mercoledì 5 settembre 2012

Madri del popolo



« Era il giorno di Frya ed in quel momento erano sette volte sette anni che Festa era stata nominata Madre del popolo per desiderio di Frya.....
Ora Festa volle accendere la sua nuova lampada e quando essa ebbe fatto ciò in presenza del popolo, Frya chiamò la sua stella, cosicché ciascuno potesse udirla " Festa, prendi il tuo sito e scrivi le cose, che non potrei dirti"...

Cos' noi figli di Frya, ora disponiamo della nostra storia primitiva.»


Sto leggendo Ura Linda, dopo quasi due anni che giaceva nel mio comodino. E' un po' starno ma mi sta piacendo...  sono a pagina 89 e ho letto il primo "libro" sul popolo di Frya (Freya) il castello di Texland e sulle leggi, cosi giuste, cosi auspicabili... quando le donne erano Madri del popolo era un altro mondo, un'altra vita.
Non mi stupisce quindi, che questo libro sia stato pieno di controversie sulla sua legittimazione, al di là di uno studio storico e antropologo, credo che in se conservi una verità tale che, come per altri testi, si sia voluta cancellare.
Saper leggere oltre e forse sognare, dà un senso di giustizia, di recuperare, di sentire... sperare

Non credo che mai potrebbero tornare tempi in cui si annoveravano donne-capo, è troppo profondo il seme radicato da anni di ingiurie, mistificazioni, soprusi e bugie. Oggi sebbene ci piace credere che il femminismo ci abbia dato la "libertà" la consapevolezza e una parvenza di recupero "del nostro posto", valgono a niente libri come Donne che corrono coi lupi, Il risveglio della Dea, o La luna rossa (per citarne alcuni in mio possesso) perché siamo ancora lì a farci comprare e vendere.
La mia generazione è fatta di persone che viaggiano tra la normalità del doversi fare per forza una famiglia, dei figli, sposarsi, lavorare, pagare un muto ecc.. e tra chi vuole diventare famoso senza avere nessuna abilità, se non sei tra questi, sei strano... che hai che non va?
Nessuno lotta per un paese che va a rotoli, ma figuriamoci! Non abbiamo idea di come si fà, abbiamo tutto infondo, abbiamo i sogni di gloria e successo, quella speranza nello stomaco che non è tutto qui, qualcosa accadrà e cambierà tutto e starai benissimo. Generazioni che non credono in nulla, ma che vivono sperando che qualcuno cambi le loro vite.
Alla fine ti omologhi anche se ti senti una ribelle, anche se si consapevole che forse, forse, forse, tu non sei fatta per questo, accade..per forza...Non siamo liberi, nemmeno per sogno, non riusciamo nemmeno a immaginare una rivoluzione dentro le 4 mura di camera nostra, ma ci consoliamo, con cibo, bevute, droga, sesso... finzione.
Una donna cosa mai potrebbe fare? Siamo disegnate in cassetti stabiliti e non facciamo nulla per uscirne. Non si tratta solo di permettere agli uomini di fare di noi quello che per secoli fanno, no!
Forse ci stiamo talmente degradando l'anima che pensiamo addirittura di avere noi la chiave che apre le porte del mondo! Oh si, ce l'hanno fatto credere e forse è vero, peccato che la usiamo nel modo più inutile che esista, continuando in un vortice di vittime e carnefici senza fine, senza orgoglio, senza vanto.
La bellezza svanisce e quando avrai fatto di tutto per tenerla stretta, alla fine quando lascerai il tuo corpo tirato, sarà l'involucro migliore che esista, ma quello che resta sarà più inutile di esso.
La mia non è una marcia femminista e nemmeno una critica alle donne che si fanno dire che sono grasse dai propri fidanzati, o che vivono male il loro corpo nel segreto delle loro anima perché non corrisponde al modello dei giornali e disperatamente si mettono a dieta.
La mia è una riflessione sull'inutilità del genere umano, non solo dedicata alle donne anzi. Non so se c'è una fine del mondo, un cambio di coscienza, so solo che se leggo la storia vera, quella che disperatamente si cancella, scopro il mio valore inutilizzato.
Se noi donne forse non ci impegnassimo così tanto solo a farci i capelli, la nail-art e il make up, a mostare come ci vestiamo, forse potremmo scoprirci davvero e con noi anche gli uomini. Se tutte le donne scoprissero che la ciccia sul culo è l'ultimo dei problemi e che quello forse è solo un'altra dimostrazione di quello che non và, forse saremmo in grado di darci il giusto valore.
Se capissimo che tutto parte da dentro, che nulla e nessuno deve metterci nell'angolo, se scegliessimo uomini che non hanno bisogno di parole o di dimostrare di essere tali, forse.. forse, forse....Forse ci sarebbero nuovi idoli nuovi esempi da seguire, grandi donne e grandi donne da ammirare per le gesta e non per l'ultimo cd!
Vorrei un Festa, un eletta da Freja che guidi uomini e donne secondo leggi naturali. Che ci sia un posto per tutti, che non ci sia finzione, la voglia di dover sempre sopraffare. Che si possa scegliere chi amare e cosa amare, che ti dia una possibilità di realizzare liberamente la tua vita. Poche regole, non più di tre pagine che siano il cuore palpitante della coscienza degli uomini.
Vorrei una Madre del popolo, perché solo una madre sà amare davvero i suoi figli, senza lotte di potere.
I figli amati non hanno bisogno di usare violenza, di autodistruggersi, di dimostrare...i figli amati, non hanno bisogno di vendette, di legittimazioni,  di gareggiare per esser migliori di altri, non devono dimostrare qualcosa, i figli amati e cresciuti nel e con amore, hanno già il loro posto nel mondo, senza bisogno di fuggire.
Le Madri del popolo rendono liberi, e forse è per questo che non esistono più e in ogni parte del mondo ci sono solo schiavi, qualcuno sicuramente ne godrà.

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