mercoledì 29 luglio 2015

Acqua Benedetta



Ogni onda sogna mescolarsi al sole,
e tirarlo all'amplesso del suo seno
da sfarsi in luce alla sua flammea mole.
Ma l'aria velocissima disperde
le ardenti braccia alzate nel sereno,
le stringe in nubi, e le riscioglie in verde.
-ARTURO ONOFRl

L'acqua è percepita da tutti noi come la sorgente della vita. Senza l'acqua non riusciremmo a vivere, tant'è vero che durante un digiuno ci si può privare a lungo del cibo ma non di una bevanda, pena la morte. Acqua è la pioggia che dà vigore ai campi e lava le strade; acqua è la rugiada del mattino che disseta le erbe estenuate dalla calura esti­va; acqua sgorga dalla sorgente che ci permette di bere; è l'acqua a costituire mari, laghi, fiumi o pozze termali, dove ci immergiamo come in un liquido amniotico; l'acqua ci offre i pesci, nutrimento per eccellenza. In questo elemento vivono anche esseri misteriosi che non a tutti è concesso vedere o sentire perché il loro passaggio è più lieve di quello di una piuma nell'aria e il suono che producono è più evanescente di quello di una foglia che si adagia al suolo.


Le acque sono considerate il fondamento so­stanziale della manifestazione cosmica: simboleggiano cioè la so­stanza primordiale da cui nascono tutte le forme e alla quale torna­no per regressione o cataclisma. «Acqua, tu sei la fonte di tutte le cose e di ogni esistenza!» afferma il Bhavisvottarapuràna. L'acqua è la materia prima, l'indistinzione primaria, simbolo di fecondità e di
fertilità. «L'acqua è paragonata direttamente o indirettamente alla Luna» scrive Eliade. «I ritmi lunari e acquatici sono orchestrati dallo stesso destino: comandano la comparsa o la scomparsa periodica di tutte le forme, danno al divenire universale una struttura ciclica. Per questo motivo, fin dalla preistoria, il complesso Acqua-Luna-Donna era percepito come il circuito antropocosmico della Fecondità.»
La tradizione delle acque primordiali da cui traggono origine i mondi si riscontra in un notevole numero di varianti nelle cosmogo­nie arcaiche e primitive. Nella mitologia indiana vi sono diversi miti
delle acque primordiali. Si narra che su di esse galleggiasse in beata spensieratezza Nàràyana, mentre dal suo ombelico spuntava l'albe­ro cosmico. Quelle acque simboleggiavano lo stato di quiete e di indifferenziazione, la notte cosmica. Dall'ombelico di Nàràyana, chedormiva, cioè dal suo centro, sorse la prima vita.
Nella tradizione puranica spunta dalle acque un loto da cui nasce Brahmà.  La cosmologia babilonese conosceva anch'essa il caos acquatico, l'oceano primordiale che si differenziava in Apsu e Tiàmat; il primo personificava l'oceano d'acqua dolce sul quale avrebbe galleggiato più tardi la terra; la seconda era il mare salato e amaro, popolato di mostri. 
Non diversamente nella tradizione orfica si narrava che l'acqua era il principio di tutte le cose, poi dall'acqua si costituì il fango, e da entrambi fu generato un essere vivo, un serpente con l'aggiunta di una testa di leone, con il volto di un dio nel mezzo, e chiamato Eracle e Tempo. Questo Eracle generò un uovo immensamente grande il quale, riempito dalla violenza di chi l'aveva generato, per uno sfregamento si spezzò in due. La parte alla sommità dell'uovo finì per diventare il Cielo mentre la parte con­ tenuta in basso divenne Terra [...]
Anche in un altro mito greco della creazione il cosmo nasce dall'ac­qua impersonata dal fiume Oceano, chiamato «origine del tutto» da Omero. 
Occorre in ogni modo sottolineare che, mentre le piogge che scen­dono dalle acque celesti sono fecondanti, simili al seme virile, l'ac­qua dell'oceano primordiale è germinativa, di valenza femminile.
In ogni tradizione l'acqua terrestre è materna. Juan de Torquemada, descrivendo le lustrazioni battesimali dei neonati nel Messico, ci ha conservato qualche formula con cui, a Teotihuacàn, gli Aztechi consacravano il figlio alla dea dell'acqua, considerata sua vera ma­dre. Prima di immergere il bimbo dicevano: «Prendi quest'acqua poiché la dea Chalchiuhtlique è tua madre. Che questo bagno ti lavi dai peccati dei tuoi genitori». Quindi, bagnandogli il petto, la bocca e la testa, aggiungevano: «Ricevi, bambino, tua madre Chalchiuhtli­que, dea dell'acqua».

Ci si tuffa nell'acqua per rinascere rinnovati; oppure si è purificati dall'acqua lustrale, come ci ricorda già Virgilio nell'Eneide:
[Corineo] girò tre volte fra i compagni con acqua lustrale
irrorandoli con lievi stille da un ramo di fecondo olivo
e purificò gli uomini, e disse le estreme parole
Tutto si scioglie nell'acqua, ogni forma si disintegra, ogni storia è abolita; nulla di quanto esisteva prima rimane dopo un'immersione nell'acqua, nessun profilo, nessun segno, nessun avvenimento.

L'acqua ci pulisce, ci deterge, ci libera dalla polvere, ma anche, nei riti, dalla sporcizia immateriale, invisibile. Ogni tradizione l'ha con­siderata un universo parallelo al nostro, dove tutto il cosmo è com­
presente, dove nulla si perde nel ciclo permanente di vita-dissolu­zione-vita.
Fin dall'antichità le aspersioni, le abluzioni e le immersioni hanno mondato dalla colpa e dalla nefasta presenza dei morti.
Fra i Celti irlandesi si «battezzavano» nei fiumi i bambini scegliendo il loro nome grazie a una particolarità o a una circostanza memorabile. Così avveniva anche fra i Celti continentali che tuffava­
no i loro figli appena nati nelle acque del Reno, come testimonia fra gli altri Aristotele senza capire il significato del rito: «Perciò presso molti popoli barbari si usa sia immergere i neonati nell'acqua gelida di un fiume sia ricoprirli con pochi panni: è quanto si pratica presso i Celti».

Quando la maggior parte gente sente la parola "acqua santa o benedetta" pensa subito all'acqua benedetta da un sacerdote cattolico, o peggio ad immagini che appartengono all'immaginario horror-fantasy, ma l'acqua santa non si limitata alla chiesa cristiana, come abbiamo visto poco fa. 
Gli antichi greci usavano l'acqua santa per purificare persone e luoghi, nonché per spegnere le torce dei tempi e santuari. Essi e i romani hanno usato anche le erbe sacre o rami d'albero immerse in acque benedette per aspergere le persone, intorno alle case, o sui pezzi di terra per benedirli. Questa per altro, è una consuetudine che molti pagani utilizzano ancora prima dei rituali (per esempio le note sulle cerimonie dei Sabba che vi ho scritto, per quanto riguarda l'ablazione rituale). Gli indù utilizzano l'acqua benedetta per il bagno sacro ancora oggi e buddisti usano dell'acqua benedetta per cerimonie e per la protezione. I seguaci dell'islam sciiti, bevono l'acqua consacrata per la guarigione e per connettersi con il divino. Questa pratica si ritrova anche nel Vecchio Testamento. 
Le acque celesti comunicano al cosmo le loro virtù divine. Nel­l'Antico Testamento il Signore è paragonato a una pioggia primaverile, alla rugiada che permette ai fiori di crescere, alle acque fresche che scendono dalle montagne. A sua volta l'anima cerca il suo Dio come il cervo assetato cerca la presenza dell'acqua viva: attende lamanifestazione di Dio come una terra arida che spera di essere fe­condata dalle piogge.
Dio si manifesta come Sapienza simboleggiata dall'acqua, quella Sapienza che Giovanni e Paolo identificheranno con il Cristo:
Acque profonde sono le paiole che pronuncia l'uomo, torrente straripante è la fonte di saggezza.Alle acque celesti allude l'acqua sorgiva, simbolo della vita spiri­tuale e dello Spirito offerti da Dio e spesso rifiutati dagli uomini.L'espressione ebraica per indicare l'acqua sorgiva è «acqua di vita», ossia acqua che porta vita.

Il consumo di acqua benedetta è una pratica molto antica e, non si limita a religioni abramiche.
Bagnarsi prima delle cerimonie, prima del lavoro dello spirito, o anche prima di atti banali come la pesca e battute di caccia, ha origine preistorica e continua con le pratiche animiste. Purificare se stessi prima di fare qualcosa ha lo scopo di portare fortuna e benedice la vostra attività e rendersi anche puri alla presenza di dèi e degli spiriti.

Le popolazioni rurali delle isole britanniche hanno creduto nella potenza e la sacralità dell’acqua e hanno utilizzato l'acqua santa in molti dei riti popolari e per la loro magia. Anche se le isole britanniche sono state cristianizzate, per secoli sono stati gli agricoltori, i pescatori e le casalinghe, uomini e donne, a consacrare l'acqua benedetta e non un prete cattolico. Questo va contro gli insegnamenti della chiesa, così come le più moderne superstizioni cristiane e Hoodoo che ritengono che l'acqua benedetta non può che essere benedetta da uomo che non sia di Dio. E' chiaro che la consacrazione e l'uso di acqua benedetta in tutte le isole britanniche è un residuo del paganesimo come lo sono i riti magici dove l’acqua è stata impiegata.

Tutto quanto il cuore desidera può sem­
pre ricondursi a 11'immagine dell'acqua.
-PAUL CLAUDEL


Come rendere l'Acqua Benedetta

Il metodo seguente deriva dalle tradizioni folcloristiche Scozzesi, ma simili pratiche possono probabilmente trovarsi anche in Irlanda, Galles e Inghilterra, ecc.. con varianti locali, naturalmente.

°L’ Acqua benedetta con la pietra Vipera e l’anello d’argento.

L’argento è sacro alla Luna come ci diceva già Eliade e come impariamo presto quando si parla di "coppe rituali" nella tradizioni neopagane e alcune tradizionaliste; così un pezzo d'argento immerso in acqua è in grado di renderla benedetta.
L'argento può essere un anello, una moneta, una perlina, o un altro oggetto d'argento reale, non di colore argento. Se l'acqua deve essere usata per la guarigione o l'esorcismo a volte si prefersce usare l’oro in acqua, invocando i poteri di guarigione con la benedizione del Sole.
Pietre con proprietà mistiche sono state usate anche in alcune località o da individui specifici come da stregoni a Lairds. Le pietre più comunemente utilizzate erano pietre vipera (naturalmente si chiamano cosi le pietre forate), rocce laviche, o fulgurite.
A volte invece di una moneta o di pietra, una persona poteva sputare nell’acqua o farla passare attraverso la propria bocca e poi sputa su una persona o un animale che andava benedetto o curato. Esse sono pratiche molto simili a quelle dei preti haitiani / Esses e curanderos sudamericani o in alcune tradizioni sciamaniche dove sputano acqua o l'alcool dalla bocca come spray sui loro pazienti.
Una volta che la moneta o pietra è messa nell’acqua (l'oggetto non viene rimosso fino a quando il rito non è completo). Si tengono le mani, le palme aperte, sopra l'acqua come benedizione o si sussurra vicino all'acqua in modo che che il tuo respiro tocchi la superficie di essa. L’incantesimo che viene pronunciato dipende dal motivo per cui l’acqua santa veniva creata.
Ecco alcuni canti tradizionali e moderni:

Water and earth
Where you are cast
No spell or adverse purpose last
Not in complete accord with me.
As my word, so mote it be!

L’Acqua e la terra
Che tu hai stregato
(Nel quale tu hai gettato un incantesimo)
Nessun incantesimo o proposito avverso
Che sia in disaccordo con me
Così è la mia parola, così sia
~ Paul Huson (per la purificazione)


Hale fair washing to thee,
Hale washing of the Fians be thine,
Health to thee, health to him–
But not to thy female enemy.

Un bagno sano e giusto a te,
che sia tuo bagno danificatore dei Fians
(qui probabilmente ci và il nome del clan o della famiglia) ,
salute a te, salute a lui,
ma non alla femmina nemica
~ Gaelico (utilizzato da ostetriche a Sain)


To remove from thee thy sickness
In the pool of health
From the crown of thy head
to the base of thy two heels.

Nella vasca della salute ti immergo
Per allontanare la tua malattia
Dalla cima della tua testa
Fino alla base dei tuoi piedi
~ Gaelico (fascino di balneazione)


God bless your eye,
A drop of wine about your heart,
The mouse is in the bush
And the bush is on fire.

Dio benedica il tuo occhio
Una goccia di vino sul tuo cuore
(probabilmente è un modo per vedere se qualcuno ha il malocchio)
Il topo è nel cespuglio
E il cespuglio è in fiamme
~ Gaelico (per scongiurare il malocchio)


Tipologie di Acque.

Il tipo di acqua utilizzata per rendere l'acqua benedetta è importante in quanto le acque differenti hanno differenti attributi magici.
-La rugiada mattutina viene raccolta e benedetta per i riti di guarigione, il recupero, così come la bellezza e la longevità. La rugiada era particolarmente potente se raccolta prima dell'alba a Beltane, ma ogni giorno in primavera e in estate sarebbe di buon auspicio (anche prima dell'alba).
-L’acqua di sorgente è meglio per benedizione e purificante e per la protezione, nonché la pulizia da una brutta esperienza, emozioni negative, o il malocchio.
-L'acqua del mare è meglio per l'esorcismo ed espellere gli spiriti maligni da una persona, da casa, o da un pezzo di terra - "niente di male mai venuto dal mare". L'acqua del mare non è offerta ai morti.Il Sale e protegge e esorcizza dagli spiriti.
-Durante le notti di luna piena la pioggia viene raccolta per rituali ancestrali.
L'acqua piovana viene utilizzata per la fertilità, abbondanza, e, naturalmente, per rituali con la pioggia. L'acqua piovana è la cosa migliore per le benedizioni terrestri e la benedizione di una donna che vuole concepire.

Raccogliete queste acque in lune piene, (non in una scura), in giorni sacri, all'alba, al tramonto, a mezzogiorno o anche in altri momenti a seconda della destinazione d'uso dell'acqua (l'acqua di mare raccolta a mezzogiorno è eccellente per l'esorcismo e il bando), si possono lasciare le acque ad assorbire la luce della luna, la luce del sole, o luce delle stelle. Raccoglite le acque in un contenitore non metallico ed esponetele.
A volte le erbe vengono aggiunte all’acqua a seconda del rito per cui essa verrà impiegata.
-Foglie di Verbena vengono aggiunte all'acqua di sorgente per ungersi ritualmente prima di una cerimonia.
-L’erba di San Giovanni per benedire una casa o un malato
-Un ramo di tasso immerso in acqua di pozzo per cospargere un cadavere e purificarlo per il loro viaggio.
Un tempo era una pratica comune immergere un rametto di una pianta fresca o ramo di un albero, in acqua benedetta e poi cospargere sulla persona, animale, terra, o le porte di un edificio, casa o azienda agricola per purificare e benedirlo. I Romani fecero questo con il sangue fresco, dato da un sacrificio animale.
Quando ci si prepara per rituali di gruppo, si cosparge di acqua santa i partecipanti con un rametto di cedro o cicuta (l'albero, non il veleno) e quando si celebrano rituali solitari, ci si può lavare la faccia, mani e piedi con l'acqua santa prima di cominciare. Si possono anche fare pellegrinaggi a sorgenti locali sulla montagna e lavare tutto il corpo in acqua per purificare se stessi nei giorni di festa.

In altri riti popolari l'acqua era inebriante. In Scozia, l'acqua santa era inebriante per la guarigione di una malattia, per la protezione da una maledizione o il malocchio, o un modo per collegarsi con il divino. L'acqua è sempre stata lasciata vicino ad un cadavere, così se lo spirito ne avesse avuto bisogno, non avrebbe mai più sofferto la sete. L'acqua veniva lasciata fuori per la Cailleach nel caso in cui si è fermasse davanti alla propria casa e avesse avuto bisogno di acqua per il lavaggio o di abbeverarsi. Era anche comune per gli agricoltori e stregoni del bestiame far bere alle loro mucche, cavalli, e pecore l'acqua benedetta per impedire che venissero maledetti o rubati. Quando un agricoltore acquistava un nuovo animale, egli lo cospargeva o gli faceva bere l'acqua benedetta, prima di lasciarlo entrare nei recinti con il resto del bestiame, questo per purificare la bestia di qualsiasi malattia o maledizione che poteva altrimenti influenzare il resto del bestiame.

I moderni usi dell’acqua benedetta possono includere la benedizione e purificante e la protezione, e "alimentazione" di un altare, degli strumenti rituali, del costume rituale, dei gioielli rituali, degli amuleti, dei talismani, dei sacchetti e delle statue. Personalmente una volta all'anno almeno, ne preparo per lavare la mia stanza, che è il mio tempio, insomma, per fare le famosa "pulizie di primavera".
E’ possibile utilizzare l'acqua benedetta per attivare il un fascino. Può essere usato per purificare e benedire una casa, una stanza del malato, un pezzo di terra, o anche qualsiasi nuovo mobile, oggetti, animali nella vostra casa. Se si pratica un rituale all'aperto, cospargere la terra, gli alberi e le pietre con l'acqua benedetta con un ramoscello di un albero sacro.
L'acqua del lago non è generalmente utilizzata, ma in primavera le acque di fonti sotterranee sono state considerate collegate agli antenati e con grandi poteri per la fecondità, la benedizione, e la guarigione.
Le acque di questo tipo in genere sono considerate acque di morte o funeree. Sono generalmente immote, dormienti, specie quelle delle paludi o dei laghi grigi o bui, dal colore della pena universale
secondo una metafora di Edgar Allan Poe:
Nella vallata universale
il rosmarino s'inclina sulla tomba,
oscilla sopra l'onda il giglio [...]
Simile al Lete, guardate!il lago
a un suo cosciente sonno abbandonarsi pare
e per nulla al mondo volersi svegliare.
D'altronde la morte è stata spesso concepita come una partenza sull'acqua. «O morte, occhio capitano!» canta Charles Baudelaire «è l'ora, leviamo l'ancora!». Ne è popolare simbolo in Occidente la barca dei morti, come documenta Paul Sébillot nel Folklore de France:
«La leggenda della barca dei morti è una delle prime rilevate lungo le nostre coste; è senza dubbio anteriore alla conquista romana e vie­ ne riportata da Procopio, nel VI secolo, in questi termini: i pescatori e gli altri abitanti della Gallia, che stanno di fronte all'isola di Breta­gna, hanno il compito di farvi giungere le anime [dei morti], e per­tanto sono esonerati dai tributi. Nel cuore della notte odono bussare alle loro porte; si alzano e trovano sulla riva delle barche straniere sulle quali non vedono nessuno, e che tuttavia appaiono molto cari­che e affiorano di poco fuori dell'acqua; basta un'ora per compiere questo tragitto che con le loro navi potrebbero difficilmente percor­rere nello spazio di una notte».
Nelle leggende bretoni passano in­cessantemente imbarcazioni fantasma, imbarcazioni-inferno. Questa barca è nella tradizione greca quella di Caronte. Anche l'Estremo Oriente conosce la funebre barca, come testimonia una poesia cinese dedicata alla festa dei Morti, al settimo mese di quel
calendario:
Il flauto guida le anime, il gong le riunisce come api [...]
Lungo l'argine le barche approntate attendono che giunga la notte. [...]
La barca parte e vira,
lasciando nell'ampio movimento della sua scia una striscia di fuoco:
qualcuno vi dissemina delle piccole lampade.
Luccicore fioco sulla vasta colata delle acque opache,
che lampeggia un istante e poi muore. Un braccio, affondando il brandel­lo d'oro,
il fascio di fuoco che fonde e scintilla nel fumo, tocca il tumulo delle ac­que.
Gli scoppi illusori della luce incantano i freddi annegati 
Per certi sognatori, spiega Gaston Bachelard, l'acqua, specie quella stagnante, è il simbolo della morte perché questa dimensione simboli­ ca dissolve un essere nel modo più completo. «O anima mia,» esclama Faust nell'omonimo dramma di Christopher Marlowe, «trasformati in goccioline d'acqua e cadi nell'oceano, per sempre introvabile».
L'acqua nera assume anche le sembianze del Mare delle tenebre, dal colore livido e scuro, o dell'acqua che diventa color dell'inchio­stro nella tempesta.
Infine anche "attraversare il Fiume" è un modo di dire per indicare la morte.

Guarigione con L’ Acqua Benedetta.

 Prima di tutto di capire, restando un po in voi stessi, se ve la sentite di proseguire in una simile pratica. Non sottovalutate le operazioni di guarigione, non sono per tutti, spesso praticanti inesperti assorbono la malattia del lor paziente.
E' buona norma eseguire un bagno purificatore per voi stessi prima di ogni rito di guarigione, potete aggiungere nella vasca una pietra di ametista.

I guaritori possono utilizzare l'acqua benedetta per fare il bagno o spruzzarla sui loro clienti o darla loro da bere per una pulizia interna (fate attenzione a bollire le acque selvatiche raccolte prima di berele!).
Le acque ”selvatiche” raccolte sono di per se sacre, sono anche comunemente usate nei bagni di purificazione spirituale sia per la guarigione fisica e metafisica, così come per i bagni di purificazione prima di riti e cerimonie. Per il trattamento di qualcuno di una malattia fisica o soprannaturale.
La runa seguente da Gadelica Carmina può essere utilizzata. Ripetuta in modo costante come un canto magari accompagnata da tamburi.
Il primo scopo è quello di acquisire potere sulla malattia o sull intrusione. Pioggia, rugiada, e acqua di mare può essere spruzzata sopra il paziente

Il Potere della luna ho su di esso,
La Potenza del sole ho su di esso,
La Potenza della pioggia ho su di esso,
Il Potere della rugiada ho su di esso,
IlPotere del mare ho su di esso,
Il Potere della terra ho su di esso
IlPotere delle stelle ho su di esso,
La Potenza dei pianeti ho su di esso,
La Potenza dell’ universo ho su di esso,
La Potenza dei cieli ho su di esso,
Il Potere degli antenati ho su di esso,
IlPotere del cielo ho su di esso,
La Potenza del cielo e di Dio ho su di esso,
La Potenza del cielo e della Dea ho su di esso.


Per lo smaltimento della malattia (o spiriti maligni) questa seconda runa è parlata; mentre si recita o dopo essa, il paziente può essere immerso in acqua di mare, acqua di sorgente, o bere un bicchiere di acqua fredda di sorgente.

Una parte di esso sulle pietre grigie,
Una parte di esso sulle montagne ripide,
Una parte di esso sulle cascate di rapide,
Una parte di esso sulle nuvole luccicanti,
Una parte di esso sulle balene dell'oceano,
Una parte di esso sulle bestie che pascolano,
Una parte di esso sulle paludi,
Una parte di esso nelle brughiere,
Una parte di esso sulla grande mare scrosciante
Lui è il migliore per portarlo,
Oh, il grande mare scrosciante,
E’ lui è il migliore per trasportarlo.

Quando il rito è terminato e il paziente ha lasciato il guaritore, egli ha la possibilità di ripetere questa runa per espellere qualsiasi malattia o intrusione che è andato in lui o può recitarla durante il rito. Questa runa protegge il guaritore dal male e dall’accumulare le negatività dei loro pazienti:

Tu, guaritore dell'anima mia,
sostienimi ala sera,
sostienimi al mattino,
sostienimi al mezzogiorno,
Il corso è ruvido e lontano
Aiutare e salvaguardare
me stesso questa notte.
Sono stanco, fuori strada, sto inciampando,
Schermami da l'inganno e dal male.



Autoguarigione con l'acqua.

Per questo rituale è necessaria una candela blu, dell'acqua, del sale e delle essenze aromatiche, a questo scopo il limone (anche la buccia grattata) è ottimo. Preparate erbe di guarigione.

Mettete tre pizzichi di sale nell'acqua e mescolate per tre volte in senso orario.
Ponete le mani sul recipiente, e osservate l'acqua, lasciate scivolare tutto quello che non va, negatività o malattie, lasciandole scivolare attraverso gli occhi e le mani. Continuate fino a quando non sentite un cambio di energia in voi.
Accendete quindi la candela e tenete le mani sopra la fiamma attraverso di esse fate fluire l'energia del fuoco nel vostro corpo finché non ve ne sentite pieni.
Adesso bruciate le erbe di guarigione e spargete il corpo con i fumi, aiutatevi con un ventaglietto o una piuma o con le mani, e visualizzate ogni residuo di negatività che abbandona il vostro corpo.
Potete utilizzare un ametista da portare addosso per aumentare il potere di guarigione.


NB: è vostra responsabilità a fine di entrambi i riti, o sia che ne fate uno per voi o per altri, smaltire l'acqua che avete usato e pulire bene il recipiente che l'ha contenuta. L'ideale e portarla fuori in un luogo dove quell'eccesso di energia possa essere utile.


Si potrebbe addirittura cospargersi con l'acqua benedetta ogni volta che si torna a casa per lavare via lo stress della giornata e ogni emozione o sporcizia metafisico presa da altre persone.
Si potrebbe tenere una piccola ciotola davanti la porta e bagnandovi la mano - strofinare le mani con l'acqua benedetta e bagnarsi il volto (non perdetevi il terzo occhio) e la parte posteriore del collo. Questo pulisce il tuo spirito e lo induce a lasciare che le cose che non appartengono in modo che escano dal corpo.

Per smaltire l’ acqua benedetta, essa deve essere versato direttamente nella terra, e mai in un altro modo.



Fonti:
- Acquario. Adelfo Cattabiani 2002 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano
- Appunti personali.
- Vita da strega. L'introduzione più chiara e completa alla wicca per i lettori di ogni età. Scott Cunningham 2002 Armenia edizioni.
-  sarahannelawless.com :

  • Black, Ronald. The Gaelic Otherworld: John Gregorson Campbell’s Superstitions of the Highlands and Islands of Scotland and Witchcraft and Second Sight in the Highlands and Islands. Edinburgh: Birlinn Limited, 2005.
  • Gamache, Henri. The Master Key to Occult Secrets: A Study of the Survival of Primitive Customs in a Modern World with Sources and Origins. New York: Sheldon Publications, 1945.
  • Harris-Logan, Stuart A. Singing With Blackbirds: The Survival of Primal Celtic Shamanism in later Folk-Traditions. Grey House in the Woods, 2006.
  • McNeill, Marian F. The Silver Bough vol.I: Scottish Folklore and Folk-belief. Glasgow: William McLellan, 1957.
  • Mickaharic, Draja. Spiritual Cleansing: A Handbook of Psychic Protection. Weiser, 1982.
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