lunedì 18 marzo 2013

Witchy Books Challenge Poject 7 MWL 3#

Witchy Books Challenge



Le case degli altri
Autore: Picoult Jodi
Prezzo: 16,66
Dati 2011, 623 p., rilegato
Traduttore Corradini Caspani L.
Editore: Corbaccio  (collana Romance)

Jacob Hunt è un adolescente autistico. Non sa interpretare i comportamenti e i gesti degli altri e gli altri non capiscono i suoi. Come molti ragazzi affetti dalla sindrome di Asperger, Jacob ha degli interessi spiccati, anzi ossessivi: la sua passione sono i casi giudiziari e più di una volta si è presentato sulla scena di un crimine per offrire il suo aiuto, spesso risolutivo, alla polizia. Il fratello minore Theo, invece, è un tipo del tutto diverso, cioè... normale. Fin da piccolo però ha dovuto confrontarsi con le stranezze di Jacob e anche lui ha finito per sviluppare una personale ossessione: spiare le case degli altri, quelle delle famiglie diverse dalla sua, cioè delle famiglie normali, che a lui sembrano più felici. La sua gli sembra una famiglia con una vita troppo complicata, che diventa addirittura impossibile quando accade un fatto terribile: l'insegnante di sostegno di Jacob viene ritrovata morta e con segni di violenza sul corpo. Molti indizi sembrano condurre a Jacob, che finisce in tribunale, dove, inevitabilmente, tutte le manifestazioni della sua sindrome, l'incapacità di guardare negli occhi, i tic, i gesti compulsivi, vengono interpretate come prove di colpevolezza. Ma che cosa è successo davvero quel giorno?

Sono al secondo libro della Picout e oramai mi è inconfondibile il suo modo di scrivere, dando spazio a ogni personaggio per parlare e farsi conoscere da chi legge, inconfondibile il lato giurisprudenziale di ogni libro.
Mi è piaciuto in modo generico, ho imparato qualcosa di più sulla Sindrome di Asperger poiché chiamarla autismo non è giusto, e quando si impara qualcosa da un libro questo merita comunque un bel voto.
Ci sono stati alcuni capitoli che mi hanno commosso come l'incontro tra Emma e Jacob in carcere, ho provato tenerezza per le fragilità di ogni personaggio, per Jacob ovviamente ma sopratutto per Theo e Emma, e anche per Oliver l'avvocato verso la conclusione del libro.
La critica che posso fare a questo libro se mai possa permettermi di farla visto tutte le persone ce la Picout ha coinvolto per rendere il suo scritto ineccepibile,( si ho letto anche i ringraziamenti) è che forse poteva risolversi un po più velocemente per circa metà libro si rimane confusi e con sospetti e dubbi, quindi si va avanti volentieri, ma passata per buona parte la metà ci si rende conto che probabilmente l'intuizione che si sta avendo è quella giusta e nessuno dei personaggi pensa allo stesso modo del lettore, nessuno formula una fatidica e umanamente probabile domanda, ferma e diretta, nemmeno quando tutto sembra perduto, e allora ti chiedi ma come è possibile? visto più il grande vissuto sentimentale che c'è a ridosso dell' intera vicenda. Si marcia un po troppo sul turbine del senso di colpa, della paura della verità, del non voler sapere, andando anche in contrasto con l'ovvietà di altre dichiarazioni, il processo è davvero lungo e "noioso" per alcuni versi come se stessimo assistendo a un vero processo. Non voglio entrare nel dettaglio perche non si sa mai che qualcuno lo legga.
Ad ogni modo ho trovato se pur commuovente la fine, anche un po banale e lasciata all'intendere del lettore, quando per 623 pagine di inchiostro ne stato gettato molto per cose meno importanti di un finale meritevole. Ci lascia un po indubbio, sebbene immaginiamo che possa solo essere finito in un modo.


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