr,
tuttavia bene verrà a te se li accogli,
nýt ef þú nemr,
beneficio se li accetti,
þǫrf ef þú þiggr.
giovamento se li ricevi.
I primi tre semi versi pare che si riferiscano ad un altro non ben definito canto di seduzione. Il resto della strofa, invece, sembra che chiuda il Loddfáfnismàl, la parte dedicata ai consigli per Loddfáfnir. Sembra strano, a prima vista, che costui ricompaia dopo tante strofe (l'Havamal lo cita già prima del Ljóðatal). Ma tenuto conto della commutatività ideale tra il Loddfáfnisàl e le due sezioni seguenti, il dubbio si chiarisce da sè Loddfáfnir è una sorta di discepolo ideale cui tutti questi insegnamenti sono rivolti. Egli ascolta questa esposizione sulla potenza dei canti runici ma ancora non è formato per apprenderli, e a lungo dovrà esercitarsi e meditare prima di arrivare a tanto.
ᛝ. ᚷ. ᛖ.
Il diciassettesimo incantesimo è davvero simile al sedicesimo, la differenza sta nella mantenere una lunga durata della relazione, un rapporto duraturo quindi, come si auspicherebbe per un matrimonio.
Le rune da utilizzare sono Gebo, Inguz, e Ehwaz.
Inguz è la runa predominante che appartiene al mondo dei Vanir - Vanaheim, viene impiegata per sfruttare la benedizione dei Vani sulla relazione. Gebo rappresenta il processo di reciproco dare e avere nel rapporto; Ehwaz è accettata tradizionalmente come runa di Matrimonio.
Fonti :
bifrost.it
Northrn Mysteries a Magick - Freya Aswynn
Hávamál. La voce di Odino, Il testo sacro degli antichi vichinghi - Diana edizioni.wikipedia.
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