Questa volta la domanda è molto più difficile da affrontare e per questo motivo dopo i miei sproloqui senza senso e confusionari, da pazza analfabeta che prova a spiegare qualcosa di davvero semplice, ma difficile. Vi lascio un post stupendo che reputo una punta di diamante del mio Forum, scritto tempo fa da un amica.
Skayler - Post Office
....Ciò che più mi interessa nella pratica pagana e il rapporto con le divinità, il ciclo delle stagioni e quindi il contatto con la natura, e ho un dubbio che nonostante cerchi di colmare con ricerche e quant'altro non mi è del tutto chiaro.
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Cercherò di rispondere meglio di quanto abbia fatto di getto via privata con l'interessato, toccando anche punti ben oltre la domanda ed essendo più generica. Mi scuso se i "puristi" "perfezionisti" (o qualsiasi categoria di cagacazzo, voi facciate parte) troveranno alcuni esempi forzati o addirittura assurdi. Appunto per questo motivo alla fine citerò l'articolo di Elena, io cercherò di essere il più semplice e terra terra possibile, mettendomi nei panni di un neofita che legge e magari si ritrova più confuso di prima. Sappiate che non è facile ed io sto scrivendo all'una di notte.
Iniziamo con dire che la visone dualistica è puramente neopagana e Wiccan, ed è a mio parere, una visone troppo semplicistica della concezione divina, ma purtroppo capisco la difficoltà ad abbandonarla e a comprendere tutto in discorso Dio-Dea, rispetto al pantheon. Cercherò di aiutarvi, spero, ma è per lo più, ve lo dico per esperienza personale, è solamente una questione di cultura e abitudine, di ciò che avete imparato e preso per vero, ciò che avete interiorizzato, rispetto a ciò che magari non sapete.
Ho visto, sopratutto la mia generazione, ma anche gli ultimi di voi che si approcciano a questo cammino, esser continuamente imboccati dalla wicca e dai testi neopagani, i più diffusi e quelli con più facile accesso (nonché portati avanti da seminaristi e co) e questa confusione è il risultato di anni e anni (da Gardner a oggi) di informazioni "errate" o filtrate in modo sbagliato.
Ancora mi chiedo cosa abbia spinto ai tempi, gli illustri precursori del neopaganesimo, a decidere deliberatamente cosa portare e cosa nò dal paganesimo. Se per alcuni versi, alcune cose le capisco, come per esempio tutta la parte di pratica oscura (un esempio banale, la Luna Nera) altre cose meno e questa è una di quelle che proprio non capisco, poiché ha influenzato me per prima, per molto tempo. La spiegazione unica e plausibile che mi dò e l'aver voluto rendere semplice la comprensione di una realtà diversa da quella a cui si era abituati, dopo le persecuzioni delle streghe e che volessero eliminare del tutto figure mitologiche simili a personaggi delle fiabe, come potevano forse, sembrare gli Dei per rendere tutto più legittimo, ma non so... In ogni caso, è andata così, non voglio sindacare nulla, ne screditare la Wicca, poiché se mi seguite, sapete che arrivo anche io da lì.
Pertanto, anche per me è stato difficile abbandonare l'idea della dualità divina e il concetto che negli anni si era insinuato dentro di me ovvero: « tutti gli dei sono un Dio e tutte le dee sono una Dea »
Sono forse stata fortunata, perche ho abbandonato questo "falso" concetto, attraverso l'esperienza di una divinità patrona e il lavoro con essa. Lavorare con una divinità specifica ti fa capire quanto parlare genericamente di Dio e Dea voglia dire poco, è come fermarsi alla superficie, è far perdere la parte più succosa della nostra vita!
In oltre, parlare di dualità e di « tutti gli dei sono un Dio e tutte le dee sono una Dea » esclude automaticamente il lavoro con un pantheon specifico. Potrei addirittura, quasi azzardarmi a dire che è quasi parlare di due religiosità diverse. Insomma per fare il primo esempio, è come parlare di Grande Spirito per gli sciamani e di Divinità per i pagani.
Nel paganesimo parlare di divinità patrone, o comunque di divinità specifiche che compongono un Pantheon, equivale a parlare esattamente di quella divinità specifica e non di un archetipo funzionale a tutte quelle racchiudibili sotto un genere, sia questo maschio, femmina (come appunto nel neopaganesiomo con il Dio e la Dea) o sia più specifico con forze/poteri/domini ( come: amore, guerra, inferi, bellezza ecc...)
Quindi possiamo dire che nella visone panteistica, anche la realtà dell'archetipo diventa meramente superficiale; per definizione:
"Archetipo deriva dal greco archè - governo, principio e tupos - primitivo, originario. Gli archetipi sono dei principi primitivi che vanno al di là delle culture, dei simboli, sono delle forme senza contenuto.
Gli archetipi sono più che simboli: sono l'essenza che dà vita al simbolo e sono la potenza che permette al simbolo di esistere nel tempo. Gli archetipi si manifestano in ogni cultura, prendendo voce nei miti, nelle favole, nelle leggende che racchiudono in sé i principali temi dell'uomo dall'origine dei tempi. I sogni ci permettono di entrare in contatto con gli archetipi: se sappiamo leggerli ci aiutano nel processo di costruzione di una coscienza individuale. Ma anche le emozioni, con la loro espressione, ci mostrano un aspetto più superficiale degli archetipi. "
Questo già potrebbe bastarci a capire, poiché si evidenzia come questo concetto racchiuda un insieme di elementi e non qualcosa di specifico. Si parla di un "idea" che prende forma, e assume potere grazie all'idea umana, non a una realtà a se stante, indipendente dall'uomo.
In parole povere e spicciole, sarebbe come dire che attraverso l'archetipo esiste una Divinità, quindi attraverso noi che creiamo l'archetipo Ella esiste, altrimenti no. Questo è un disocrono che può essere fatto da una persona non credente... e non è il nostro caso.
Tuttavia, il neopaganesimo ci insegna che i pantheon non sono altro che archetipi di un unico spirito divino, appunto espresso al massimo nella dualità Dio e Dea. Da questa figura unica (inteso come solo questa) e doppia, otteniamo gli archetipi, definiti come forze/poteri/domini Divini e quindi per deduzione i vari Dei dell'amore, della guerra, della bellezza, degli inferi, ecc...
E' come se queste caratteristiche che definiscono la divinità in poco, fossero solo le sfaccettature dello stesso diamante e ancora, da questo ne deduciamo che pregare un Dio equivale a pregare una totalità di archetipi divini; fate attenzione, archetipi divini, non Divinità a se stanti. Equivale quindi a pregare e venerare un energia, non un qualcosa che vive indipendentemente da noi su qualche piano dell'esistenza.
In questo modo, in oltre, si raggruppano tutte le divinità, di qualsiasi cultura, sotto una stessa dicitura, il che è sbagliato, anche se forse voi ancora non lo vedete.
Per farvi un esempio un po' forzato, sarebbe come dire che le donne umane sono tutte uguali, senza nessuna specificità e ancora se si guarda all'archetipo femminile, ogni femmina è uguale, invece sappiamo bene che non è così. Io non sono uguale a voi, al mondo esistono le specie, animali, vegetali, esseri umani che a loro volta si distinguono in razze, etnie, culture e lingue diverse, ed è inconcepibile dire che io sono uguale a una donna che vive in Africa, si lo siamo, ma solo superficialmente, solo perché siamo entrambe donne. Se parliamo di caratteristiche specifiche di una persona, anche qui possiamo evidenziare ulteriori differenze sostanziali, se io sono un artista perché creo statue, non sono uguale a un artista che suona e compone musica, capite?
A chi di voi farebbe piacere essere considerato solo superficialmente?
Quindi, per quale motivo dovrebbe essere così per gli Dei? Gli Dei! Ciò che noi consideriamo quanto di piu superiore esista. Perché ridurlo a una visione semplice?
Quando voi fate magia, non usate erbe e pietre a caso, le scegliete nello specifico, più conoscete un ingrediente meglio lo potete utilizzare, questi sono strumenti che una strega usa, perché mai allora se non buttiamo erbe a caso in un calderone, dobbiamo riferirci alle Divinità in modo casuale?
Io, data la mia esperienza, non mi sognerei mai di pensare che parlando con Odino mi stia riferendo automaticamente a tutti gli dei maschili di tutti i pantheon e purtroppo questo è l'altro grave errore in cui si incorre attraverso la dualità.
In oltre, Odino che figura anche come padre degli Dei, non è comunque uguale a un Dio come Zeus, anch'esso padre degli Dei. Sarebbe come dire (esempio forzato) che mio padre è come vostro padre, se parlo ad un padre generico, può ascoltarmi il vostro come il mio, poco importa, ma questo non accadrebbe mai.
Eliminare la specificità delle divinità equivale a eliminare la divinità stessa.
Capisco che sia difficile da capire per chi non ha esperienza diretta con una divinità, perché questo aiuta molto a capire la loro unicità, così come esattamente la conoscevano gli antichi prima del neopaganesimo; ma nella visone pagana panteistica, pregare e invocare una specifica divinità vuol dire esattamente pregare quella divinità, che esiste cosmologicamente in qualche piano dell'esistenza, con le sue caratteristiche specifiche e con il suo linguaggio.
Ed è importante conoscere queste caratteristiche e questo linguaggio, perché non si può parlare lingue differenti, o fare esperienze approssimative o a casaccio, guidati dalla nostra curiosità.
Qui sia apre un altro problema, il mischiare divinità di pantheon diversi.
Alcuni, ormai lo vedo di frequente, lo fanno abitualmente con un alzata di spalle definendosi eclettici. Essere Eclettico non vuol dire niente! Questo è un altro errore "del libero arbitrio neopagano". Non si può essere qualsiasi cosa si voglia solo perché ci piace, non si può adottare una divinità solo perché ci affascina.
Si, se volete siete liberi di farlo, gli unici a perderci siete voi, perché il vostro lavoro sarà un estenuante ricerca, una fatica immane nel adattare linguaggi diversi, o l'errore di adottarne uno proprio pensando che basti, con nessun vero risultato.
Non dico questo da maestrina, lo dico per esperienza. Una divinità non è un famiglio e come ho già detto ampiamente, è unica e specifica. Non rispettare questa unicità equivale a non rispettare la Divinità.
Fare offerte ad un altare dove presenziano Dei di diversi pantheon, è se ci pensate, sciocco. Come potete credere che Cernunnos e Freya si possano trovare l'uno ad accettare l'offerta dell'altro, l'uno nel modo di pregare dell'altro, l'uno le credenze della tradizione dell'altro.
Sono concetti semplici, pensateci, riflettete. Capirete!
Questa che potrebbe sembrare una sottile differenza tra pantheon che si assomigliano, resta comunque un enorme differenza specifica.
Sappiamo tutti che esistono Dei simili in culture diverse, ma se gli analizzate ognuno nello specifico, la loro essenza non può essere minimizzata ad un unico aspetto. Come dicevo prima, Odino e Zeus sono entrambi padri degli Dei, ma a parte questo appellativo, in comune non hanno niente.
A cosa servirebbero libri scritti e culture tramandate, se tutto potesse essere una accozzaglia di similitudini?
Ripeto, capisco la difficoltà, era difficile anche per me capire e cambiare il modo di pensare da dualista a panteista, ma è stato obbligato, così come è stato di obbligo prendere una direzione unica (di tradizione) e smetterla di pasticciare. Ciò non toglie che nella vita si possa avere a che fare con Divinità differenti, provenienti da pantheon diversi. Questo accade proprio perché Essi esistono, e non sono un unica cosa.
Con questo non voglio nemmeno arrestare la vostra crescita chiedendovi di buttarvi subito su un pantheon specifico, anzi, conoscere tutto ciò che vi stimola è importante. Come potete vedere dai mie video e dal mio blog, ho spesso parlato di Tradizione Nordica, come di woo-doo, di Santeria, di sciamanesimo, di Curanderos, di stregoneria Cornica, scozzese ecc...
Sono tutte cose che mi hanno attratta o mi attraggono, le studio, ve le faccio conoscere quando reputo che sia qualcosa di meritevole, ma non fanno tutte parte della mia tradizione. In passato cercando la mia strada son passata in tanti contesti, fatto tanti studi e ancora oggi è così, è naturale. Un tempo sicuramente non circolavano le informazioni di cui disponiamo oggi e la propria tradizione si apprendeva dal contesto in cui si nasceva. Mi vien da dire che si faceva molta meno fatica, ma è comunque un dono grande quello di cui noi disponiamo, dobbiamo solo farne buon uso.
Toccherò un ultimo punto prima di lasciarvi all'articolo di Elena.
Scegliere tradizione e pantheon. Molto brevemente, alcuni storcono il naso a vedere per esempio, nel mio caso, un'italiana senza alcun retaggio culturale o discendenza, seguire una tradizione così lontana come quella nordica, lo stesso per l'indirizzo da Hedgewitch di cui mi appello per definirmi più concretamente, poiché non sono una strega norrena ma nordica, tradizionale, con pantheon norreno.
Dovrei, per alcuni, sicuramente seguire qualcosa di più vicino alla mia terra di origine e ai mie antenati (che si dal il caso non fossero vichinghi ma nemmeno streghe italiane, pertanto, se così fosse, dovrei essere cattolica). Non mi sento cosi tradizionalista da trovarmi in accordo. Non credo sarebbe nemmeno più semplice. Per onor di cronaca, sono passata anche dalle tradizioni Italiche, semplicemente non erano per me, semplicemente non sono stata chiamata da queste.
Questo è il punto essenziale, io sono stata chiamata dal pantheon Norreno, sorprendentemente, visto che all'epoca ne ero particolarmente ignorante, non so i motivi, non so se ce una spiegazione riconducibile ad un altra vita, o a discendenze cosi antiche da essersi perse nella mia linea famigliare, so solo che così è! Quindi ascoltate al di fuori delle vostre preferenze, cercate, studiate, ma tenete teso l'orecchio. Quasi tutto quello che vi ho detto sta notte, sarà da voi meglio compreso quando verrete chiamati da una Divinità. Ci potrebbero volere molti anni, i mie non sono molti ma nemmeno pochi, l'importante e che voi continuiate, in modo da essere preparati a poter sostenere un simile e meraviglioso rapporto!
Detto questo vi saluto lasciandovi questo bellissimo articolo di Elena, scritto in maniera assolutamente piu accademica del mio, e sicuramente vi aiuterà a capire meglio tutto il mio sproloquio.
Mi piacerebbe sapere la vostra opinione qui sotto! Vi aspetto. Grazie!
Divinità e Numen, si è scelti o si sceglie? Vi ringrazio Elena Paganesimo Romano |
NON COPIATE QUESTO POST, NELLO SPECIFICO L'ARTICOLO DI ELENA, DI PROIETà DELL AUTRICE CHE LO HA GENTILMENTE CONCESSO A ME E A Sacerdotessedi Avalon Forum.
Un argomento davvero interessante! Sono pienamente d'accordo sul fatto che non si possa pasticciare con pantheon differenti! (Sarebbe come indossare i sandali con i calzini... insomma, un pugno su un occhio!) :) Ma a parte le battute, certo ognuno alla fine fa come crede, ma io la sento una scelta naturale quella di dedicarsi a una corrente specifica. Poi nessuno vieta di studiare anche le altre divinità, però dall'appassionarsi a un Dio perché sembra il più "cazzuto" (perdonami il termine) a pregarne e onorarne un altro, perché continua a mandarti segnali e messaggi nella vita di tutti i giorni... ci passa una bella differenza, mi pare! Tutto sta ad essere percettivi, come consigliavi tu! Saper ascoltare e avere pazienza! Penso che nessuno di noi, venga abbandonato a se stesso, senza che gli venga pervenuto un segno prima o dopo, specie se lo stiamo cercando con tutte le nostre forze!
RispondiEliminaassolutamente vero
EliminaIo non saprei proprio come mettere insieme Iside e ad esempio Thor! O Veles e Afrodite....mi pare una follia e non so come fanno coloro che seguono posto sistema a impostare un rituale,a recitare qualcosa,a fare un offerta,visto la differenza tra le due divinità! Io seguo un phanteon slavo e sebbene sia mia intenzione avere un altare sms quasi tutte le divinita del phanteon,con i loro simboli specifici, sono particolarmente legata a Veles e forse a Devana, Dea della caccia e dei boschi. Ho studiato molto bene le loro storie,è più di un anno che leggo,cerco immagini,vecchie storie....dover fare un lavoro così approfondito per tutte le altre Divinità del phanteon ora come ora non mi richiede. Forse anche io pecco di dualità e lavoro prevalentemente con Veles e Devana ma riconosco la presenza di tutte le altre Divinità nel mio phanteon. È solo che lavorare con tutte le divinita per me richiederebbe probabilmente altri dieci anni di studio perché prima di fare qualsiasi cosa con Veles mi sono data anni di studio. Inoltre sia per le mie energie che per le mie necessità e caratteristiche ritrovo davvero me stessa in Veles e Devana e sopratutto Devana mi sta mandando degli insegnamenti importanti
RispondiEliminaben detto. e non pecchi di dualità semplicemente sono le tue divinità patrone.
EliminaArticolo veramente interessante. Mi hai aiutato a comprendere meglio questo discorso che nei libri, che fin'ora ho letto, non mi pare venga affrontato in maniera chiara. Una cosa tuttavia non ho capito. Cosa intendi quando fai questo discorso:
RispondiElimina"...ma nella visone pagana panteistica, pregare e invocare una specifica divinità vuol dire esattamente pregare quella divinità, che esiste cosmologicamente in qualche piano dell'esistenza, con le sue caratteristiche specifiche e con il suo linguaggio.
Ed è importante conoscere queste caratteristiche e questo linguaggio, perché non si può parlare lingue differenti, o fare esperienze approssimative o a casaccio, guidati dalla nostra curiosità."?
Capisco che ogni divinità abbia le sue caratteristiche, proprio perché diversa da tutte le altre, ma cosa intendi per linguaggio? Avresti un esempio da farmi?
Forse ad esempio con Odino dovrei comunicare tramite le rune? Mentre con altre divinità in altri modi?