In oltre, io non sono esente dall'intrecciare la mia lingua, a stento so legger in italiano figuriamoci in norreno, ma se voi siete più fortunati senza dislessia, allora questo vi sarà utile.
La corretta pronuncia oltre a farvi evitare le figuracce che puntualmente faccio, ma anche a ricordare meglio alcuni nomi.
Il norreno, come tutte le lingue morte, ha i suoi “periodi” di suddivisione. I termini norreni possono essere pronunciati in diversi modi a seconda della nostra esigenza.
Per alcuni vanno letti come in islandese moderno, oppure secondo una pronuncia convenzionale. Secondo quest’ultima le vocali si pronunciano come in italiano, tenendo però conto che esistono vocali lunghe (segnalate da un accento: á, í ecc.) e che hanno durata più lunga delle brevi.
Il norreno dell’Epoca Vichinga ha due tipi diversi di pronunce ancora, e per molti è il più tradizionale da adottare per una corretta lettura:
Vi è quindi una pronuncia classica, quella usata dai tradizionalisti Nordici.
Vi sono poi diverse derivazioni dialettali datata tra 900 e 1100, qui ci sono il dialetto danese, svedese islandese, norvegese e faroese.
Le vocali accentate si leggono come lunghe quindi: à = aa; è= ee; ì= ii; ò= oo; ù=uu
Tuttavia il resto è molto simile all'italiano, e varia in forma inglese.
- Le vocali ö e æ si pronunciano come suoni intermedi rispettivamente fra O ed E e fra A ed E.
- La vocale Y si pronuncerà come la U francese ovvero UI.
- LA ý si legge sempre come la ü tedesca.
- Le consonanti hanno la stessa pronuncia che in italiano: K e G sono però sempre dure, anche se seguite da vocali come I o E.
- Si tenga inoltre, presente che th (con cui si sostituisce il segno alfabetico þ) va pronunciato come il suono iniziale dell’inglese thing,
- La D viene rappresentati due suoni: ∂ da pronunciarsi come l’inglese this quando si trova fra vocali o fra vocale e liquida (r, l) e nasale, oppure come l’italiano D quando si trova in inizio di parola o dopo consonante. L’accento, infine, va comunque posto sulla prima sillaba.
- Æ/æ riusata come una è molto aperta nella forma accentata ǽ diventa AI.
- Ǫ/ǫ: si legge come una ò molto aperta, come la a di “all”.
- Ø/ø: si legge come una O da pronunciare come nel nome björn/bjørn.
- La F talvolta se è alla fine di una parola si pronuncia V, e anche in altri casi particolari, ma più solitamente è come in italiano.
- J si pronuncia I.
- R è semplicemente più forte che in italiano leggermente arrotolata come avviene per molti dialetti nord europei.
- ſ: è la S lunga/doppia, ovvero l'equivalente di ß
- Ð/ð: si pronuncia come th inglese
- Þ/þ: anch'esso è th inglese talvolta più duro come in Thor (þòrr) o più simile a una F come Futark (þutark)
- GN: non si legge unito come in italiano; è piu dura la G per esempio Ragnarok non è pronunciato Ra-gna-rok ma RaG-narok , la Gn compare spesso nei nomi quindi è importante non italianizzare questi.
- GL come per gn, non si legge attaccato come gli ma si separa rafforzando la G separandola dalla fine della parola.
- NG al contrario se ne legge solo la N, Handingus diventa HandiNus.
Fonti:
SAGA DI RAGNARR
I miti Nordici - Gianna Chiesa Isnardi
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Grazieeeee!!!
RispondiEliminaSi già sto immaginando me stesso come dicevamo, nel bel mezzo di un rito a impappinarmi xD