lunedì 11 marzo 2013

Jord - Madre Terra

Ostara si avvicina quindi ho pensato di fare qualche studio proposito alla divinità della Terra fertile e prospera.

La dea terra Nordica, selvaggia e incolta è Jord (Jörð ) il suo nome significa semplicemente "Terra" in norreno ed è la figlia di Nott, la dea della notte e del suo secondo marito Annar, un gigante il cui nome poterebbe significare "Acqua"o più precisamente il movimento dell' acqua stessa. Si potrebbe metaforicamente parlando, dire che lei è figlia della Notte e dell’Acqua o del buio e dello scorrere, ma più semplicemente è indicata e conosciuta come la Terra Fertile.
Jord è anche conosciuta come Fjörgyn e Hlóðyn. Fjörgyn in particolare, vede coinvolta la dea Frigg che è indicata come "serva di Fjörgyn", ma è usato anche per indicare uno dei genitori di Frigg, quindi è probabile che Jord sia sua madre o suo padre,(se si pensa al lato androgino della Terra) se questo fosse vero vorrebbe dire che Thor è il fratellastro di Frigg sua matrigna, ma alcuni testi riportano in alternativa riferimenti proprio al dio del tuono. Hlóðyn invece sembra legato al concetto di focolare o più probabilmente di Terra, visto che Ella appare poco collegata la primo significato essendo una dea selvaggia e indomabile. Esistono ancora due nomi con cui è può essere conosciuta Fold e Grund anch'essi collegati al concetto di Terra.

Jord è l’ultimo gigante connesso alla terra, completamente in contatto con la sua fertilità, generatrice “singola”. Questa dea, infatti, non è coniugata e tutto il suo essere sembra dedicato a se stessa, pertanto sebbene non disdegni la compagnia di un uomo, di certo non la si vede mai in giro con un partner.
Jord vive in una zona di Jotunheim molto fertile grazie alla sua stessa influenza, lì gli alberi sono carichi di frutti e i semi son sempre e pronti a germogliare.
Ella ha i capelli lunghi e gli occhi color cioccolato vivaci, ha la pelle più scura della maggior parte dei giganti poiché Ella impersona in tutta la sua bellezza la terra stessa.
A tal proposito, infatti, Jord ha il ventre rigonfio, spesso è gravida (dei suoi vari amanti da cui ha avuto un numero incalcolabile di figli), ha i seni prosperosi, i fianchi larghi ed il suo abbraccio è forte, materno e morbido come la Terra stessa.
E’ generosa, ed è questo sicuramente uno dei motivi che fece innamorare Odino di lei, con ogni probabilità in queste vesti l’“All’ Father” ricoprì il ruolo di Padre Cielo ”Sky Farther” accompagnando e unendosi a Madre Terra “Earth Mother”per generare la vita - .
Proprio l’essenza di Jord fu quasi per certo il motivo per cui Odino la lasciò – di certo un Dio come lui non poteva perdersi nel suo letto d’amore confortevole per sempre. Si narra sui due che Jord sia stata concubina di Odino prima che esso prendesse una moglie “ufficiale” Frigg, dalla loro unione nacque Thor, che seppure rientri nella stirpe degli Aesir per molti versi assomiglia ad un gigante, sia nell'aspetto che nel comportamento. Alcuni testi riportano l’esistenza di un secondo figlio Meili, nato dai due, ma di cui non si sà in sostanza nulla. Prova di questo ne sono comunque alcune statue e raffigurazioni che la vedono allattare due bambini.

Molti la paragonano a Frigg, non solo per l' aspetto di compagna di Odino o perché probabilmente imparentate, ma perché il lato materno, dignitoso che spetta ad entrambe le Dee, sebbene Jord sia più selvaggia e incontrollabile. La stessa “successione” di Frigg come moglie di Odino sembra essere collegata alla parentela che lega le due Dee, come se una Dea più civile, meglio disposta ad assumere un ruolo reale e di consorte fosse infine più indicata per sedere al fianco di Odino.

Su Jord possiamo dire ancora che fu lei ad assegnare ad Indunn le mele dell’immortalità, e che l’esistenza di questa Dea possa essere riconducibile in qualche modo allo smembramento di Ymir.
Jord è poco menzionata nei miti, spesso a seconda delle traduzioni del mito variano un po’ i contenuti dei ruoli e delle posizioni assunte da questa Dea e da chi le sta intorno. Un esempio è la saga Gylfaginning, La troviamo anche nella Skáldskaparmál e in  Lokasenna.
Mentre tracce del suo culto potrebbero ritenersi sopravvissute all'interno della Sigrdrífumál dove si recita:
« Heill dagr! Heilir dags synir! | « Salute al giorno! Salute ai figli del giorno!
Heil nótt ok nift! Óreiðum augum | Salute alla notte e le sue figlie! Con occhi amorevoli
lítið okkr þinig ok gefið sitjǫndum sigr! | Posate lo sguardo su di noi e dateci l’attesa vittoria!
Heilir æsir! Heilar ásynjur! | Salute agli Asi! Salute alle Ase!
Heil sjá in fjǫlnýta fold! | Salute alla terra generosa!
Mál ok mannvit gefið okkr mærum tveim | Date a noi due giovani saggezza e parole
ok læknishendr, meðan lifum. » | e mani guaritrici, finché vivremo. »
Resta difficile esprimere bene il concetto di tale “saluto” esso più generalmente è in se serba un augurio a un vivere benevolo, piacevole, sereno e proficuo.
Questi appellativi, in particolare benevolo, sono affini con il modo di esprimersi antico dei popoli norreni nei riguardi della Terra.

In un incantesimo anglosassone( che è in realtà una scala rituale) esprime ancor di più questa relazione dei popoli del Nord  con la Terra sebbene possa questo non sembrare collegato direttamente a Jord o un culto a lei riferito, o ancora alla Nerthus Germanica, ma più generalmente a Madre Terra.
L' “Æcerbot" detto anche “Fascino del Plough”è un rito di fecondità  registrato nell 11° secolo, destinato a porre rimedio ai campi che avevano prodotto pochi frutti. Rito per altro molto simile a quello che si trova nel libro Tradizioni Nordiche di Pennick per proteggere la terra e gli edifici. Il rituale prevede una parte cristianizzata della cerimonia, dove si raccoglievano quattro zolle erbose del campo, nei quatto buchi si versa un intruglio preparato con lievito, miele, olio, e latte mescolato con le erbe più floride, affinché questo potesse appunto salvare le altre piante.
La cristianizzazione di tale rito è da imputarsi alla parte che prevede che una volta raccolte le zolle si conservavano fino a sera e si incideva su queste una croce prima di riporle dove si erano scavate.
L'officiante si rivolgeva ad Est, dove si innalza il sole, e girando per tre volte in senso orario invocava il custode stano dei cieli perché riempisse la terra col le culture desiderate. Un aratro veniva unto con un mix di olio, pasta, incenso, sale e finocchio e si recitava "Erce, erce, erce eorþan modor , madre di terra " Erce sembra indicare Madre della Terra poiché l’incanto continua con un augurio di campi floridi e abbondanti, alberi luminosi, ottime colture di orzo, grano bianco e verso tutte le colture della terra e ciò che se ne può ricavare come l’olio vegetale ecc.. ma questo non è universalmente riconosciuto, Grimm infatti lo collega all'alto tedesco Erchan "genuino, vero", mentre Kathleen Herbert  osservando la digressione fatta da Tacito sugli Angli in Germania, si trova d'accordo con la prima ipotesi, poiché  essi a occhi estranei apparivano come adoratori della dea, e che si riferivano alla terra come Madre.
Nel fascino in seguito, vi è un invito molto chiaro a alla Dea della Terra che recita verosimilmente: "Salute a te, Folde (" terra "), madre degli uomini!  Possa esser i l tuo seno sempre pieno perché gli uomini ne possano godere."
In sintesi il concetto di tale fascino era quello di un dare ( attraverso le offerte nelle buche) e ricevere alla Terra (un futuro prospero raccolto) per raggiungere non solo quindi lo scopo materiale ma anche l’essenza divina, gli uomini sono responsabili del loro contributo verso di essa e quindi del ricevere benedizioni e doni da essa.
Esistono poi ancora diversi rituali che prevedono un legame significativo con la terra, ma non necessariamente collegati a questa specifica divinità nordica quale Jord, l’"Earth’s necklace”o il Fostbræðralag che ne sono solo alcuni esempi.




Fonti varie - Ho raccolto diverse informazioni e ho cercato di trascrivere quanto più correttamente mi fosse possibile (visto che la maggior parte delle fonti erano straniere), una scheda esauriente su questa divinità di cui si trova in ogni caso relativamente poco.
Non è una traduzione da un un unico testo e nello scrivere ho aggiunto espressioni personali, se vi è qualche parte non precisamente corretta  (in particolare sull'Æcerbot) mi scuso ma non per questo credo che questo scritto sia immeritevole.
In oltre si prega di non copiare, ma nel caso in cui lo facciate riportate almeno il link - Grazie :P



2 commenti:

  1. Grazie! Post davvero interessante..come tutto il blog in effetti :)

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  2. Grazie a te sopratutto per il commento perche mai nessuno me ne lascia :P

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